Forza Italia Regione Lombardia
Auto diesel Euro 5, una battaglia vinta per i cittadini lombardi
L'emendamento del Parlamento che rinvia e limita il blocco dei diesel Euro 5 è una soluzione che tiene conto delle esigenze dei cittadini. Ma restano criticità a livello locale. Come a Milano, dove permane un approccio ideologico caratterizzato da un amb

Giulio Gallera
Auto diesel Euro 5, una battaglia vinta per i cittadini lombardi
Nel settembre 2023 la Commissione Europea ha formalizzato l'obiettivo di accelerare la transizione ecologica attraverso un pacchetto normativo che prevede il progressivo stop ai veicoli inquinanti, tra cui anche quelli diesel Euro 5. In Italia, il recepimento di queste norme ha prodotto una scadenza concreta: il blocco della circolazione dei veicoli diesel Euro 5 nei comuni con più di 30.000 abitanti a partire dal 1° ottobre 2025.
Fin da subito, ho ritenuto questa scadenza troppo rigida, non sostenibile per milioni di cittadini e imprese che fanno ancora uso quotidiano di veicoli acquistati non più di 10-12 anni fa. Insieme al capogruppo della Lega, ho presentato una mozione in Consiglio Regionale per chiedere al Governo un intervento normativo che posticipasse l’entrata in vigore del provvedimento, tenendo conto della situazione economica, sociale e infrastrutturale della Lombardia.
La mozione è stata votata da tutta la maggioranza e ha rappresentato la base politica su cui Regione Lombardia ha aperto un confronto con il Governo. Il risultato è arrivato nei giorni scorsi: il Parlamento ha approvato un emendamento che rinvia al 1° ottobre 2026 il blocco dei diesel Euro 5 nei comuni sopra i 100.000 abitanti e cancella del tutto il divieto nei comuni più piccoli.
Si tratta di una soluzione che tiene conto delle esigenze dei cittadini e che riduce l’impatto di una misura che avrebbe avuto effetti sociali significativi. Solo l’11% delle emissioni globali di CO₂ proviene dal traffico automobilistico, e le auto europee incidono per meno dell’1% sul totale mondiale. Un intervento così impattante su larga scala non avrebbe comportato benefici ambientali proporzionati ai costi sociali.
Restano tuttavia forti criticità a livello locale. Il Comune di Milano, con il suo approccio ideologico caratterizzato da un ambientalismo talebano, ha deciso di anticipare le misure restrittive legate alla circolazione dei veicoli più inquinanti, compresi gli Euro 5, da quasi tre anni. Una posizione che, a mio avviso, non tiene conto della decisione nazionale né delle condizioni oggettive di tanti cittadini milanesi, soprattutto nelle periferie e tra chi ha minori possibilità economiche.
La Regione ha fatto la sua parte, mettendo al centro il principio di gradualità e sostenibilità sociale. Continueremo a monitorare l’applicazione delle nuove norme e a sollecitare soluzioni che accompagnino davvero la transizione, senza scaricarne i costi sulle famiglie.
Giulio Gallera
Consigliere regionale e presidente della Commissione speciale NRR, monitoraggio sull'utilizzo dei fondi europei ed efficacia dei bandi regionali