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CrossField, una nuova tecnologia per combattere l'inquinamento indoor
Purificazione dell'aria

CrossField, una nuova tecnologia per combattere l'inquinamento indoor

Da tempo i processi e gli strumenti per la purificazione dell’aria negli ambienti chiusi è al centro della ricerca di università e imprese.

Inevitabile, dato il protrarsi dell’emergenza pandemica, che il tema sia divenuto di stringente attualità. Se l’inquinamento ‘indoor’ è infatti riconosciuto dalla comunità scientifica come la principale causa di disturbi respiratori e fenomenologie allergiche, nonché un fattore che influisce negativamente sul rendimento scolastico e la produttività del lavoro, il SarsCovid2 ha imposto l’esigenza di ripensare la salubrità degli spazi in cui viviamo: per abitazioni, scuole, luoghi di lavoro e socialità è ormai necessario prevedere interventi strutturali che abbattano la presenza di batteri, virus e altri agenti patogeni.

Una sfida che può avere anche un significativo impatto economico se si considera che secondo le stime del Ministero della Salute i costi dovuti all’inquinamento indoor a carico della collettività oscillano tra i 152 e i 234 milioni di euro annui.

“Breathe freely. Insidie nell’aria"

Da questi elementi si è sviluppato il dibattito che ha aperto la giornata “Breathe freely. Insidie nell’aria. La gestione della qualità dell’aria nell’era pandemica” tenutosi a Palazzo Serbelloni cui hanno partecipato Antonella Viola, Professore Ordinario di Patologia Generale presso il Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Padova, Giovanni Porta, Professore del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università Insubria di Roma, Paul Renda, Presidente dei Giovani Imprenditori di Assolombarda e Adriano Cerocchi, Ceo e co-founder di OVER.

CrossField, tecnologia sviluppata da Over

È stato proprio Adriano Cerocchi ad aprire il dibattito presentando la tecnologia CrossField, sviluppata da OVER, impresa nata come spin-off dell’Università La Sapienza di Roma e oggi leader nell’automazione degli edifici.“CrossField, in grado di distruggere il 99,9% i virus, batteri e agenti patogeni nell’aria _ha spiegato Cerocchi-. Un’idea nata durante le prime settimane di pandemia. A partire dall’analisi di alcuni studi effettuati sui propri rilevatori della qualità dell’aria in collaborazione con il Dottor Gaetano Settimo dell’Istituto Superiore della Sanità è arrivata l’intuizione: unire l’azione dei raggi UV, che agiscono contro virus e batteri, con quella del precipitatore elettrostatico ESP, che cattura e neutralizza anche le più piccole particelle d’aria inquinate, compresi il PM2.5 e il PM10. Diversi test di laboratori indipendenti hanno dimostrato che l’effetto combinato dei due elementi rende la nuova tecnologia di OVER, e quindi i dispositivi che la implementano AirFrame ed AirFlow, il più efficace sistema di purificazione degli interni mai realizzato. Una scoperta strategica anche dal punto di vista della sostenibilità, dal momento che non necessita filtri HEPA e quindi non produce rifiuti”.

Nel solo 2021, infatti, i 2,5 milioni di filtri non riciclabili utilizzati nel mondo sarebbero bastati a coprire una superficie pari a 330 campi di calcio.

La sfida causata dal Covid negli ambienti chiusi

Inevitabile che il dibattito si concentrasse sulle potenzialità della tecnologia CrossField per neutralizzare la presenza del Covid negli ambienti chiusi: la sfida della convivenza con un virus che “si sta cronicizzando”, come ha sottolineato la Professoressa Viola. “La presenza di sistema di filtraggio dell’aria sarebbe fondamentale in alcuni ambienti come le sale d’aspetto dei medici, le classi scolastiche, nelle case di riposo, negli ospedali –ha continuato Antonella Viola-. Stiamo andando verso una situazione di cronicità della pandemia, il virus non sparirà, sta mutando verso forme più trasmissibili, che significa maggiore probabilità di contagio. Tutto ciò che può aiutare a riportarci a una vita normale, come appunto i sistemi di filtraggio dell’aria, diventa fondamentale.”

Over dona due AirFrame alle scuole

Saranno le scuole, uno dei luoghi più delicati in questa fase e che hanno subito negli scorsi mesi le conseguenze dolorose dei lockdown, ad essere i primi luoghi scelti da OVER per l’esordio della propria tecnologia. L’azienda ha donato a due scuole (l’Istituto Valli e Carasco di Carasco in provincia di Genova e l’Istituto Dante Alighieri di Nocera Umbra in provincia di Perugia) i primi AirFrame.

“Vogliamo garantire il miglior ambiente possibile in cui far crescere i nostri studenti –ha dichiarato la Professoressa Felicita Foglia, Preside dell’Istituto Comprensivo Valli e Carasco, presente al dibattito-. OVER ci aiuterà a farlo, facendo sì che i nostri alunni e il personale siano più protetti da batteri, virus e muffe trasportati dall’aria, per questo abbiamo subito accettato la proposta di pilot della Over”.

Dunque una tecnologia che se non è una rivoluzione, ci assomiglia comunque molto e che potrebbe dare un contributo determinante a vincere la sfida che stiamo attraversando.

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