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Coronavirus, Sala e sindaci europei: "alla crisi rispondere con solidarietà"

Coronavirus, Sala e sindaci europei: "alla crisi rispondere con solidarietà"

Lettera aperta sul Corriere della Sera dei sindaci di Amsterdam, Barcellona, Milano e Parigi. Femke Halsema (Amsterdam), Ada Colau (Barcellona), Anne Hidalgo (Parigi), Giuseppe Sala (Milano) sui negoziati innescati dalla crisi economica da Covid - 19, che si stanno tenendo all'Eurogruppo. ''Le città europee - scrivono - seguono con grande attenzione e preoccupazione i negoziati che si stanno svolgendo in questi giorni nell'ambito dell'Eurogruppo. Il risultato di questi negoziati, e la via d'uscita dall'emergenza sociale ed economica provocata dall'impatto della pandemia in Europa, è cruciale per il nostro futuro''. ''In quest'ottica - sottolineano i primi cittadini - apprezziamo il risultato dell'accordo dell'Eurogruppo, che significa la mobilizzazione di 500 miliardi di euro. È un importantissimo primo passo che apre nuovi orizzonti. Ma data l'ampiezza della crisi, sono necessarie decisioni ancora più importanti che avranno un impatto diretto sulle nostre città''. ''Per questo, le città - osservano - chiedono che si ascolti la loro voce. E intendono portare le seguenti considerazioni all'attenzione delle istituzioni europee''. ''In primo luogo - precisano - consideriamo che la crisi del 2008 e la successiva risposta basata sull'austerità debba insegnarci qualcosa. La mancata scommessa su una soluzione sociale dalla crisi in quel momento ha indebolito i nostri servizi pubblici, ha ritardato la crescita economica e ha generato una diseguaglianza sociale della quale continuiamo a pagare le conseguenze''. ''Le nostre città - affermano - hanno vissuto in prima persona gli effetti di quelle politiche, prendendosi carico delle persone più vulnerabili e affrontando la sofferenza che tali politiche hanno causato. Oggi, con i servizi sociali che rispondono in modo eroico alla pandemia, ci mancano terribilmente le risorse che sono state tagliate a quel tempo. Non dobbiamo guardare di nuovo a una formula che ha fallito''. E proseguono: ''Secondo, considerando tutto ciò che è in gioco in questi negoziati, chiediamo che siano prioritari i principi di solidarietà e cooperazione".

"Le città - scrivono Femke Halsema (Amsterdam), Ada Colau (Barcellona), Anne Hidalgo (Parigi), Giuseppe Sala (Milano) - hanno una lunga esperienza di cooperazione tra di loro e la abbiamo intensificata nel corso di questa crisi sanitaria". "Sappiamo per esperienza - sottolineano - che per rispondere alle crisi, l'unione, la solidarietà e la cooperazione sono fondamentali. Ora è più che mai necessario non abbandonare questi principi''. ''Terzo - concludono i primi cittadini di Amsterdam, Barcellona, Milano e Parigi - dato che le città sono la prima amministrazione pubblica alla quale si rivolgono i cittadini europei quando cercano supporto davanti alle difficoltà, chiediamo all'Unione europea che sia garantito alle città di accedere in forma diretta ai fondi strutturali mobilizzati dalla Commissione europea per affrontare la pandemia e le sue conseguenze. E anche che la mobilizzazione di fondi aggiuntivi non sia condizionata a misure di austerità''. 

 ''L'uscita da questa crisi deve basarsi anche su un rafforzamento delle amministrazioni locali e a una loro più ampia capacità di relazione diretta con l'amministrazione europea'', spiegano i sindaci nella lettera aperta. E sulla ripresa economica sottolineano ''la necessità che i costi della siano condivisi tra Europa del Nord e Europa del Sud, in spirito di solidarietà con l'intero popolo europeo. Crediamo che l'accesso al credito a basso costo e ai finanziamenti abbia la priorità affinché i servizi pubblici riprendano e si rafforzino, affinché le imprese tornino a poter crescere e affinché nascano rapidamente nuove opportunità di lavoro''. ''Inoltre - osservano - per finanziare la ripresa, crediamo che si debba andare verso un modello europeo di tassazione basato anche sulla solidarietà. Siamo città europee e europeiste e abbiamo fiducia nel fatto che, questa volta, le istituzioni europee saranno all'altezza delle circostanze''. ''L'Europa - precisano - ha l'opportunità di lanciare un messaggio solido e forte a tutti i cittadini contro le parole d'odio, contro i discorsi individualisti, contro le politiche di austerità: un'Europa più forte, più solidale, che si impegna a un'uscita sociale dalla crisi, che ascolta le città, le protegge e le aiuta davanti alle più grandi sfide che ci riserva il futuro''. E concludono: ''Offriamo alle istituzioni europee la totale collaborazione delle nostre città nello sviluppo di politiche sociali che assicurino che nessuno sia lasciato indietro, in termini sociali o economici, per colpa di questa crisi. Le città saranno le migliori alleate di una risposta sociale alla crisi se si conterà sul loro supporto e se le misure prese metteranno l'economia al servizio delle persone''. 

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