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I GALLI e i POLLI, quando la scienza vuole fare politica

I GALLI e i POLLI, quando la scienza vuole fare politica

Guardavo con interesse il salotto di Lilli Gruber dove è ormai onnipresente il Prof. Galli, primario all'Ospedale Sacco di Milano. Il suo alter-ego (e sottolineo ego) è Burioni da Fazio. Da un interessante professore che esprime la propria verità scientifica, mi è apparso tutto ad un tratto un solone che si sente investito non di una conoscenza ma di un potere che mai avrebbe immaginato di poter assumere. Il suo risolino ironico, la sua fame di risposte, emblematico in tal senso, ad un certo punto, la sua rivelatrice domanda "rispondo io?" quando invece la conduttrice stava ponendo una domanda politica ad un altro ospite. 

Il nostro Paese è un po' così, pronto ad affidarsi ciecamente al profeta di turno che da anonimo diventa eroe del popolo, senza domandarsi dove fosse prima. Ecco una domanda a cui sarebbe interessante che anche il professor Galli rispondesse, dove era Lei a Gennaio? Qui la risposta, se era un profeta nel deserto forse è il caso di dirlo, no? Se invece non era a conoscenza del disastro che si stava preparando, idem. Capiamo che questa è anche la rivincita di una categoria che non è mai stata presa in considerazione, ma questi hanno le competenze per gestire le conseguenze delle loro, giuste, posizioni?

Cosa trovo di sbagliato in tutto questo, non certo che uno scienziato ponga correttamente la sua verità ma quanto il disequilibrio dei poteri che in questo Paese avviene con una semplicità e rapidità disaramante. Ricordiamo ancora le urla in piazza "di pietro, di pietro, di pietro" e anni dopo "ro-do-tà ro-do-tà" lanciate da persone che fino a qualche ora prima, e dopo qualche ora, non avrebbero saputo dire nemmeno chi fosse il loro amministratore di condominio. Lo abbiamo appunto visto con la giustizia, quando gli unici portatori di verità erano i giudici (trovare le differenze tra Galli e Davigo), per poi passare ai tecnici, arrivando all'uomo qualunque e ora atterrano, ovviamente temporaneamente, sugli scienziati. Ma è lo stesso popolo che urlava no-vax ? E' lo stesso popolo che fece diventare un maestro elementare, capo di una tragedia ? 

Ecco, forse non dico che dovremmo cambiarci, ritengo infatti quasi impossibile cambiare l'anima di una nazione, ma almeno prendere consapevolezza. E tra questa consapevolezza, lo suggerisco soprattutto ai tanti professor Galli, ricordarsi che gli inni di piazza si trasformano rapidamente in ghigliottine. I polli si trasformano rapidamente in galli e viceversa. 

Chissà se troveremo un equilibrio dei poteri e delle funzioni, se finalmente la Politica tornerà tale, ossia quella scienza dell'equilibrio e della sintesi. 

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    scienzapolitica

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