Milano
Il giallo degli ex miliziani libici curati al San Raffaele
Dopo la Digos, anche l'Ats milanese compie verifiche sulla convenzione con cui il San Raffaele ha ospitato alcuni libici, poi protagonisti di un accoltellamento
Il giallo degli ex miliziani libici curati al San Raffaele
Iniziata come una spy story, potrebbe diventare un caso di dubbia sanita' la vicenda dei libici spariti dall'ospedale San Raffaele di Milano, dopo aver ferito un connazionale. Proprio quest'ultimo, nella notte del 15 gennaio si era presentato al pronto soccorso di Segrate con delle ferite superficiali, raccontando di essere stato accoltellato da due connazionali all'Hotel Rafael (di fronte alla struttura), dove tutti e tre soggiornavano dopo esser stati curati nell'ospedale. Il mattino successivo i due, accusati di lesioni, sono stati prelevati da funzionari del consolato libico e portati nella madrepatria su un volo Roma-Tripoli. Insieme di fatti che e' finito in mano alla sezione antiterrorismo della procura di Milano, guidata da Alberto Nobili e alla Digos guidata da Claudio Ciccimarra.
Mentre la pista terroristica sembra sfumata, gli investigatori puntano piuttosto sul chiarire il tipo di convenzione - che sembrerebbe dai profili del tutto informali - stipulata dal gruppo ospedaliero San Donato fondato da Don Verze' e il governo libico. Ed e' su questo che si stanno concentrando anche le parallele indagini delle autorita' sanitarie: "Continuando i controlli presso le altre strutture del Gruppo San Donato e' emersa la presenza di 5 pazienti libici 'solventi' in un'area di degenza destinata a pazienti del Sistema Sanitario Nazionale e la Direzione del San Raffaele ha dichiarato la presenza di ulteriori 4 pazienti libici presso il presidio Villa Turro che fa riferimento allo stesso Gruppo", ha fatto sapere l'assessore al Welfare della Regione, Giulio Gallera.
"L'ATS sta proseguendo le verifiche riguardo alla situazione emersa - prosegue la nota - finalizzate a verificare in particolare se tali attivita' abbiano impattato negativamente sull'attivita' istituzionale". Dai dati ancora non conclusivi relativi all'attivita' 2019 (manca ancora per tutte le strutture la rendicontazione del mese di dicembre) "risulta che le tre strutture del Gruppo San Raffaele - chiarisce Gallera - non risultano avere scostamenti significativi dal budget contrattuale assegnato dalla ATS per lo svolgimento delle attivita' del Sistema Sanitario Nazionale e quindi nel 2019 risultano aver assolto il loro mandato istituzionale".
Resta da accertare "quanti pazienti libici siano stati complessivamente ricoverati in questi mesi e si sta provvedendo a contestare alle strutture la mancata preventiva autorizzazione a modificare l'assetto accreditato e a contratto, in quanto tali modificazioni organizzative sono vietate dalla normativa vigente". Queste contestazioni comporteranno "l'applicazione delle sanzioni previste per tale tipologia di violazioni" avverte ancora il titolare della Sanita' regionale. "Il confronto preventivo sulle autorizzazioni, peraltro, oltre a rispettare quanto previsto dalle Regole di Sistema, avrebbe potuto far rientrare tale situazione in un corretto percorso di collaborazione internazionale - conclude Gallera - senza provocare ripercussioni sull'attivita' istituzionale che le strutture devono garantire al sistema di cui fanno parte".