A- A+
Milano
I ristoratori fanno la fame? C’è chi fa i soldi con il pesce (fresco)

I ristoratori fanno la fame? C’è chi fa i soldi con il pesce (fresco)

Con il nuovo lockdown la situazione è nera soprattutto per i ristoratori: in molti hanno chiuso, anche definitivamente, altri resistono e lavorano da asporto. Eppure anche in un periodo di grande difficoltà, con perdite fino a 10 miliardi per il settore agro-alimentare, rimane la speranza di riuscire ad emergere e creare nuovi business, sfruttando l’e-commerce e proponendo nuove idee su settori ancora inesplorati del food. In tempi non sospetti, era il 2018, nelle aule della Business School del Politecnico di Milano, qualcuno notava che un settore molto redditizio come quello del pesce non era molto presente sul web.

L’intuizione non è di un giovane studente universitario, ma di un over 40, Giacomo Bedetti, che, già lanciato nel mondo del lavoro come consulente, sceglie la strada del master per stimolare la propria inventiva. E così dal lavoro di fine anno nasce l’idea di una piattaforma su cui poter ordinare pesce fresco a domicilio e che, a locali chiusi, sta avendo successo a suon di consegne, attingendo direttamente dal mar Adriatico.

Oggi Orapesce è una start-up che tra i 2 e i 4 giorni lavorativi riesce a coprire quasi tutto lo stivale, con risultati importanti soprattutto in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. “Il percorso con il Politecnico – ricorda Giacomo ad Affaritaliani.it Milano – ci ha portato a San Francisco in California e la contaminazione è stata immediata: abbiamo raccolti i primi soldi da “friends & family” e siamo partiti. Primo test su Verona con risultati eccellenti ed in 2 anni siamo a circa 600mila euro di fatturato e miriamo a superare il milione entro il prossimo anno”.

La piattaforma vuole portare innovazione arricchendola anche con contenuti video: in una sezione del sito i pescatori si raccontano attraverso interviste che riportano Giacomo, nato a Rimini e trasferitosi poi a Milano, alle sue origini romagnole. Sul sito è presente anche uno schema sul fatto che anche il pesce, come la frutta e la verdura, ha le sue stagioni e che ad esempio a novembre è facile trovare alici o vongole, mentre scarseggiano orate e merluzzi.

Le lavorazioni successive alla pesca, dall’eviscerazione alla sfilettatura sono compiute da laboratori certificati e il prodotto viene consegnato già pulito e confezionato. Naturale e anche sostenibile, dal momento che è lavorato da operatori locali, e riesce a guardare oltre la crisi della filiera, avvalendosi di corrieri e di mezzi che mantengano la merce tra gli 0 e i 4 gradi. “Abbiamo avuto una crescita esponenziale – spiega Giacomo - passando da 50 a quasi 200 ordini settimanali in poco tempo. L’impatto più importante è stato nel customer acquisition cost, fortemente ridotto dal fabbisogno creato con la pandemia.”

Tra coprifuoco e zona rossa, infatti, per le iniziative di e-commerce non c’è la preoccupazione di dover convincere le persone a fare gli ordini, ma la domanda nasce dalla crescente necessità di avere un piatto pronto da cucinare, non potendo andare a gustarlo fuori. E l’idea di Orapesce è anche quella di consigliare le tecniche migliori per mettere in tavola il tutto, attraverso una sezione dedicata alle ricette.

In attesa della riapertura dei ristoranti e di potersi sedere nuovamente a tavola con gli amici, la sfida lanciata dalla start-up è quella di portare il mare e i suoi sapori direttamente nelle case dei milanesi.

Commenti
    Tags:
    orapescelockdownecommerce







    Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

    © 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

    Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

    Contatti

    Cookie Policy Privacy Policy

    Cambia il consenso

    Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.