Expo, ristoratori in rivolta: "Lo street food ci penalizza" - Affaritaliani.it

Milano

Expo, ristoratori in rivolta: "Lo street food ci penalizza"

Il commissario unico di Expo Giuseppe Sala minimizza l'impatto di Expo su commercio e ristorazione milanese, dopo che il settore ha indicato nell'esposizione la causa di un andamento negativo per gli esercizi in città: "Posso capire che i ristoranti sono in difficoltà ma non è detto che sia solo l'effetto di Expo che alla sera ha successo. Va detto anche che i ristoranti in città sono aumentati in modo significativo nell'ultimo anno. Credo di quasi mille unità". "Dai dati dell'osservatorio delle carte di credito il volume maggio2014/maggio2015 è aumentato del 15% nella sola Milano, quindi il fermento c'è -ha aggiunto - poi il bello del gioco bisogna vederlo adesso, perché è adesso che la gente va in vacanza e viene ad Expo".

LA REPLICA DEI RISTORATORI - E’ Alfredo Zini, ristoratore milanese e coordinatore dei negozi storici, a rispondere a Giuseppe Sala sulla crisi dei ristoranti milanesi. “Il mio ristorante è conosciuto ma devo dire che i turisti Expo non sono facili da riconoscere”, spiega Alfredo Zini, patron de “il Tronco” ristorante toscano dell’Isola, la patria di Luigi Veronelli, enologo di fama mondiale. “Certo ho sentito molti colleghi del mondo della ristorazione in difficoltà – continua Zini – perché negli ultimi mesi c’è stato un boom di aperture “senza regole”, a parte la cosiddetta realtà street food, ci sono nuovi insediamenti a porta Genova, al Ticinese, stasera ne apre uno nuovo allo spazio dello scalo Farini. Si tratta di operatori che non sono costretti, come tutti gli altri, a rispettare regole di ferro in quanto a igiene, decoro e pulizia. Due pesi e due misure che penalizzano i ristoratori tradizionali. Ma capisco il ragionamento del commissario Expo Sala, lui ha bisogno di presenze e di partecipazione all’evento per il quale da anni sta lavorando. Forse – conclude Zini – già da subito sarebbe opportuno far convergere iniziative ed eventi in città ma fuori dai circuiti conosciuti, come la Darsena, la Galleria e la zona di porta Nuova”.








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