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Milano
La voce di Giulia Tramontano: "Non vedrai mai Thiago, sei un cane"
Giulia Tramontano e Alex Impagnatiello

Delitto Tramontano, il padre di Giulia: "Impagnatiello deve marcire in galera"

Nuova udienza a Milano del processo a carico di Alessandro Impagnatiello, il barman che ha ucciso la compagna Giulia Tramontano, incinta al settimo mese. Come per le precedenti udienze, i familiari della vittima hanno condiviso i loro pensieri sui social. Così il padre Franco Tramontano:  "Con il sorriso e la bontà d'animo hai illuminato la vita di chi ti era vicino. Il tuo ricordo vivrà sempre nei nostri cuori, la tua luce continuerà a brillare nel cielo e il vento ci porterà il tuo profumo. Giulia, chiederemo giustizia per voi senza mai arrenderci. Il vostro assassino deve marcire in galera". "Lo grideremo ogni giorno...giustizia" le parole su Instagram, invece, di mamma Loredana. Nell'udienza di oggi, a cui parteciperanno i genitori, sono attesi alcuni testimoni dell'accusa tra cui un'amica e una vicina di casa della vittima.

Le ricerche online del barman: "allontamento volontario", "rimuovere macchie di sangue"...

Come riporta Fanpage, il primo a prendere la parola è stato questa mattina Gianluca Belotti, comandante del Nucleo investigativo di Milano. Il militare ha spiegato come ha svolto le indagini sulle chat e le ricerche in rete svolte da Impagnatiello nel periodo antecedente all'omicidio. E dalla cronologia sono emersi interessi inquietanti di Impagnatiello: ceramica bruciata, ragazza ritrovata dopo 23 anni, scomparsa allontanamento volontario, Alberto Stasi Bollate. E poi, dal 31 maggio, queste ricerche:  rimuovere macchie di sangue, rimuovere macchie erba, rimuovere macchie candeggina. "Impagnatiello era molto disponibile, si è mostrato assolutamente freddo, non agitato, collaborativo", ha spiegato Belotti.

Le chat tra Giulia Tramontano e Alex Impagnatiello: "Di chi è quel rossetto?"

Analizzate anche le chat tra Impagnatiello e Giulia Tramontano. Che il 9 maggio gli scrisse: "Spiegami di chi è questo coso, è un rossetto, ora sono proprio curiosa". L'oggetto era stato trovato in macchina da Giulia. "Io che ne so", l'evasiva risposta del barman. "Le cose non compaiono dal nulla, non può crescere un rossetto in macchina (...) E saluta Thiago, lo vedrai con il binocolo. Sei un cane", aveva incalzato lei. Il giorno dopo, Impagnatiello cercava una riconciliazione: "Amore ti prego, non ti ho fatto nulla". Ma Giulia appariva irremovibile: "Ognuno per la propria strada".

Il 27 maggio Giulia scopriva definitivamente della relazione parallela di Impagnatiello. Ancora una volta il barman cerca di tranquillizzare Giulia. Che è però estremamente ferma, in attesa di incontrare il compagno a casa e di inchiodarlo alle sue responsabilità: "Hai fallito nella vita, due figli con due madri diverse, spero che tu anneghi nella merda che ti sei creato da solo. Sto tornando a casa, fatti trovare".

La messinscena di Impagnatiello: "Dicci solo che stai bene"

Quindi la tragedia. E da lì la messinscena di Impagnatiello, che scrive a Giulia dopo averla uccisa: "Ciao, prima in casa continuavo a guardare la nostra foto di Ibiza che abbiamo fatto il quadro. So che non sono stato un buon fidanzato negli ultimi mesi. A te che sei stata la prima e unica ragazza a cui ho presentato il figlio che ho con V. Mi hai fatto esplodere il cuore, non volevo spezzare il tuo. Hai ragione, dicci solo che stai bene"

In aula l'ultimo audio di Giulia. La madre scoppia in lacrime

Il 27 maggio 2023, poco prima di morire, l'ultimo messaggio audio di Giulia ad una amica. Nel messaggio la donna racconta dell'incontro con la collega con cui Impagnatiello aveva una relazione parallela: "Mi ha raccontato tutto, delle cose assurde. Di tutto mi ha raccontato. Sono scioccata dalla vita che conduceva, dalle cose che ha fatto e mi ha detto". Quando è stata fatta partire la voce della figlia, la mamma Loredana, presente al processo con il marito Franco, è scoppiata in lacrime.

"Con il sorriso e la bontà d'animo hai illuminato la vita di chi ti era vicino. Il tuo ricordo vivrà sempre nei nostri cuori, la tua luce continuerà a brillare nel cielo e il vento ci porterà il tuo profumo. Giulia, chiederemo giustizia per voi senza mai arrenderci. Il vostro assassino deve marcire in galera". Così Franco Tramontano, il papà di Giulia, in una storia su Instagram nel giorno della nuova udienza del processo a carico di Alessandro Impagnatiello, accusato di avere ucciso la fidanzata incinta di sette mesi con 37 coltellate. "Lo grideremo ogni giorno - scrive sui social la mamma Loredana Femiano -, giustizia". 








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