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Milano
Influenza e Covid, i medici di famiglia: "Studi pieni, usare le mascherine"

Influenza e Covid, i medici di famiglia: "Studi pieni, usare le mascherine"

Influenza e Covid, l'allerta dei medici lombardi. Così Paola Pedrini, segretario generale della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale) Lombardia: "Noi medici di famiglia in Lombardia abbiamo gli studi molto pieni e c'è di tutto in realtà: non solo influenza, ma anche Covid. Si fa il tampone per scrupolo, per escludere Sars-CoV-2, e invece ne troviamo ancora alcuni positivi, anche se l'impressione è al momento che Covid sia inferiore alle sindromi influenzali, ma questo virus c'è ancora. C'è davvero tanta sintomatologia: influenzale, prime vie respiratorie, febbre, e così via. Il classico di questi virus di stagione. E la situazione è già esplosa, peggio degli ultimi anni e del pre-Covid.

I medici lombardi: "Ritornare ad usare la mascherina"

Preoccupano l'ingresso anticipato nella fase intensa e la quantità di pazienti, nettamente superiore. Parlando con Adnkronos Salute, Pedrini prosegue invitando i cittadini a "fare il vaccino antinfluenzale", ma anche a "recuperare l'uso della mascherina, che stiamo un po' dimenticando. Vale per il Covid, ma anche per questi virus. Sicuramente sarebbe un aiuto: è quello che ci ha protetto negli anni passati e può aiutarci ancora". Per Pedrini è importante insistere un po' su questo messaggio: "La mascherina - osserva - può essere di grande aiuto, per ridurre soprattutto la diffusione" dei virus respiratori in questo momento di altissima intensità. Quanto ai sintomi, "bisogna sempre distinguere i vari tipi di virus - premette il camice bianco - però quest'anno ci sono alcune forme che durano anche una settimana, i pazienti fanno un giorno senza febbre e poi ritorna".

Influenza, i medici lombardi: "La più colpita è la fascia dei giovani adulti"

E la situazione negli ambulatori è resa "ancora più complessa dalle carenze" di medici di medicina generale. "Per chi ha un carico normale di pazienti è una stagione intensa, per chi è oltre il massimale e arriva fino a 2mila assistiti è molto peggio. Se lavoriamo fuori orario? Sì. Solitamente c'è una parte di ambulatorio e una parte di back office, ora sia il mattino che il pomeriggio sono impegnati in visite ambulatoriali per questi pazienti. Molti sono nella fascia d'età dei lavoratori e quindi bisogna fare anche i certificati di malattia. In questo momento sembra più colpita proprio la fascia dei giovani adulti, un po' meno gli anziani".

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