Giovanna Giampà, un avvocato per il Municipio 1 - Affaritaliani.it

Milano

Giovanna Giampà, un avvocato per il Municipio 1

Giovanna Giampà, avvocato da sempre al fianco delle piccole e medie imprese, candidata per il Pd in Municipio 1: l'intervista

Giovanna Giampà, avvocato da sempre al fianco delle piccole e medie imprese, fondatrice del Circolo Archimede, già membro dellla commissione di garanzia del Pd lombardo e del Forum avvocati del Pd nazionale, ha scelto di candidarsi con i demoratici per il consiglio di zona del Municipio 1. In questa intervista ci racconta perchè
 
Dalle zone ai Municipi: cosa cambia?
Con le elezioni amministrative del 5 giugno, le zone diventano Municipi: avranno più funzioni e competenze e la possibilità di incidere davvero sulla vita delle persone. È la novità più importante da tenere presente: infatti, alcuni servizi sul territorio – come ad esempio i servizi culturali e sportivi, la manutenzione ordinaria e straordinaria del verde, delle strade di quartiere e delle scuole – dipenderanno proprio dal Municipio, che potrà disporre di un proprio budget di spesa.

Ma non sarà una semplice duplicazione delle “poltrone” e delle spese?
Assolutamente no. Anzitutto, i consiglieri di Municipio saranno 30, anziché gli attuali 40 dei consigli di Zona. Inoltre il Municipio, funzionando come un piccolo Comune, potrà decidere insieme ai cittadini le proprie priorità. La vicinanza ai residenti infatti farà sì che, rispetto all’Amministrazione centrale, il Municipio sarà in grado di valutare meglio i bisogni e le necessità della zona.

Qual è la sua proposta per il Municipio 1?
Mi propongo di lavorare per la realizzazione effettiva e concreta di questo decentramento, affinché i Municipi diventino davvero un riferimento fondamentale per i milanesi. Poter avere istituzioni più vicine al cittadino significa semplificare e migliorare la vita di tutti.

Quale sarà il suo principale impegno, se eletta?
Oltre a lavorare perché il decentramento diventi realtà, mi impegnerò per realizzare un progetto in particolare, quello delle Case Mediche, di cui c’è già un esempio in città. Il Municipio deve diventare un riferimento anche nella erogazione di servizi socio-sanitari, coinvolgendo più medici di famiglia della zona, assistenti sociali, infermieri e psicologi.

Di cosa si tratta?
Ogni Municipio avrà la possibilità di assegnare – per mezzo di bandi pubblici – gli immobili dismessi della zona, che potranno essere così destinati a diventare strutture sanitarie all’interno delle quali lavorerebbero in associazione 4 o 5 medici di famiglia. Le Case Mediche, o Case della Salute, sarebbero quindi di ambulatori socio-sanitari con orari ampi e la disponibilità di più medici associati e servizi più completi ed integrati. Ho parlato con diversi medici di famiglia del Municipio 1, tra i quali il dottor Alberto Aronica, e ho registrato un grande interesse al progetto. Il Municipio 1 può essere un acceleratore, semplificando le procedure burocratiche e mettendo a disposizione immobili dismessi a medici di famiglia per svolgere lì la loro attività a beneficio dei residenti.








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