Milano

Chemsex, il trend delle maratone del sesso chimico esploso con il lockdown

Luigi Lupo

Droghe chimiche e maratone del sesso: una tendenza (pericolosa) sempre più diffusa anche a Milano a partire dal lockdown

Chemsex a Milano: il Covid ha fatto esplodere il fenomeno

“Sono stato invitato da due ragazzi a Bruxelles a casa loro. Abbiamo assunto mefedrone e GhB - cosiddetta "droga dello stupro" - abbiamo fatto sesso ed è stata un'esperienza molto forte. Come farlo a colori e non in bianco e nero".

Giulio Maria Corbelli ha 56 anni e, senza pudore, racconta la sua prima esperienza di chemsex, una pratica di sesso, alimentata da droghe sintetiche, la cui emersione è dovuta verosimilmente all’avvento di Internet e dei primi siti di networking che contribuirono ad ampliare notevolmente l'espansione di un fenomeno nato nell’ultimo decennio del Ventesimo secolo nei gay club del Regno Unito. Ancora oggi è il Paese dove il chemsex è più praticato. Ma ora è molto attivo anche in Italia. E' conosciuto anche con la sigla MSM: maschi che fanno sesso con maschi, a prescindere dal genere e dall'orientamento sessuale.

"Chemsex, una pratica diffusa soprattutto a Milano"

"Ormai è una pratica molto diffusa soprattutto a Milano - racconta la psicoterapeuta Giorgia Fracca dell'Associazione Solidarietà Onlus Aids - e, in particolare, dopo il Covid. Perché, dopo il lockdown, quasi tutti sono in sindrome post-traumatica da stress e cercano degli sfoghi, delle emozioni forti. A maggior ragione se si hanno pochi amici. Milano è una città di riferimento per la comunità gay perchè molto accogliente: è l'unica in Italia ad avere i muri di una metropolitana con i colori arcobaleno". Sacca e la sua equipe, composta da tre psicoterapeute, un infettivologo, uno psichiatra e un farmacologo insieme osservano il fenomeno del chemsex da anni. E vigilano dal 1987, sulla diffusione di Hiv e di malattie a trasmissione sessuale.

La frustazione del lockdown e la lontananza dagli amici, soprattutto per chi non è milanese doc, ha avuto effetti importanti sul fenomeno. "Alcuni - spiega Fracca - hanno smesso di praticare sesso chimico, altri, invece, hanno aumentato la frequenza dei chill party". I 'chill' durano anche due giorni o più anche perchè, secondo i racconti che la psicoterapeuta ha raccolto dai suoi pazienti, "non si raggiunge mai la soddisfazione sessuale. Non si ha mai un orgasmo".

Chemsex: le sostanze aumentano il desiderio, ma perdono di intensità con il tempo

Queste sostanze aumentano il desiderio ma, mentre la prima volta sembrano regalare esperienze sessuali meravigliose, perchè aumentano le sensazioni corporee, le volte successive le emozioni estatiche perdono intensità. "Così - aggiunge Fracca - si passa la vita ricercando la sensazione fantastica della prima volta. Le sostanze non fanno dormire: ho conosciuto un ragazzo che è rimasto sveglio per sei giorni".

Milano, capitale italiana delle 'maratone del sesso chimico'

Prima del lockdown, dovendo andare lunedì a lavoro, i partecipanti ai chemsex party si davano dei limiti di tempo. Quando siamo stati costretti tra le mura di casa, "i chill sono aumentati a dismisura". E trovare le sostanze per le maratone di sesso non è così difficile a Milano. "Nel capoluogo lombardo è particolarmente diffusa una droga, definita Mdpv, una metanfetamina molto tossica e 'sporca' che provoca angoscia e paranoia a livelli molto alti. Quando le persone che l'hanno assunta arrivano al Pronto Soccorso, le prendono come schizofrenici. Hanno manie di persecuzione.  “E’ simile al mefedrone, è un catinone sintetico ma molto più ignorante – aggiunge Giulio - Scatena delle psicosi”.

Le sostanze usate per il chemsex

Alte sostanze disponibli sul mercato nero lombardo sono i cosiddetti "sali da bagno:" non si riferiscono tanto a una singola droga ma piuttosto ad un gruppo di sostanze simili, varianti create chimicamente, di un tipo di droga trovata nel Khat, un arbusto sempreverde che proviene dall’Africa orientale e dall’Arabia meridionale. Possono causare allucinazioni come quelle dell’LSD.  

Ma in Italia - spiega la referente di ASA - "circola molto la coca basata, il cosiddetto crack, fumato attraverso una bottiglia". Giulio racconta che "droghe del genere sono facilmente reperebili a Milano da pusher della comunità gay. Hanno un canale di vendita diverso da quello delle altre sostanze stupefacenti".  Il Gbl viene spesso recuperato dal dark web: lo scorso febbraio la Polizia di Milano ha fermato un uomo in possesso di mezzo litro di sostanza acquistata dall'Olanda.

Giulio Maria Corbelli ha prima studiato questo fenomeno facendo parte di un'associazione europea che ha organizzato incontri per preparare i partecipanti alle sessioni di chemsex, poi ha comiciato a frequentarli. Alle feste partecipano uomini di diverse età, dai 24enni ai suoi coetanei. Secondo la sua testimonianza, "è difficile ma non impossibile raggiungere l'orgasmo".

I rischi del chemsex: "C'è chi si droga solo per perdere il controllo"

Ma condivide con la psicoterapeuta la delusione della seconda volta. Per ritrovare il piacere della prima occasione, ci si tormenta assumendo sempre più droga. Con effetti che possono essere distruttivi per la salute, fisica e mentale. "Ho conosciuto un ragazzo - racconta Giulio - che si è tolto la vita con l'uso di queste sostanze".

Giulio, con la sua associazione Plus di Roma, ha stilato un opuscolo in cui, seguendo i consigli del padre del chemsex, David Stuart, invita i potenziali partecipanti ai chill a prendervi parte occasionalmente. "Mi capita da sballato - racconta Giulio - di aver stretto amicizie importanti durante le feste a base di sesso e droghe sintetiche, ma anche di aver incontrato personaggi pericolosi che si drogano per perdere il controllo".







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