Milano
Coronavirus: Sala, momento storico; Milano chiamata a maturità

Milano in trincea per evitare che si espanda il contagio in città con un occhio al futuro, Sala: "Ci sarà un enorme lavoro da fare"
Coronavirus: Sala, Milano chiamata a maturità. Sanità? Si può migliorare
Quando l'emergenza coronavirus dal punto di vista sanitario sara' passata "Milano sara' chiamata a nuovo momento storico: e' una prova di maturita' per le grandi citta', quella che ci aspetta". E' la riflessione del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che ne ha parlato intervenendo alla trasmissione di Fabio Fazio su Rai2, Che tempo che fa. Le metropoli dovranno "affrontare delle grandi sfide su tre fronti: la questione ambientale, la questione sociale e quella della salute". I sindaci, che ora si trovano nella condizione di dover "pensare all'oggi, continuando a tenere le citta' pulite, a santificarle", devono gettare uno sguardo al futuro. "Dobbiamo pensare alla ricostruzione, perche' ci sara' un enorme lavoro da fare", ha esortato infine il primo cittadino.
"Credo che si debba lavorare di piu' con l'assistenza sanitaria ai malati grazie la tecnologia. Piu' Corea del Sud e meno Cina",ha detto il sindaco di Milano invocando a prendere ad esempio il paese asiatico per affrontare l'emergenza coronavirus d'ora in poi, nel campo della prevenzione, ad esempio mutuando i sistemi di mappatura dei positivi e di tamponamento ai medici. "Possiamo dare una risposta di sistema anche tecnologica a quello che sta succedendo" ha auspicato il sindaco, sottolineando che "Veneto ed Emilia Romagna fanno meglio sulle cure domiciliari: la Lombardia ha margini di miglioramento".
Sollecitato da una domanda di Fabio Fazio, Giuseppe Sala e' tornato sui primi giorni dell'emergenza coronavirus, quando rilancio' l'hashtag #milanononsiferma: "Era il 27 di febbraio, e quel video impazzava in rete, tutti lo rilanciavano, l'ho fatto anche io, forse ho sbagliato" ha ammesso Sala, constatando: "Nessuno aveva capito la virulenza del virus e quello era lo spirito". Ora pero' "sono qui 7 giorni su 7 a lavorare e a fare la mia parte e accetto piu' che volentieri la critica dei cittadini", ha spiegato. Sala pero' ha fatto anche notare: "Accetto di meno la critica da parte di consiglieri leghisti che ancora marciano sulla faccenda. Ricordo che il 27 febbraio il leader della Lega, Matteo Salvini si esprimeva sul riaprire tutto: discoteche, bar, ristoranti e palestre".
Sala: "Il volontariato sta facendo la sua parte"
"Il volontariato milanese sta facendo piu' che mai la sua parte" durante l'emergenza sanitaria e, anzi si rafforza con nuove energie. Il sindaco di Milano Giuseppe Sala, durante un video messaggio su Facebook ha sottolineato come piu' che mai "dobbiamo prenderci cura delle persone in difficolta'". "C'e' una nuova rete di volontari - ha spiegato -, sono circa 250 per lo piu' giovani che sono stati formati e attrezzati per poter entrare nelle case degli anziani, portare la spesa, medicine, piccole commissioni e fare anche quattro chiacchiere. Poi c'e' una ulteriore struttura di un centinaio di volontari che portano a casa dei pacchi alimentari. Questo sara' a beneficio di 7 mila nostri concittadini". "E si continua a portare circa 1000 pasti al giorno ad alcune famiglie milanesi" ha concluso.
Anche un ostello per l'accoglienza di chi è in quarantena
"Nei giorni scorsi ho raccontato dell'Hotel Michelangelo, con 300 posti letto che dedicheremo alla quarantena, e nei prossimi giorni aggiungiamo una struttura del genere: l'ostello della gioventu' al Qt8, con 200 camere con lo stesso obiettivo". Lo ha annunciato il sindaco di Milano Giuseppe Sala durante il consueto video messaggio su Facebook. Aggiungendo che anche in "via Carbonia con Emergency, stiamo attrezzando un nuovo spazio con una cinquantina di camere". C'e' anche un ostello in zona Qt8 (periferia nord della citta') tra le strutture individuate dal Comune di Milano da destinare a persone obbligate a stare in quarantena per il coronavirus. Dopo lo stabile di via Carbonia e l'hotel Michelangelo, tra pochi giorni sara' infatti aperto l'ostello della gioventu' "Piero Rotta". Una struttura di tre piani con circa 200 posti, che e' di proprieta' comunale. Ad occuparla sara' chi non ha una dimora adeguata in questo momento di emergenza, nell'ottica del contenimento del rischio di contagio.
Come spiega l'assessore alle politiche sociali e abitative Gabriele Rabaiotti, "in questo momento trovare spazi adeguati per ospitare e proteggere persone e famiglie in difficolta' e' essenziale". "Stiamo facendo il possibile per aiutarle, continuando a lavorare per il bene di tutti, con la certezza che il virus lo sconfiggeremo solo facendo squadra - prosegue l'assessore. Ma abbiamo bisogno che la Regione Lombardia, oltre alla necessaria attenzione sugli ospedali, dedichi risorse ed energie anche a questo tipo di interventi. L'efficacia del sistema la costruiamo anche cosi': con la prevenzione che aiuta a non saturare le strutture sanitarie