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Milano
Covid: in Lombardia 583 nuovi casi, decessi +23, tasso di positività 3,5%
(fonte Lapresse )

Coronavirus in Lombardia, i dati del 10 maggio

Numeri in miglioramento anche se il numero di tamponi risente dell'effetto week end. Questi i dati del 10 maggio: tamponi effettuati: 16.223 (di cui 12.836 molecolari e 3.387 antigenici) totale complessivo: 9.883.527; nuovi casi positivi: 583 (di cui 37 'debolmente positivi'); guariti/dimessi totale complessivo: 744.091 (+4.583), di cui 3.083 dimessi e 741.008 guariti; in terapia intensiva: 479 (-13); ricoverati non in terapia intensiva: 2.668 (-58); decessi, totale complessivo: 33.205 (+23). A livello di provincia, questi sono i nuovi casi riscontrati: Milano: 212 di cui 62 a Milano città; Bergamo: 80; Brescia: 69; Como: 22; Cremona: 18; Lecco: 12; Lodi: 4; Mantova: 38; Monza e Brianza: 64; Pavia: 20; Sondrio: 20; Varese: 16.

In Italia somministrate l'88% di dosi consegnate, bene la Lombardia

Ad oggi in Italia sono state somministrate piu' di 24 milioni di dosi di vaccino anti Covid, l'88% di quelle fin qui complessivamente consegnate (27 milioni e 390 mila). E non dovrebbe creare problemi il mancato rinnovo da parte dell'Ue del contratto con AstraZeneca, visto che le consegne per il 2021 restano le stesse: circa 40 milioni di dosi entro il terzo trimestre, con poco meno di 6 milioni e 700 mila gia' consegnate (non senza ritardi). Alla struttura commissariale per l'emergenza si continua a lavorare con un unico obiettivo, quello del target giornaliero di mezzo milione di somministrazioni, e l'attenzione sempre puntata sul calendario degli arrivi: perche' e' ovvio che il successo della campagna dipende dal rispetto dei numeri e dei tempi delle forniture. Le dosi 'in frigo' in tutta Italia sono poco piu' di 3 milioni e 300 mila, e bisogna lasciarsi un margine per le seconde dosi e per la 'riserva strategica' da usare in caso di cluster improvvisi, ma i numeri testimoniano per la campagna un ritmo soddisfacente: si e' oltre il 90% di dosi somministrate in Liguria, Lombardia, Marche, Puglia, Veneto e Umbria, sotto l'80% (di poco solo in Sardegna e Sicilia).

Sin qui e' stato somministrata la meta' delle 324 mila dosi consegnate di Johnson and Johnson, il 74% di Moderna (un milione e 900 mila su piu' di 2 milioni e mezzo), il 94% di Pfizer/Biontech (16 milioni e 800 mila su 17 milioni e 800 mila) e il 78% di Vaxzevria (poco meno di 5 milioni e 200 mila su 6,7 milioni): in Sicilia si e' fermi al 53%, in Basilicata al 60 e in Calabria al 62%, ma ci sono anche regioni come l'Umbria, il Molise, la Lombardia e la Liguria in cui ne e' stato somministrato il 90% e oltre. In sostanza, spiegano fonti della struttura, non esiste un "problema AstraZeneca", le disdette sono limitate e il vaccino sconta semmai le paure iniziali (poi fugate da Ema ed Aifa) ed anche qualche incertezza nella comunicazione, con la raccomandazione - che potrebbe essere anche rivista - di riservarlo ai soli over 60. Da oggi possono prenotare la vaccinazione anche gli over 50, ma bisogna tenere conto della diversita' delle varie realta' locali: in alcune regioni, ad esempio, si 'completeranno' prima anziani e fragili e l'appuntamento potrebbe slittare di qualche giorno. Come da indicazione del ministero della Salute, si puo' invece nel frattempo allungare l'intervallo di richiamo per il vaccino Pfizer: e' il caso, ad esempio, del Lazio che da lunedi' prossimo lo ha esteso a 5 settimane. Obiettivo: consentire "un aumento della platea della somministrazione delle prime dosi".

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