Donne e lavoro, Sala: "Milano ha l'obbligo di fare sempre meglio"
Il sindaco di Milano Giuseppe Sala: "Sono le donne a pagare maggiormente le conseguenze della crisi a livello occupazionale. Aumentate le disuguaglianze"
Donne e lavoro, Sala: "Milano ha l'obbligo di fare sempre meglio"
Milano ha l’obbligo di fare sempre meglio per alleggerire le donne dal loro carico familiare, potenziando i servizi e presidiando i territori per aiutare le famiglie". Lo ha detto il sindaco Giuseppe Sala, in un video messaggio trasmesso nel corso del convegno in streaming ‘Milano per le donne’ organizzato nell'ambito dei Talenti delle Donne in occasione della Giornata Internazionale delle donne.
Il sindaco ha sottolineato che "a oltre un anno di distanza, quando ormai la situazione assume i contorni di una crisi economica, appare sempre più evidente come siano le donne a pagarne sempre maggiormente le conseguenze a livello occupazionale. Con la crisi sono venute a galla ancora più disuguaglianze. Non possiamo più ignorare che ancora le donne, e anche le donne milanesi, scontano un sovraccarico di lavoro di cura e come questo spesso le costringa a pagare prezzi alti. Anche di benessere sociale. Abbandonano il lavoro dopo la nascita dei figli oppure scelgono di non farlo e questo porta ad altri problemi tra cui il calo della natalità e delle conseguenze che ne derivano in una città come la nostra". "Milano fino a marzo 2020 era una città attrattiva da tanti punti di vista: tra le sue peculiarità rispetto al resto del paese c’era l’occupazione femminile a cui la città deve tanto del suo benessere. Le donne milanesi sono professioniste, giornaliste, stiliste, avvocate, giudici, procuratrici, docenti universitari. Ma sono anche massicciamente impiegate nel turismo, nella ristorazione, in tutti quei settori che sono stati penalizzati dalle misure restrittive necessarie per combattere la pandemia. In più succede spesso che le donne accettino lavori precari o part-time per poterli conciliare meglio con le esigenze familiari", ha aggiunto il sindaco.
"Dall’insediamento del mio mandato è stato chiaro fin da subito come non fosse sufficiente intervenire solo in aiuto delle donne più fragili ma che fosse necessario impegnarsi contemporaneamente su vari fronti: ci sono certamente le donne più fragili, ma ci sono anche quelle vittime di violenza domestica, donne immigrate, con disabilità, donne di credo e orientamento sessuale differente. Credo che per amministrare Milano bisogna avere uno sguardo di insieme che tenti di ricomporre tutto questo", ha proseguito Sala. "Ci stiamo provando e ci proveremo ancora: il bilancio di genere che ci apprestiamo a varare per la prima volta, il sostegno ai centri anti violenza e alle case di rifugio, la creazione per ogni municipio di un centro anti violenza, le tante iniziative culturali messe in campo rappresentano alcuni dei tentativi", ha concluso il sindaco.
Sala: "Sostenere i centri anti violenza"
Senza dubbio "e' necessario e imprescindibile sostenere i centri anti violenza e le case rifugio per le donne maltrattate e tentare di arginare un fenomeno odioso che la pandemia ha ulteriormente peggiorato. Ma e' anche necessario tenere presente che la violenza sulle donne e' l'esito di una mentalita' datata e ingiusta che e' ancora molto lontana dall'essere sconfitta". Lo ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala chiudendo i lavori dell'incontro "Milano per le Donne" organizzato dal Comune di Milano in occasione della Giornata Internazionale della Donna. Per Sala bisogna agire "sulla cultura a cominciare dalle scuole per combattere gli stereotipi. Bisogna focalizzare l'attenzione sull'occupazione femminile e sostenere le donne vittime di violenza ma al contempo educare a una cultura paritaria". Il Comune di Milano ci sta provando e continuera' a farlo e "il bilancio di genere che ci apprestiamo a varare per la prima volta, il sostegno ai centri anti violenza, la creazione di un centro Milano donna nelle periferie, uno per ognuno dei 9 municipi milanesi, rappresentano alcuni dei tentativi concreti di una citta' che crede e investe nella parita' tra donne e uomini quale condizione necessaria del benessere dell'intera societa'" ha concluso il sindaco.
Covid e lavoro, Locatelli (Regione): "Donne più colpite dalla crisi"
Anche l'assessore lombardo Alessandra Locatelli ieri ha parlato di donne e lavoro in relazione alla crisi generata dal Covid: "A distanza di un anno dall'inizio del primo lockdown, che ha stravolto i ritmi di vita delle famiglie e delle nostre comunità, a pagare il prezzo più alto da un punto di vista occupazionale sono state le donne. La caduta del tasso di occupazione, infatti, è stata quasi il doppio tra le donne rispetto agli uomini, -1,3 contro -0,7 punti percentuali".
"Complessivamente quasi un terzo delle donne ritiene che sulla strada della parità di genere la pandemia abbia rappresentato un freno e i numeri lo confermano. Anche in Lombardia - spiega Locatelli - si registra un peggioramento degli indicatori relativi al tasso di disoccupazione tra le donne, a indicare la difficoltà di ingresso e lo scoraggiamento tra la forza lavoro femminile. In un contesto di questo tipo, i nostri sforzi devono quindi concentrarsi nell'evitare che le donne vengano penalizzate, rafforzandone la figura anche con strategie di welfare aziendale mirate e garantendo pari opportunità di accesso ai percorsi di formazione, di occupazione e di carriera. È fondamentale continuare a sostenere tutti gli ambiti, a livello privato, associativo e istituzionale, che lavorano per incoraggiare le donne a raggiungere i risultati che desiderano"
"Queste azioni - rimarca l'assessore - non possono prescindere dall'avvio di una seria riflessione sul tema della condivisione dei carichi di lavoro a livello familiare ed extra familiare, proponendo politiche efficaci affinché le donne non rischino di uscire dal mercato del lavoro in un momento così difficile dal punto di vista della crisi sociale ed economica". "A tal proposito - conclude l'assessore Locatelli - Regione Lombardia ha già espresso al Governo la necessità di intervenire con urgenza con adeguati congedi parentali in relazione ad eventuali ulteriori misure di chiusura delle scuole e con il ripristino del bonus babysitter, ma è importante rivolgersi anche alle aziende attraverso adeguati incentivi".
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