Milano

Fine vita, Gaddi (FI Lombardia): "Sono contrarissimo"

di Nicolò Rubeis

Verso il voto sul fine vita nel consiglio regionale lombardo. Sergio Gaddi: "Diritti di libertà? No, disvalori e disprezzo della vita". L'intervista

Fine vita, Gaddi (FI Lombardia): "Sono contrarissimo"

"Da cattolico liberale difendo la cultura della vita. Dietro questa mozione di finta libertà c'è il rischio di eliminare il più debole e quindi di diffondere una cultura dello scarto che finisce per colpire chi ha più bisogno". Il consigliere regionale lombardo di Forza Italia Sergio Gaddi voterà ‘no’ alla proposta per regolamentare il fine vita dell'associazione Luca Coscioni, qualora dovesse arrivare al vaglio dell'Aula. "Sono contrarissimo" spiega in un'intervista ad Affaritaliani.it Milano.

"Dietro il paravento arcobaleno di questi diritti di pseudo libertà si nascondono i disvalori dell'annientamento del fragile e di sostanziale disprezzo della vita. Che io invece difendo" aggiunge, commentando anche l'apertura di qualche suo collega di banco, come l'azzurro Giulio Gallera che invece voterà favorevolmente: "Ma non mi stupisce, proprio perché la libertà è sovrana. Mi risulta, però, che Forza Italia sia contraria all'eutanasia".

Gaddi, perché è così contrario?

Ci sono già le cure palliative che impediscono sofferenze inutili a chi è in situazione di malattia irreversibile. Sono però proprio gli anziani, i fragili o anche i giovani deboli che in momenti di particolare sofferenza possono perdere lucidità e fare dichiarazioni oltre il loro reale desiderio, ma che potrebbero essere pensieri dettati dalla disperazione che altro non fanno che aggiungere altra disperazione alle persone che hanno intorno. Il caso paradigmatico di inciviltà è quello della bambina inglese Indi Gregory.

Situazione che fu molto dibattuta anche in Italia.

Indi è stata uccisa da un giudice contro la volontà dei genitori e già questo è un abominio. Ma anche contro la generosità politica italiana che si era proposta di darle la cittadinanza per fare un tentativo con grande umanità. Siamo in un momento di relativismo spaventoso, ma almeno rimanga la sacralità della vita come oggetto intangibile.

La stessa proposta è stata già bocciata dal Veneto, nonostante il favore del governatore Luca Zaia.

Dal punto di vista politico esprimo prima di tutto grande soddisfazione per il fatto che i colleghi di Forza Italia in Veneto hanno bocciato la proposta. E mi risulta che il mio partito sia contro l'eutanasia a qualsiasi livello. Ad ogni modo la libertà individuale su questi temi viene prima di qualsiasi diktat di partito. Ma sono felice che la posizione di Elly Schlein sia l'esatto opposto della mia. Questo mi rassicura e spero che il centrodestra si mantenga su posizioni di cultura cattolico-liberale.

Il suo collega Gallera ha già detto, nel caso, che voterà favorevolmente in Aula.

Non mi sorprese e non mi scandalizzo. Se Gallera vuole votare a favore è liberissimo e la questione non mi tange proprio perché in Forza Italia la libertà è sovrana anche se il partito è contrario all'eutanasia. A me interessa la cultura della vita perché qui si nascondono inganni, abusi e un potere smisurato nei confronti di chi è chiamato a giudicare. I casi più estremi, come quello di Dj Fabo, sono rarissimi rispetto al dolore che può colpire una persona e che può portarla a qualcosa di contrario all'istinto di sopravvivenza. Quando un malato dice che vuole farla finita sta dicendo probabilmente che non vuole più soffrire. E ci sono le cure palliative per non farlo soffrire e per non ucciderlo.

Sarebbe giusto quantomeno far arrivare il pdl al voto dell'Aula?

Per me è irrilevante perché voterò contro sempre e comunque e in qualsiasi situazione. Sarò sempre contro l'eutanasia e a favore della vita. E non mi nasconderò mai, a prescindere dal fatto che la proposta arrivi in Aula o meno.







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