Fontana e il senso di una giacca. L’ottimismo si nasconde nei dettagli
Alla presentazione dell'ospedale in Fiera il Governatore lombardo indossava un giubbino con lo stemma delle Olimpiadi, un segno di ottimismo in tempi difficili
Fontana e il senso di una giacca. L’ottimismo si nasconde nei dettagli
Nella giornata di ieri, che ha segnato un momento decisivo nella lotta all’emergenza con il lancio dell’ospedale nei padiglioni della Fiera di Milano, il Presidente Attilio Fontana indossava un giubbotto blu, a prima vista normalissimo. Senza nessuna particolarità, a un primo sguardo. Lo stemma ricamato sul cuore però rivela qualcosa di più, ed evoca ricordi di dodici mesi fa, quando la Lombardia era molto diversa e la battaglia che si combatteva era quella della candidatura olimpica di Milano Cortina 2026 contro la rivale svedese Stoccolma. Era infatti la divisa ufficiale preparata per la delegazione italiana pensata appositamente per creare un’immagine unitaria del gruppo negli appuntamenti con i membri del CIO in visita nei siti olimpici.
Quel logo e quel giubbotto accompagnavano quotidianamente gli appuntamenti che si svolgevano in quel periodo intenso di sfida emozionante, indossato da tutti i massimi esponenti dello sport italiano, dal presidente Fontana, dal Sindaco Sala, da Luca Zaia e da tutti i protagonisti di quell’avventura ricca di speranze che ha poi visto trionfare il nostro Paese nella cerimonia di Losanna, creando un emozionante momento di unità e orgoglio nazionale.
Tempi e momenti diversi, lontanissimi da quelli che stiamo vivendo oggi, e dalla sfida molto più seria che stiamo affrontando e che rappresenterà certamente anche la più difficile nella lunga esperienza di amministratore di Fontana. Aver però tirato fuori quella giacca dall’armadio è stato un colpo di classe e di ottimismo, magari anche per se stesso, un dettaglio che ci ricorda quei mesi e quella vittoria che ci ha visto lottare, sperare e gioire tutti insieme, un segnale di auspicio per ritrovare la normalità e l’unità in una situazione difficile che nessuno di noi avrebbe mai voluto vivere.
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