Milano
Fracasso (Lombardia Progressista): "La politica torni a fare le cose giuste"
Regionali Lombardia 2018, Davide Fracasso (Lombardia Progressista): "Migrazione, lavoro e non solo: le cose giuste sono più difficili ma migliorano la vita"
Regionali Lombardia 2018, Davide Fracasso, candidato per Lombardia Progressista, è in prima linea sul fronte caldo dell'immigrazione, ma non solo: "La politica torni a fare le cose giuste". L'INTERVISTA
"Non ci occupiamo di migranti per scartare gli altri, ci occupiamo di tutti per produrre sicurezza, coesione e legami sociali. L’auspicio è che nasca una narrazione diversa, raccolta in termini culturali e seri. Ci siamo sentiti interrogati dalle nostre esperienze quotidiane di accoglienza, convinti che non possiamo stare zitti su questo tema". Parlando a nome di una vasta rappresentanza del mondo dell'associazionismo cristiano milanese, martedì 20 febbraio don Virginio Colmegna ha lanciato dal palco della sede delle Acli cittadine una proposta in sette punti per una "Nuova agenda sulle migrazioni in Italia". A raccogliere la sfida del presidente della Fondazione Casa della carità, assieme a Laura Boldrini e ad altri esponenti del mondo politico sensibili a queste tematiche, c'era anche Davide Fracasso, candidato con "Lombardia Progressista - Sinistra per Gori" alle elezioni regionali lombarde 2018. Da anni volontario al Naga, si occupa di sostegno e integrazione di rifugiati politici e vittime di tortura. Quello che alcuni definirebbero con sufficienza un "buonista", insomma? "Ma noi non siamo buoni - chiarisce -, non lo facciamo per bontà personale, ma perché riteniamo sia la cosa giusta da fare". Di migranti, di "cose giuste da fare" e del ruolo della politica in tutto questo, Fracasso è quindi tornato a parlare mercoledì 21 febbraio, all'incontro "Migrazioni: problema o opportunità?", all’ex panetteria dell’Umanitaria di via Solari 40, Milano, assieme a Chiara Cremonesi.
“Migranti, problema o opportunità?” Qualcuno potrebbe trovare la domanda provocatoria. Spiegacela.
La domanda può sembrare provocatoria ma non lo è affatto: siamo in un contesto in cui ci viene ripetuto ossessivamente da tutti gli schieramenti politici che l'immigrazione è un problema e che va arginato. Crediamo che non sia proprio così e che un'analisi attenta dica altro.
Quante volte ti hanno dato del “buonista”? E cosa rispondi?
In realtà è successo poche volte, e chi mi conosce non lo farebbe... Se mi dicono "buonista" sorrido e rispondo: non siamo buoni, non lo facciamo per bontà personale, ma perché riteniamo sia la cosa giusta da fare. Le cose giuste sono difficili e hanno una complessità maggiore rispetto alla propaganda e alla politica avida e senza scrupoli. È ora che la politica torni a fare le cose giuste, quelle che rendono migliore la vita dei più fragili, italiani e non italiani. Se partiamo dal basso, facciamo il bene dell'intera società. Anche dei ricchi, pensa un po'... Una società più giusta è una società più ricca e sicura per tutti.
Ma la “paura dell’uomo nero” è proprio tutta indotta da certa politica (e va bene, aggiungiamoci pure certa stampa) o è forse semplicemente un nervo scoperto della nostra società? E, in entrambi i casi, come se ne esce?
La "paura dell'uomo nero" è il risultato di una campagna mediatica e politica con pochi precedenti. In Italia l'8% è straniero, il 10% se consideriamo i richiedenti asilo e gli irregolari. Se guardiamo in Lombardia poi, nell'ultimo anno le persone con cittadinanza straniera sono calate del 7%: di quale invasione parlano? L'Italia è uno dei Paesi, e lo dicono le statistiche, con la percentuale di immigrati e col tasso di crimini violenti più bassi d’Europa. Crimini di fronte ai quali, spiace constatare, in Italia taluni provano orrore a corrente alternata. Si scandalizzano per il crimine orrendo di Macerata, meno per quello di Milano. Perché? La criminalità è criminalità, non ha razza. I criminali ci sono e sono italiani e stranieri. Ma immigrazione e criminalità non hanno una relazione diretta, come dicono i dati. I numeri spiegano che a fronte di un aumento dell'immigrazione il tasso di criminalità è in calo: il resto è propaganda di chi specula.
Il Governo di una Regione, e di una Regione come la Lombardia, non si esaurisce però certo con il solo tema dell’immigrazione. Che cosa altro porti con la tua candidatura?
Parto dal lavoro. Porto i temi più sensibili per i cosiddetti millenials, di cui sembra faccia parte dato che sono nato nell'81, che sono lavoro, ambiente e casa. È tempo che le istituzioni tornino a essere protagoniste di quei temi che più hanno a che fare con la qualità della vita delle persone. Per quanto riguarda il lavoro, è tempo che il pubblico torni a investire sulle risorse umane, sulla ricerca e sviluppo, sull'innovazione e sulla formazione: basta con stage che sono forme mascherate di sfruttamento. Bisogna stare a fianco di chi non ha un lavoro e dei cosiddetti NEET e va garantita una forma di reddito a chi non ha temporaneamente un lavoro.
Tre domande per altrettanti temi caldi: ambiente, casa e sanità.
Sull'ambiente va fatta una rivoluzione: stop al consumo di suolo, stop a gasolio e nafta per i riscaldamenti, va tutelata la salute delle persone e del territorio. I dati ci dicono che ogni anno in Lombardia 30mila persone muoiono di pm 2.5. Bisogna investire nei parchi naturali e nelle aree protette, anche per promuovere il turismo di una regione ancora da scoprire. Dobbiamo combattere con forza ecomafie e reati ambientali, difendere i nostri fiumi umiliati. Avendo ben chiara una cosa, per citare l'enciclica di Papa Francesco "Laudato si": un ambiente degradato colpisce i più poveri ed è incompatibile con la salute delle generazioni future.
Fronte casa.
La casa è una questione cruciale per i giovani e il loro futuro e per le classi più povere. Bisogna investire per garantire il diritto alla casa: in questo senso mi pare giusta la proposta di Lombardia Progressista - Sinistra per Gori di istituire un investimento fisso annuale di 250 milioni di euro all'anno per tutelare la morosità incolpevole e la manutenzione e la gestione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica. E poi, dato che vivo a Milano, va cambiata la gestione di Aler, un simbolo del degrado e dell'inefficienza istituzionale.
La questione forse più complessa: la sanità.
Due parole vanno sicuramente dette sul tema principe di queste elezioni, la sanità. Parliamo della salute delle persone e di quello che rappresenta l'80% del budget di spesa regionale. La riforma sulla cronicità voluta da Maroni e dal centrodestra è sbagliata ed espone noi cittadini ad essere merce per privati e per chi vuole speculare sulla salute. In Lombardia i malati cronici sono 3,5 milioni: parliamo di qualcosa di enorme. Prima cosa da fare se vinciamo: cancellare la riforma e costruirne una che abbia al centro la persona, non la malattia o la speculazione. Bisogna ripartire dalle persone, tutelare il lavoro dei medici e del personale sanitario - la vera eccellenza lombarda, a differenza delle amministrazioni - e riorganizzare la rete territoriale. Altro punto fondamentale è abbattere i tempi delle liste di attesa: per una RNM l'anno scorso, per fare un esempio diretto, ho dovuto aspettare 3 mesi!
Pisapiani con Gori. Rosati (candidato governatore lombardo con LeU, ndr) ha detto che “il centrosinistra non esiste più”. La tua compagna di partito Cremonesi ha ribattuto che Liberi e Uguali “consegnerà il Pirellone ai fascisti”. Tu come la vedi?
Sono fuori da questa logica di giochi politici, per questo fatico a capire la scelta di Liberi e Uguali in Lombardia. La vedo molto semplice: una coalizione è fatta da persone che trovano un compromesso alto, pur vedendola talvolta anche in modo diverso. Noi ci siamo riuniti e abbiamo trovato 4-5 punti in comune da realizzare e per cui lottare. Questo mi basta, oggi. Domani vedremo.
Tre passioni (più una) oltre la politica.
Calcio, viaggi e cultura. Sono tifoso, direi più malato, dell'Inter - quante sofferenze, però la notte di Madrid... -, ho avuto occasione di viaggiare molto, ricordo in particolare il viaggio di sei mesi in America Latina post laurea e mi piacerebbe avere giornate di 48 ore per leggere più libri e vedere più film e serie tv. Il viaggio è anche origine della mia passione politica: vedere a 20 anni una baraccopoli africana ti apre letteralmente la testa in due.
Il "più uno" è per la famiglia: oltre al lavoro, alla gestione del sito Lenius.it di cui sei fondatore, al volontariato presso il Naga, ora devi far coincidere i ritmi intensi della campagna elettorale con quelli, non proprio rilassanti, imposti dalla piccola nuova arrivata di casa. Incoscienza, autolesionismo o…
Un po' di tutto, certamente anche della follia o voglia esagerata di vita. Colgo l'occasione per ringraziare Cinzia, mia moglie: senza le sue nottatacce in piedi a curare la bimba e ad organizzare i contenuti della campagna difficilmente riuscirei a coniugare tutte queste cose insieme. Con lei abbiamo deciso di intraprendere questa avventura e con tutti gli amici, fratelli e compagni di viaggio che mi sono a fianco e con cui formiamo una bella squadra. Provare per credere: potete venire a dare un'occhiata tra giocattoli per bimbi e libri disordinati alla prossima riunione notturna...