Coronavirus in Lombardia, rallenta il contagio ma non a Milano. VIDEO - Affaritaliani.it

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Coronavirus in Lombardia, rallenta il contagio ma non a Milano. VIDEO

Coronavirus in Lombardia, i numeri del 19 aprile: 163 morti e 856 nuovi positivi. Ma sale Milano. Chiude un reparto di terapia intensiva al Niguarda

Coronavirus in Lombardia, rallenta il contagio ma non a Milano

Rallenta ancora il numero dei contagi in Lombardia e cala anche il numero dei morti. I positivi registrati oggi sono stati 856 portando il numero a 66.236. I morti sono 163 contro i 199 di ieri. In diminuzione anche i ricoveri in terapia intensiva (-25, ieri -24) mentre cresce il numero dei ricoveri non in terapia intensiva (+300).

 Il numero delle vittime nella Regione sale cosi' a 12.213. Sempre oggi sono stati effettuati 8.824 tamponi (ieri 11.818) che porta il numero totale dei test a 264.155. In controtendenza il numero dei ricoverati non in terapia intensiva che nei giorni scorsi aveva segnato sempre un calo e che oggi e' a +300 contro il -585 di ieri. Per quanto riguarda il capoluogo, Milano, il numero dei contagiati e' a +128 contro il +98 di ieri.

Astuti: "Regione si faccia carico di tutti i test necessari"

Questa l'analisi di Samuele Astuti, professore presso l'università Carlo Cattaneo e Consigliere Regionale Lombardia del PD (QUI la dashboard coi dati interattivi): "Per settimane ci è stato detto che la capacità produttiva non poteva essere aumentata; questa settimana abbiamo potuto rilevare una capacità quasi doppia di quella di due settimane fa. Inoltre in questi giorni è emerso che ci sono in Lombardia laboratori privati che fanno tamponi al di fuori del sistema sanitario regionale. La Regione Lombardia deve avere il coraggio di avocare a sé la capacità produttiva anche di questi laboratori. L’andamento pressoché costante del numero di casi positivi e del numero di decessi negli ultimi giorni indica il passaggio a una fase di crescita costante (il cosiddetto plateau). Ci vorrà ancora tempo prima di vedere un’effettiva diminuzione. La battaglia non è ancora vinta. La messa in opera di una raccolta dei dati epidemiologici precisa e continua è necessaria premessa alla fase di ripresa delle attività (la cosiddetta fase due). È urgente definire al più presto il sistema di mappatura del contagio (anche tramite test sierologici) in funzione della strategia di riapertura che non dovrà essere rimandata più di quanto strettamente necessario. Le persone, le aziende e le organizzazioni lombarde devono essere in grado di interagire con i loro partner principali in maniera semplice, efficace ed efficiente, per questo è necessario che  le modalità operative messe in atto in Lombardia siano compatibili e omogenee con quello che avverrà nelle altre regioni italiane e nelle altre nazioni europee".

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Coronavirus, chiude una delle 5 terapie intensive del Niguarda

Il calo degli ultimi giorni di nuovi pazienti positivi ha permesso di chiudere una delle 5 terapie intensive che erano state aperte al Niguarda per l'emergenza Covid. 27 posti letto sono ormai vuoti. Adesso il reparto verrà riorganizzato e sanificato








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