Milano

Oggi sciopero Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Faisa. Alle 12.45 le metropolitane hanno riaperto

Giovedì 18 luglio le sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Faisa hanno indetto uno sciopero. Dalle 8.45 alle 12.45 metropolitane chiuse

Milano: giovedì 18 luglio sciopero Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Faisa. Metropolitane chiuse dalle 8.45 alle 12.45

Giovedì 18 luglio è proclamato da FILT CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI, UGL e FAISA il primo sciopero di 4 ore  del Trasporto Pubblico Locale per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro che, nella città di Milano, si  svolge dalle ore 8,45 alle ore 12,45 nel rispetto delle fasce di garanzia.  Lo  sciopero  arriva  dopo  mesi  infruttuosi  di  trattative  con  le  Associazioni  Datoriali  del  Settore  per  un  Contratto  Nazionale che dia risposte ad una categoria di lavoratori che negli anni hanno visto peggiorare drasticamente la loro  condizione lavorativa e salariale.  

Atm informa che dalle 8.45 chiudono le metropolitane. Maggiori attese per bus, tram e filobus. Tutte le linee tornano in normale servizio dopo le 12.45. 

Le sigle sindacali confederali: "Sciopero necessario"

"Negli ultimi mesi si sono susseguiti scioperi del Trasporto Pubblico proclamati da Sindacati autonomi che non hanno  una reale rappresentanza  tra i lavoratori e non siedono ai  tavoli di confronto con le Aziende del Settore; questo è  frutto  di leggi  sbagliate  sulla Rappresentanza e il Diritto  di  Sciopero  nei Trasporti  che limitano  tale  diritto  quando  necessario e inevitabile ma permettono a chi non rappresenta i lavoratori di saturare il calendario con iniziative dal  sapore prettamente politico.  Cgil, Cisl e Uil di categoria, da sempre attenti ai problemi della collettività, ritengono che lo sciopero in un Servizio  Pubblico Essenziale come il trasporto debba essere utilizzato in occasioni straordinarie, quando come in questo caso  la chiusura delle Controparti alle legittime  richieste dei lavoratori non permettono il prosieguo del dialogo. Questa  attenzione alla collettività, che marca la differenza  tra il Sindacato confederale e gli altri, è  facilmente verificabile;  infatti, come riportato dalla Commissione di Garanzia e dal sito di ATM, l’ultimo sciopero effettuato da Filt Cgil, Fit Cisl  e Uil Trasporti (che, assieme a Ugl rappresentano circa il 90% dei lavoratori di ATM iscritti al sindacato) risale al 16  dicembre del 2022, oltre un anno e mezzo fa".  Così le sigle sindacali che hanno proclamato lo sciopero.

I motivi dello sciopero

"Nel nostro pensiero e in quello dei lavoratori che rappresentiamo, lo sciopero del 18 luglio e quelli che seguiranno se  le trattative non riprenderanno in maniera positiva, sono azioni atte ad ottenere risposte non solo per i lavoratori ma  anche e soprattutto per l’utenza e il futuro del servizio.  La principale causa del deterioramento del servizio e dei disagi che l’utenza vive quotidianamente sono infatti legati  alla carenza di personale, in ATM come in tutto il Settore, dovuta alle pessime condizioni a cui gli Autoferrotranvieri  sono sottoposti, dai turni massacranti ai rischi legati alla sicurezza fino ai bassi salari che, soprattutto in una città come Milano, pongono questi lavoratori in una condizione di forte criticità. 

Le sigle sindacali: "Costretti a scioperare. Che la nostra protesta diventi di tutti"

Numerosi sono stati gli appelli inascoltati da noi fatti al Governo e al Comune di Milano per intervenire sul Settore con  i giusti finanziamenti, per migliorare il servizio e le condizioni di vita e di lavoro del personale che quotidianamente  svolge il proprio lavoro responsabilmente.  Respingiamo con forza la narrazione che siamo la categoria che sciopera il venerdì per garantirsi il “week end lungo”  come  abbiamo  più  volte  sentito  dire  anche  da  esponenti  politici  che  hanno  la  responsabilità  di  garantire  alla  cittadinanza  un  trasporto  di  qualità;  gli  autoferrotranvieri  lavorano  abitualmente  il  week end e  i  giorni  festivi  per  garantire il diritto alla mobilità di tutti e tutte, subendo spesso la legittima rabbia dell’utenza senza avere responsabilità alcuna. Per  questi  motivi  siamo  costretti  a  scioperare  e  a  chiedere  la solidarietà  e  la  comprensione  dell’utenza  e  della  cittadinanza, perché la nostra protesta diventi la protesta di tutti per un servizio di  trasporto di qualità, attento ai  bisogni dei cittadini, all’ambiente e perché il lavoro dell’autoferrotranviere ritorni ad essere una professione ambita  in un Settore attrattivo e pronto alle sfide future.  







A2A