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Milano
Enrico Falck (Presidente Gruppo Falck): con Forestami 3 mln di nuovi alberi
 “Inaugurazione del parco eolico di Auchrobert, Scozia, UK (27 settembre 2017)

Enrico Falck (Presidente Gruppo Falck):  con Forestami 3 milioni di nuovi alberi

Forestami ha l’obiettivo finale di 3 milioni di alberi entro il 2030 sul territorio della Città metropolitana di Milano e fino ad oggi ha portato alla messa a dimora di 281.160 alberi (il conteggio delle piantumazioni viene aggiornato costantemente sul sito Forestami.org). Tra le altre cose, attraverso questa operazione, si vogliono anche aumentare le aree verdi urbane e ridurre l'inquinamento atmosferico e del terreno. Anche la Fondazione Falck ha scelto di finanziare la ricerca del Politecnico di Milano alla base del progetto di Forestami. Per questo abbiamo chiesto a Enrico Falck , Presidente Gruppo Falck, da che cosa nasce la volontà di impegnarsi concretamente in un progetto tanto ambizioso 

L'INTERVISTA

Perché Fondazione Falck ha scelto di finanziare il progetto di ricerca del Politecnico di Milano alla base del progetto di Forestami?

Per noi l’ambiente rappresenta da sempre un tema centrale. Già dal 1917 gli stabilimenti siderurgici erano alimentati grazie a una rete elettrica di 900 km, che collegava 15 centrali idroelettriche agli impianti produttivi. Lo stesso ciclo siderurgico era basato su forni elettrici che riciclavano il rottame ferroso, contenendo l’impatto ambientale e riservandogli un’attenzione inusuale per il tempo. Altre tema per noi essenziale è il supporto alle comunità locali: abbiamo iniziato nei primi del ‘900, costruendo interi villaggi operai, dotati di tutte le infrastrutture e le attività commerciali necessari alla manodopera delle acciaierie; oggi, portiamo avanti in modo pionieristico dei modelli virtuosi di coinvolgimento delle comunità locali nell’attività dei nostri impianti eolici e solari.
La salvaguardia dell’ambiente, il sostegno delle comunità e la creazione di valore condiviso sono elementi imprescindibili dal nostro modo di generare valore. La città metropolitana di Milano è una comunità molto importante, che ci ospita da più di un secolo, e sentiamo la necessità di fare la nostra parte per aiutarla a costruire un futuro migliore, da un punto di vista sociale e ambientale. Nell’ultimo secolo l’ambiente ha senz’altro sofferto della dinamicità della città. Urbanizzazione, traffico, surriscaldamento e rifiuti sono solo alcuni esempi del profondo impatto che lo sviluppo ha impresso nell’ecosistema del nostro territorio. L’accordo di Parigi del 2015 rimarca che è tempo di reagire e di trovare una soluzione armonica e sostenibile per far convivere e crescere assieme ambiente e comunità. Questo è l’obiettivo di fondo di Forestami e, per realizzarlo, è necessario un impegno concreto e un percorso rigoroso e di medio-lungo termine.

Non tutti i progetti urbani di Forestazione hanno alla base un progetto di ricerca scientifica come Forestami. Perché fare una rigorosa ricerca scientifica?  
Un percorso rigoroso e di medio-lungo termine è raggiungibile solamente attraverso competenze e capacità organizzativa. Partire dai dati è fondamentale per definire un’area di intervento e una progettualità. Inoltre, per essere patrimonio comune sia a livello ambientale sia sociale, questo percorso deve essere messo a disposizione di tutti. Da questi elementi di fondo nasce la volontà della Città Metropolitana di Milano di avvalersi delle competenze tecniche del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani (DASTU) del Politecnico di Milano, diretto da Stefano Boeri. Fin da subito tramite la Fondazione Falck ci siamo riconosciuti nei valori e negli obiettivi del progetto di Forestami, che sosteniamo dal 2018. Nel corso degli anni il progetto ha raggiunto gran parte degli obiettivi fissati, tra cui quello di accreditarsi come piattaforma stabile e duratura per i progetti di forestazione urbana nel territorio provinciale di Milano. Questo risultato è stato ottenuto anche grazie all’impegno del gruppo di ricerca diretto da Maria Chiara Pastore. In ultima analisi, ciò che veramente deve interessare a tutti noi è che vengano piantati 3 milioni di nuovi alberi nel decennio compreso tra il 2020 e il 2030!

Cosa è emerso dalla prima fase della ricerca?
La ricerca del biennio 2018-2020 si è concentrata sulla conoscenza del territorio della Città metropolitana di Milano, studiando lo stato dell’arte del verde, attraverso la stima del Tree Canopy Cover, ovvero la percentuale di superficie occupata dalle chiome arboree sull’intero territorio (parametro che è risultato essere pari al 16%) e i vuoti urbani, parametro che ha portato all’identificazione del potenziale di piantagione, a una prima individuazione di progetti pilota e alla definizione degli indicatori per la valutazione dell’impatto del progetto sul sistema ambientale. Per riportare alcuni numeri della ricerca: 229 aree mappate e oltre 670 ettari di terreno pronti ad essere “forestati”. Grazie al primo biennio di ricerca è diventato chiaro che l’obiettivo a lungo termine di 3 milioni di alberi è pienamente raggiungibile dal punto di vista territoriale. A questo punto la forestazione urbana dipende anche da ciascuno di noi: il capitale privato è un elemento fondamentale, non solo perché servono investimenti, ma anche perché è importante dimostrare che la comunità sa prendersi cura di se stessa e di essere prima attrice nella pianificazione e costruzione del proprio benessere.

Quali sono i prossimi obiettivi del lavoro della ricerca?
Innanzitutto, si darà seguito alle attività di ricerca sviluppate nel primo biennio per dargli attuazione. I protocolli territoriali con i Comuni della Città Metropolitana giocano un ruolo fondamentale nell’individuazione delle aree disponibili alla piantumazione e nella messa a dimora degli alberi. Un altro obiettivo importante, per la fase della ricerca che si è appena aperta, è il calcolo sempre più accurato del tasso di assorbimento non solamente della C02, ma anche di tutte le altre tipologie di agenti inquinanti, tra i quali le polveri sottili PM 2,5 e PM 10. In questo senso è operativa un’attività in collaborazione con Carbon Sink, volta a creare degli standard di calcolo che potrebbero contribuire in modo determinante alla letteratura scientifica in materia. In quest’ottica la fase di ricerca del biennio 2021-2023 si focalizzerà sull’analisi dell’impatto della forestazione urbana sulla salute e il benessere sanitario e psicofisico della popolazione. Le infrastrutture verdi urbane forniscono non solo benefici ambientali, socio-culturali ed economici, ma anche benefici clinico-sanitari ampiamente documentati dalla letteratura scientifica: dal miglioramento della salute fisica e mentale (diminuzione della pressione sanguigna e dello stress), alla riduzione della mortalità dovuta alle ondate di calore, la riduzione delle malattie cardiopolmonari e la minor incidenza di problemi respiratori, a cui si aggiungono la riduzione dei casi di tumori polmonari e la diminuzione dei casi di sovrappeso e obesità e dei disturbi mentali.

Cosa vi augurate per il futuro di Forestami? 
Il nostro impegno è volto a creare percorsi comuni con le comunità locali che ci ospitano. Ci auguriamo che il progetto abbia le ricadute positive sul territorio previste nella fase di definizione del piano di lavoro. Il traguardo più importante sarà sicuramente la piantumazione di 3 milioni di nuovi alberi entro il 2030, ma anche il metodo è importante. Una pianificazione che porti al raggiungimento di obiettivi sostenibili a medio-lungo termine dovrebbe diventare uno standard per la nostra società. La concretezza degli obiettivi e degli indicatori chiave di prestazione offre un’opportunità a chiunque voglia investire nel progetto e ottenere dei risultati tangibili.

Che appello potete fare agli altri imprenditori? 
Molti imprenditori e cittadini comuni - grazie all’attività della squadra guidata da Fabio Terragni e da Rossella Citterio per la comunicazione - hanno già aderito, ma l’obiettivo rimane ambizioso ed è appena iniziato. A marzo abbiamo lanciato un appello alle aziende associate ad Assolombarda per sostenere il proprio territorio, contribuendo a Forestami come azione di Corporate Social Responsibility (CSR) ambientale, in modo da valorizzare le proprie performance di sostenibilità̀. Il benessere della comunità dipende dalla prosperità del territorio in cui risiede. L’appello che farei non riguarda solo le migliori pratiche aziendali, ma anche le coscienze di ciascun individuo che preferisce consegnare alle nuove generazioni un futuro più sostenibile e in armonia con l’ecosistema della nostra comunità e in generale del nostro pianeta.

 

 







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