Coronavirus e smartworking: miniguida in 6 punti - Affaritaliani.it

Milano

Coronavirus e smartworking: miniguida in 6 punti

Coronavirus e smartworking: miniguida in 6 punti. Cosa occorre sapere tra lavoro da remoto, contratti, retribuzioni e quarantene

Coronavirus e smartworking: miniguida in 6 punti

È possibile lavorare da remoto, anche se il proprio contratto di lavoro non lo prevede? Il lavoratore sarà retribuito ugualmente se rimane a casa per l’Ordinanza? Cosa si prevede per il lavoratore in quarantena?

Per rispondere a tutte queste domande LegalePerMe ha pubblicato una miniguida in 6 punti commentando il decreto attuativo pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 23 febbraio 2020.

A seguito dell’emergenza sanitaria causata dal diffondersi del coronavirus lo smart working o agile working è diventato una necessità dovuta alla chiusura di numerose attività con dipendenti, soprattutto nelle “zone rosse”, ma anche nel capoluogo lombardo.

L’emergenza ha creato anche un’occasione per usufruire di una modalità di lavoro già prevista e introdotta in passato che promuove la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.

Nell’articolo pubblicato nella sezione domande e risposte di LegalePerMe.it viene fatta una lettura commentata del decreto attuativo per l’emergenza coronavirus e smart working e fornita una definizione precisa di questa modalità di fare impresa.

Diversi sono infatti i casi in cui il lavoratore sia costretto a casa per l’ordinanza e per chi è rimasto a casa per la quarantena obbligatoria o volontaria o per paura del contagio.

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