Milano
Diffamazione: Salvini ritira querela, Ferrandi dona a Buzzi

L'antagonista milanese aveva commentato un post del leader della Lega dicendo "Sparati in bocca. Ps: prima o poi verrai appeso a un lampione"
Diffamazione: Salvini ritira querela, Ferrandi dona a Buzzi
Matteo Salvini ha ritirato la querela per diffamazione e minacce nei confronti di Valerio Ferrandi, l'antagonista milanese che aveva commentato un post del leader politico su Facebook, il 25 aprile 2016, scrivendo: "Fai un gesto nobile. Sparati in bocca. Ps: prima o poi verrai appeso a un lampione, ne sei consapevole?". Il giudice monocratico Giuseppe Fazio (della quarta sezione del Tribunale) ha dichiarato il non doversi procedere per remissione di querela e dunque il reato e' estinto. Nei giorni scorsi, i legali di Ferrandi, Mauro Straini e Eugenio Losco, avevano fatto avere alla difesa di Salvini (avvocato Claudia Eccher) i verbali dell'ultima udienza, in cui l'antagonista di fatto ammetteva il gesto e manifestava la volonta' di "uscire dalla dimensione processuale".
Gia' allora Salvini aveva promesso che la sua linea sarebbe stata conciliante, se Ferrandi avesse fatto una donazione all'ospedale pediatrico Buzzi. E cosi' - fanno sapere i suoi legali - e' avvenuto nei giorni scorsi. La cifra pero' non e' stata comunicata. La querela per diffamazione e minacce, per quelle frasi, arrivo' due mesi dopo da parte di Salvini, che aveva considerato le parole di Ferrandi (che scriveva sotto lo pseudonimo Frederic Dubarre' ed e' figlio di un'ex esponente politico di Prima Linea) "non una critica politica, ma una minaccia brutta e grave". La querelle giudiziaria era andata avanti per diverso tempo, con il giudice Fazio che gia' a gennaio 2020 aveva tentato una conciliazione. Nell'ultima udienza, il 30 ottobre, i due si erano incontrati in aula, e Salvini aveva testimoniato. Poi, nei corridoi del Palazzo di Giustizia, Ferrandi aveva regalato al leader del Carroccio li libro "M. Il figlio del Secolo", di Antonio Scurati, che narra la vicenda di Mussolini ai suoi esordi, corredandola da una dedica: "In un'altra epoca ci saremmo sfidati a duello, oggi potremmo fare un duello televisivo in un talk show di retorica. Perche' la storia e' madre di tutta la vita. Senza retorica".