Milano

Inchiesta curve, le reazioni nelle chat di milanisti e interisti: “Noi tifosi, loro mafiosi”. Il reportage

Le reazioni social dei tifosi curvaioli di Milan e Inter alla notizia dell’indagine che ha azzerato le curve di Milan e Inter. Tra liberazione e senso di colpa, nessuno stupore. A milanisti e interisti non vanno a genio i capi ultras

Inchiesta curve, le reazioni nelle chat di milanisti e interisti: “Noi tifosi, loro mafiosi”. Il reportage


“Hanno scoperto il segreto di Pulcinella”, “Finalmente possiamo andare in trasferta” e la foto dei bei tempi andati di Moratti e Berlusconi. A Milano è possibile. Diversamente da Roma, Torino e Genova, si possono intrattenere relazioni quotidiane col “nemico”. L’eterno rivale calcistico può essere tuo amico, tranne in quei due giorni (quattro in anni particolarmente sfigati) di derby. Esistono dunque gruppi social in cui milanisti e interisti si scambiano messaggi, audio e meme. Quei gruppi ieri sono stati intasati da commenti sull’indagine che ha travolto le curve di Milan e Inter. Ecco come stanno vivendo il caso i tifosi “normali” di Milan e Inter. Quelli, per intenderci, che vanno in curva senza eminenti meriti mafiosi.

Le reazioni dei tifosi alla notizia: nessuno stupore

Il canovaccio – che sia il gruppo del bar o del fantacalcio – è abbastanza simile. Si inizia con la rassegna stampa. Insolitamente presto sui gruppi viene postato un primo articolo con la notizia della retata alle due curve. Le reazioni sono varie, nessuna di queste prevede lo stupore. Prevale l’ironia, “Che brava la procura: come han fatto a capire che in curva ci sono i malavitosi?”. Dalla rivelazione del “segreto di Pulcinella” come viene sarcasticamente ribattezzata si passa all’agnizione. I soprannomi e nomi d’arte dei capi ultras vengono passati all’indice, così da associare al nome d’arte un comportamento illecito. “Certo, Shrek: l’amico di Fedez che ha pestato il bodyguard che andava con la Blasi”. Oppure, “Lo zio Vittorio, quello che faceva la cresta sui biglietti di Champions”.

Ai tifosi di Milan e Inter non vanno a genio i capi ultras

Il fatto è che al tifoso di Milan e Inter, anche a quello curvaiolo, i capi ultras non piacciono. Per quanto innamorato possa essere della sua squadra, quelli che stanno in transenna proprio non gli vanno a genio. O forse, proprio perché è innamorato della sua squadra. A leggere “Non ce ne importa nulla di squadra, acquisti o popolo. Lo facciamo solo per ritorno economico” al tifoso, milanista o interista che sia, viene il sangue amaro.

“Noi siamo tifosi, loro mafiosi”

Anzi, per alcuni la notizia dell’annullamento dei vertici delle due curve è quasi una benedizione. “Lo sapevamo già. Noi andiamo consapevoli dello schifo che c’è dietro”. Sui gruppi la presa di distanza è netta, quasi antropologica. “Noi siamo tifosi, loro mafiosi”. L’indignazione è forte, e bipartisan. Il malaffare è noto ai tifosi di Milan e Inter. “Ma vi rendete conto di quanto questi mangiavano sopra la nostra fede? Biglietti, parcheggi, pure le birre allo stadio!”.

Benedizione e senso di colpa

Per molti la retata che ha affossato i vertici delle due curve è una sorta di liberazione. “Finalmente troveremo i biglietti per le trasferte”. L’entusiasmo per la fine della speculazione sulle trasferte nei settori ospiti lascia spazio alla dietrologia. “Ma secondo vuoi le società, Milan e Inter, sapevano tutto e sottostavano a quello che gli imponevano questi malandrini?” si chiedono alcuni tifosi dubbiosi. Emerge anche un certo senso di colpa. “Noi come dei ciucci prendevamo la birra scontata da questi. Ci siamo fatti attirare da due lire di sconto” è l’auto-accusa. Prontamente respinta: “Cos’altro potevamo fare? Hanno fatto il bello e cattivo tempo fino a ieri”.

Liberazione e ironia

“Ce ne siamo liberati, speriamo duri” è la reazione catartica della maggioranza dei tifosi medi. I boss della “sudicia” (come i milanisti hanno ribattezzato la propria Curva Sud) e della “burla nord” (lo stesso fanno di sé gli interisti) erano una nemesi per chi ama i propri colori. La speranza è che l’indagine non coinvolga con sanzioni le due squadre. “Certo che dare tutto questo potere a sta gente… Ai tempi di Moratti e Berlusconi non sarebbe mai successo”, chiosa qualche tifoso nostalgico. Tra disillusione e speranza c’è spazio anche per l’ironia. “Finalmente abbiamo fatto la fusione” commenta un tifoso che allega un articolo in cui si parla di connivenze tra “ultras rossonerazzurri”. Il malaffare non ha colori, la fede sì.

 








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