Milano

Dossena (AVM): "Finanza e innovazione, in Italia un grande know how diffuso che genera ricchezza"

Giovanna Dossena è stata la prima donna in Italia a promuovere un fondo. Oggi è Principal di AVM Gestioni sgr e docente universitaria: "Il nostro impegno verso le istanze della società civile"

Dossena (AVM): "Finanza e innovazione, in Italia un grande know how diffuso che genera ricchezza"

Fondatrice di AVM Gestioni già nel 1995, Giovanna Dossena è stata la prima donna a promuovere un fondo. Principal di AVM Gestioni sgr e AVM Associati e Professoressa Ordinaria di Economia e Gestione delle Imprese presso l’Università degli Studi di Bergamo, racconta ad Affaritaliani.it Milano: "Sostenibilità? Non è un traguardo da raggiungere, ma il prerequisito per qualsiasi decisione di investimento: sostenibilità significa aspettative di risultati fisiologici e compatibili con tempi e modi dell’investimento. Il resto sono “droghe” o rappresentazioni parziali finalizzate a raggiungere apparenti sovraperformance, che nella stragrande maggioranza dei casi si rivelano non sostenibili o controproducenti". L'intervista

Ci racconti dove ha inizio la sua storia professionale. Perché scelse di laurearsi in finanza e di intraprendere quel tipo di percorso?

Volevo iscrivermi alla facoltà di ingegneria genetica, ma erano anni in cui la finanza stava emergendo, ed è stato un modo di lanciarmi nel futuro e di proiettarmi in una dimensione che poteva restituirmi passione ed entusiasmo. La finanza era un percorso e una disciplina che aveva lo stesso respiro di innovatività e di leva di progresso sociale e civile che stavo cercando.

Ha fondato AVM Gestioni nel 1995, ed è quindi una delle prime donne in Italia ad essere stata una protagonista del settore della finanza. Quanto è stato difficile e quali consigli si sente di dare alle giovani donne che vogliano intraprendere un percorso simile al suo?

Sono stata la prima a promuovere un fondo, e credo di essere stata fortunata per due motivi: ho potuto seguire la mia passione, senza arroganza e cercando tutte le migliori competenze negli altri, e ho potuto contare su una famiglia e su un marito intelligente e collaborativo, oltre a una serie di strutture di sostegno. Il consiglio che posso dare alle giovani donne è quello di far leva sulle proprie competenze e sulla propria autostima per provarci, senza paura di non riuscire e avendo coscienza e buon senso.  L’importante è credere in quello che si fa e, se si cade, “fall foreward”: cadere fa parte del processo di imparare a camminare.

Come è cambiato il mondo della finanza e del private capital negli ultimi 30 anni?

Si è molto consolidato in termini dimensionali ed in termini di conoscenza del pubblico e si è sviluppata una forte industry nazionale con un indotto importante, in grado di generare ottimi risultati e ricadute. Quello che è rimasto invariato è la necessità per l’investitore di cogliere quelli che possono essere i trend del futuro, anticipando le richieste della società comune. Dico spesso che la prima modalità di selezione è la longevità delle imprese, perché da quello si determina la bontà di un progetto, di un’idea.  La finanza “mordi e fuggi”, che insegue i rendimenti di breve periodo e le fluttuazioni del mercato, non costruisce valore.

Con AVM investe soprattutto in PMI e in startup ad alto tasso d’innovazione. È una questione dimensionale/legata al rischio o è una precisa strategia di investimento?

AVM ha scelto una strategia multi-fund, con fondi verticali specializzati in specifici settori. Questo fa sì che ogni fondo abbia un profilo di rischio e dei profili di rendimento molto chiari e trasparenti, nell’interesse dei sottoscrittori del fondo. La focalizzazione sulle PMI deriva dalla specifica esperienza di AVM e dalla strategia di “aggregazione” che persegue da sempre, e che ora è il mantra dominante.

Quale futuro può esserci e quale ruolo può essere giocato dalle aziende innovative nel panorama italiano? L’Italia a che punto è rispetto agli altri Paesi?

L’Italia ha molta capacità innovativa, che si esprime in primis nella diffusione e nella diversificazione dell’iniziativa imprenditoriale. Questo genera molta innovazione sia di prodotto che di processo, e fa sì che diventi un grande know how che è una competenza, e perciò una ricchezza, diffusa nelle persone, imprenditori e dipendenti.

Non solo esperta di finanza ma anche docente. Quali sono i punti di contatto tra le due professioni?

Credo che siano due momenti di uno stesso lavoro, che si sostengono e si alimentano a vicenda: in aula studi e dall’aula impari. Nella sperimentazione del lavoro empirico metti alla prova quanto studi e riporti l’esperienza in aula, riavviando un nuovo ciclo di apprendimento. La cosa vera ed importante è fare tutto con passione “generativa”, trasferendo competenze e valori alle risorse umane nell’attività accademica e alle imprese con l’attività di investimento.

AVM è stata la prima Sgr ad assumere lo status di Società Benefit. Cosa vuol dire sostenibilità oggi?

L’acquisizione dello status di Benefit Company rappresenta e traduce l’impegno di AVM verso le istanze della società civile, ed esprime il nostro intendimento di assolvere il ruolo di “allocatori” di risorse finanziarie su quelle iniziative, imprese e settori, capaci di generare plusvalori economici e sociali. Quanto al concetto ormai abusato di sostenibilità, non è un traguardo da raggiungere, ma il prerequisito per qualsiasi decisione di investimento: sostenibilità significa aspettative di risultati fisiologici e compatibili con tempi e modi dell’investimento. Il resto sono “droghe” o rappresentazioni parziali finalizzate a raggiungere apparenti sovraperformance, che nella stragrande maggioranza dei casi si rivelano non sostenibili o controproducenti.

Si può leggere la pagina biografica di Giovanna Dossena su WikiMilano a QUESTO LINK.







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