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Milano
Como, arrestato l'ex sindaco di Fi Bruni. Su Affari tutte le carte

BANCAROTTA PER L'EX SINDACO DI COMO DI FORZA ITALIA STEFANO BRUNI

La guardia di finanza ha arrestato l'ex sindaco di Como Stefano Bruni, 54 anni, nell'ambito di un'inchiesta, condotta dalla Procura di Milano, nata dal crac di un'agenzia privata di riscossione tributi. Bruni (ex Forza Italia e poi Pdl) e' stato sindaco del comune lombardo per due mandati, dal 2002 al 2012. L'indagine e' partita dal fallimento di un'agenzia di Pesaro che avrebbe utilizzato titoli fantasma per ottenere le autorizzazioni ministeriali necessarie a esercitare l'attivita' di riscossione in nome e per conto della pubblica amministrazione.

ARRESTATO ANCHE L'EX PATRON DEL LECCO CALCIO

La vicenda ruota attorno all'Aipa, l'ente di riscossione dei tributi in circa 800 comuni italiani, e ad alcune bancarotte ad essa collegate. Oltre all'ex sindaco del Pdl di Como, Stefano Bruni, sono finiti in carcere Luigi Virgilio, manager di lunga esperienza nel settore finanziario che, secondo l'accusa, invece di traghettare Aipa fuori dai guai finanziari in cui versava a causa della precedente gestione, avrebbe continuato a drenare risorse pubbliche; l'ex patron del Lecco calcio Daniele Bizzozzero; l'uomo d'affari olandese residente a Lugano Johannus Demers. Ai domiciliari e' invece Francesco Pierangeli, commercialista pesarese e presidente del cda del gruppo Kgs, una delle societa' coinvolte. Le accuse, a vario titolo, sono bancarotta concordataria e fallimentare aggravata, abusivismo finanziario e costituzione fittizia di capitale sociale.

"SOLDI ALL'EX SINDACO PER CONSULENZE BOND FASULLI"

Stando alle indagini della Procura di Milano, l'ex sindaco di Como Stefano Bruni avrebbe intascato assieme all'ex patron del Lecco Calcio, Claudio Bizzozzero, centinaia di migliaia di euro per offrire attivita' di consulenza e intermediazione nell'operazione di acquisto di titoli rivelatisi fasulli. E' quanto emerge dall'inchiesta condotta dal pm Donata Costa che ha portato all'arresto di 5 persone, tra cui l'ex primo cittadino, coinvolto nell'inchiesta nelle vesti di commercialista. Bruni sarebbe intervenuto per consentire alla societa' Mazal di ottenere i contratti di riscossione con gli enti locali. Requisito indispensabile per la legge e a garanzia dei cittadini, sarebbe stato quello di avere un capitale sociale di almeno dieci milioni di euro che la societa' neo - costituita non possedeva. Per permetterle comunque di iscriversi all'albo delle societa' di riscossione dei tributi, Luigi Virgilio, dominus di Aipa, avrebbe chiesto a Bruni e Bizzozzero, gia' arrestato nei mesi scorsi in un'indagine sulle carte di credito clonate, di aiutarlo nella costituzione del capitale sociale: 18 milioni di dollari americani in titoli emessi dalla Jp Morgan, rivelatisi privi di valore, cosi' come false sarebbero risultate due polizze fideiussorie per 10 milioni di euro. La stessa Jp Morgan avrebbe confermato alla Guardia di Finanza che si trattava di titoli 'non rimborsabili'. Bruni si e' difeso sostenendo di non sapere che quei titoli fossero 'carta straccia'.

I 450 MILA EURO

E' di circa 450mila euro la somma che l'ex sindaco di Como Stefano Bruni avrebbe incassato per capitalizzare una delle societa' coinvolte nell'inchiesta su Aipa attraverso titoli rivelatisi 'carta straccia'. E' quanto emerge dall'ordinanza di custodia cautelare a carico dell'ex primo cittadino e di altre 4 persone. Bruni avrebbe ricevuto da un altro degli arrestati, Luigi Virgilio, presidente del cda di Aipa nel 2015, il compito di far si' che la societa' Mazal Global si dotasse di un capitale di 10 milioni di euro, somma necessaria per ottenere l'iscrizione all'albo delle societa' abiltate alla riscossione dei tributi. Da un appunto manoscritto riportato in una mail sequestrata nel corso delle indagini, "si desume - riporta il gip nell'ordinanza - come l'operazione volta all'acquisto di titoli del valore nominale di 16 milioni di dollari sia costata a Virgilio 1.010.000 euro, somma da dividersi in tre parti destinate ai soggetti intervenuti nella contrattazione, detratta la cifra di 170mila euro spettante a Bruni a titolo di parcella; da questa prospettazione proveniente dagli stessi interessati si ricava, da un lato, come fosse evidente anche a loro che i titoli fossero privi di valore e, dall'altro, che Bruni ha partecipato alla spartizione del provento del reato commesso al di la di quanto percepito, peraltro indebitamente, a titolo di compenso professionale". Nell'interrogatorio a cui e' stato sottoposto il 15 aprile scorso, Bruni "ha ammesso di aver messo in contatto Virgilio e Bizzozzero (ndr anche lui arrestato) per l'acquisto dei titoli che servivano a capitalizzare la Mazal e di aver incassato per tale attivita' 170mila euro e ha dichiarato che aveva la piena convinzione che i titoli da lui proposti a Virgilio fossero titoli con un valore effettivo, vista la perizia sugli stessi eseguita dal dottor Pietrangeli". "In realta' - osserva il gip - le circostanze riferite da Bruni nel suo interrogatorio (tutto teso a sminuire il proprio ruolo e coinvolgimento) appaiono del tutto inverosimili alla luce di alcuni elementi emersi nelle indagini".

LE TASSE DEI CITTADINI USATE PER UN RANCH IN BOTSWANA

Il patrimonio dell'Aipa, la societa' che riscuoteva i tributi in centinaia di comuni italiani, sarebbe stato svuotato anche attraverso "l'acquisto di due ranch (uno in Botswana e uno in Wyoming) che sono attualmente tra le attivita' della societa' attraverso due societa' estere controllate, ma che appaiono di difficile liquidazione". Lo scrive il gip di Milano Maria Luisa Mannocci nell'ordinanza cautelare a carico di 5 persone scaturita dall'indagine su Aipa e altre societa' a essa legate. Gli arrestati sono l'ex sindaco di Como Stefano Bruni, l'uomo d'affari olandese Johannus Demers, il commercialista Francesco Pierangeli, che avrebbe periziato i titoli falsi, l'ex presidente del cda di Aipa, Luigi Virgilio, e l'ex patron del Lecco calcio Daniele Bizzozzero, nelle vesti di amministratore di fatto della Lario Auto Moto Nautica Rent, societa' che ha stipulato il contratto di cessione dei titoli Jp Morgam alla Kgs spa. A loro viene contestata la bancarotta concordataria relativa ad Aipa spa, la bancarotta fallimentare di Mazal Global Solutions e il reato di abusivismo finanziario. Per il solo Pierangeli c'e' anche la contestazione di falsita' ideologica in atto pubblico.

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