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Fontana a Lodi dagli imprenditori: “Noi dalla parte di chi investe”

Fontana a Lodi dagli imprenditori: “Noi dalla parte di chi investe”

“Agire da lombardi, agire come comunità”. Questo il messaggio che il Presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha voluto rivolgere alle parti sociali nella sua giornata nel lodigiano per presentare il “Piano Lombardia” per la ripresa economica. Prima nella cornice del Parco Tecnologico Padano dove il governatore ha incontrato i rappresentanti di imprese, commercio, artigianato e agricoltura. Poi all'Ospedale Maggiore di Lodi per una visita nel luogo simbolo della lotta al Coronavirus per finire con un pomeriggio scandito dalla visite alla Fondazione Dainelli che si occupa di ragazzi con disabilità e alla Zucchetti, una delle eccellenze imprenditoriali del territorio. Proprio alle imprese della lodigiana Fontana e l'assessore regionale al Territorio, Pietro Foroni, hanno voluto mandare un messaggio: “La crisi economica è determinata anche dal clima di immobilismo politico, per questo vogliamo metterci dalla parte di chi investe, di chi impegna le risorse” ha dichiarato il governatore annunciando il piano da 3,5 miliardi di risorse in tre anni di cui 400 milioni già stanziati e a disposizione di comuni e province. “La più grande risorsa che abbiamo è la nostra comunità e da questa dobbiamo ripartire. Un grande territorio metropolitano dove Milano è una punta di diamante e di riferimento importante ma che senza avere intorno il resto della Lombardia non sarebbe ciò che è a livello mondiale”. I temi toccati da Fontana e Foroni davanti al mondo del lavoro vanno dalla “semplificazione delle burocrazia” con “rete di riforme che va nella direzione di invertire la tendenza, cioè vogliamo dare fiducia ai nostri cittadini e imprenditori senza richiedere migliaia di documenti ma delle auto dichiarazioni con controllo a campioni in seguito”. Ma anche bandi per il credito immediato e liquidità alle imprese, compartecipazione al pagamento degli oneri di urbanizzazione per chi decide di investire su aree abbandonate da rigenerare e infine, per quanto riguarda il lodigiano nello specifico, il potenziamento del trasporto ferroviario in direzione di Milano. “Non sono ambiti che competono alla Regione ma RFI che si era assunta questo impegno a partire con investimenti per 14 miliardi in sette anni da settembre 2019, i lavori non sono ancora partiti” dice Attilio Fontana. Per questo “sulla linea Codogno-Cremona-Mantova ci impegniamo e abbiamo chiesto al ministero un crono programma delle opere”.

Molti gli stimoli che sono giunti dal mondo produttivo: digitale, infrastrutture, semplificazione, credito. “Siamo al 50 per cento dell'opera - dice Sabrina Barogno della Confartigianato –. La Regione ha fatto tutto ciò che è in suo potere per individuare i piani e le coperture di intervento. Ora vanno messe in campo le opere ed è compito delle amministrazioni territoriali, mentre realizzarle è compito delle imprese. Sarebbe imbarazzante se le risorse non cadessero sulle imprese del territorio o se per lentezza burocratica le opere non venissero affatto realizzate. Le deroghe al codice degli appalti offrono la palla da prendere al balzo”. Per Mauro Sangalli di Unione Artigiani “il credito è il tema fondamentale, non da oggi, ma se andremo avanti con questo modo di operare usciremo da questo tunnel forse più forti di prima. L'obiettivo è quello di ridare fiducia alle imprese e ai cittadini”. Enzo Mauri della Camera di Commercio di Milano Lodi e Monza presente in rappresentanza di 16mila imprese e 35mila addetti individua nel “digitale, terziario, competenze e giovani” i driver con cui guidare lo sviluppo futuro. Mentre Isacco Galluzzi di Confcommercio ha chiesto maggiore attenzione per le piccole imprese familiari: “smartworking, assenza delle scuole, dello sport, sono fattori che hanno inciso sulla nostra realtà, abbassando la propensione ai consumi. Il lodigiano è fatto di micro comunità che si fondano sul consumo interno che in questa fase è stato paradossalmente un vantaggio rispetto alle città metropolitane ma allo stesso capoluogo, Lodi. Però il tessuto imprenditoriale del commercio di micro imprese familiari non ha le spalle larghe per sostenere per lungo tempo uno stress di questo tipo”.

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