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Milano
Guidesi a Bruxelles: l’economia lombarda al centro della ripresa europea
Guido Guidesi

IMPRESE-LAVORO.COM - Bruxelles – Oggi l'assessore regionale allo Sviluppo economico, Guido Guidesi, è intervenuto a Bruxelles per portare in Europa la voce del 'Sistema economico e produttivo lombardo'. Per la prima volta il Tavolo lombardo della Competitività, che riunisce tutte le associazioni di categoria economiche, si è svolto nella città sede delle istituzioni europee. Presente anche il sottosegretario alla Presidenza di Regione Lombardia con delega Relazioni Internazionali ed Europee, Raffaele Cattaneo. La Lombardia è la prima regione industriale d’Europa superando concorrenti come i Lander tedeschi del Baden Wurttemberg e della Baviera. Unica regione italiana in grado di registrare un indice di competitività regionale sopra la media dell’Unione Europea, come gli Stati membri dell’Europa centrale e nordici. Raccoglie oltre un terzo del totale in valore delle partecipazioni estere sul suolo nazionale e sviluppa circa un quinto degli investimenti netti italiani fuori dai confini; oltre il 60% degli investitori stranieri in Italia e 92 dei 100 investitori più significativi, sono proprio in Lombardia. La Lombardia cresce costantemente nell’interscambio mondiale: lo scorso anno questo valore ha toccato il suo picco storico, sfiorando i 350 miliardi di euro, con una crescita del 21%. L’export ha superato i 162 miliardi di euro, il valore più alto di sempre, con una crescita del 19.1%. È di questi giorni, inoltre, la notizia che il Pil della Lombardia alla fine del 2023 è cresciuto del 5,5% grazie anche alla più veloce e robusta ripresa registrata nel biennio precedente. Il ritmo di crescita della Lombardia distanzia nettamente le regioni europee a lei più ‘simili’: Catalogna a +1,1%, Baviera a 0,4% e Baden Wurttemberg ancora sotto del -1% nel 2023 a confronto con il 2019. È quanto emerge dal Booklet economia realizzato dal Centro Studi di Assolombarda. Numeri chiari che confermano quanto la Lombardia sia sempre più protagonista a livello internazionale; ed è proprio per rafforzare il protagonismo lombardo in Europa che l’assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia Guido Guidesi, ha deciso di convocare, per la prima volta, il Tavolo della Competitività della Lombardia, al quale partecipano tutte le associazioni di categoria del sistema produttivo ed economico, a Bruxelles, per sottoscrivere un documento politico-istituzionale ufficiale con proposte relative a undici tematiche strategiche da sottoporre alla prossima Commissione Europea affinché “si riparta dal sostegno dei territori produttivi attraverso il confronto e l’ascolto delle loro proposte; in questo la regione più produttiva dell’Europa, la Lombardia, vuole essere protagonista”. Le dieci tematiche richiamate nel documento sono: attrazione investimenti, credito, economia di prossimità, economia sociale, energia e indipendenza nell’approvvigionamento, filiere ed ecosistemi, manifattura, microimprese, patto di stabilità, piena neutralità tecnologica, politica fiscale. “Siamo convinti – è ancora il pensiero di Guidesi – che sia fondamentale essere presenti alla vigilia dell’insediamento della prossima Commissione, visto che finalmente l’Europa ha deciso di occuparsi del futuro della sua competitività, anche alla luce del lavoro che sta portando avanti Mario Draghi. La nostra idea è che l’Europa sarà competitiva se ripartirà dai territori manifatturieri; da qui nasce la nuova strategia di creare alleanze, lobby istituzionali tra territori manifatturieri per influenzare le scelte della prossima Commissione; lo facciamo perché pensiamo che l’uscente Commissione Europea abbia preso decisioni surreali causando gravi danni economici alla stessa Europa. Altresì, noi non vogliamo commettere l’incredibile errore di coloro i quali continuano a difendere totalmente queste decisioni, rischiando di provocare la fine dell’Europa stessa. L’Europa, secondo noi, si salva solo se la prossima Commissione avrà un rapporto diretto con i territori produttivi; per questo è importante il ‘far squadra’ dei territori più produttivi”. Parlando di Regioni leader a livello europeo non si può non pensare anche al tema dell’autonomia, punto di forza per tante realtà europee ma non per la Lombardia; ed è da qui che parte l’affondo dell’assessore Guidesi. “Di fronte ai numeri importanti della Lombardia è lecito pensare quali ulteriori record potremmo raggiungere se disponessimo delle competenze e delle risorse di cui godono i ‘cugini’ europei; il tema dell’autonomia diventa quindi ancora più determinante e urgente, non si tratta di un discorso ideologico ma economico” “Di una Lombardia autonoma – è ancora il suo pensiero - ne gioverebbe tutto il paese perché se il paese vuole continuare ad essere trainato dalla Lombardia deve metterla nelle condizioni degli altri; guardando al Continente questo si traduce nel ‘principio di equità concorrenziale’; tra le più importanti Regioni europee la Lombardia è tra le poche a non poter beneficiare dell’autonomia e questo significa meno possibilità di sostegno alle imprese rispetto ai concorrenti europei che così, a loro volta, hanno l’opportunità di poter conquistare nuovi mercati a discapito della Lombardia”. Dopo circa un anno di lavoro ‘sottotraccia’ e in ‘silenzio’ in cui si sono costruite alleanze tra la Lombardia e le altre regioni produttive d’Europa, si pensi alle tematiche dell’energia, dell’automotive della chimica, oggi La Lombardia vuole “affermare con forza e decisione il proprio protagonismo in Europa e lo vuole fare ‘a sistema’ parlando anche in questo caso a ‘voce univoca’”, è sempre il pensiero di Guidesi, regista dell’operazione. Le aziende sembrano apprezzano questa metodologia concreta, istituzionale, europeista e di visione; i prossimi mesi saranno determinanti per capire se la Lombardia sarà sempre più protagonista in Europa e se questa strategia si dimostrerà vincente; di sicuro il ‘sistema lombardo’ ha deciso di non arretrare di un centimetro, continuando anzi ad anticipare i tempi e continuando a costruire un futuro di protagonismo sia sul versante nazionale sia soprattutto rispetto a quello europeo ed internazionale.








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