#ioapro, parte a Milano la protesta dei ristoratori
Parte oggi la campagna di disobbedienza civile #ioapro contro le restrizioni imposte dall'ultimo DPCM che impone nuovi paletti alla ristorazione
#ioapro, parte a Milano la protesta dei ristoratori
Da oggi – e fino a domenica - parte a Milano la campagna di disobbedienza civile #ioapro contro le restrizioni imposte dall’ultimo DPCM. Tre giorni di protesta, senza però trasgredire: i locali resteranno aperti all’ora di cena consentendo ai clienti di sedersi ai tavoli fino alle 22, ma senza consumare.
Con questa iniziativa i gestori dei locali vogliono far sentire con forza il loro disappunto alle norme inserite nell’ultimo Dpcm che prevede, tra l’altro, la chiusura di bar e ristoranti e lo stop all’asporto dopo le ore 18.
“Non ce la facciamo più – racconta ad affaritaliani.it Leo Loi de “La Calanca da Leo” in via Sabotino a Milano. - Abbiamo investito importanti risorse per mettere tutto in regola come prevedono le norme anti-Covid: distanziamento dei tavoli, sanificazione, recilo dell’aria, mascherine…ci sentiamo traditi. L’Italia è fatta soprattutto di piccole attività che queste norme stanno uccidendo. Siamo i primi che tengono alla propria salute e a quella dei clienti. Siamo rigorosissimi sui protocolli. La nostra è quindi una protesta pacifica volta a dimostrare il nostro senso di responsabilità e la nostra capacità di rispettare e far rispettare le regole di prevenzione del Covid-19. A tutti partecipanti è richiesto di accomodarsi al tavolo assegnato e di rimanere seduti e composti senza consumare. Chiediamo a tutti di condividere gli hashtag #nonspengopiùlamiainsegna e #ioapro. Io Apro è una iniziativa importante, perché rischiamo di non poterlo fare più”.
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