Islam, vicesindaco contro la Regione: "Cambi norma". Replica: "E' in malafede" - Affaritaliani.it

Milano

Islam, vicesindaco contro la Regione: "Cambi norma". Replica: "E' in malafede"

Il vicesindaco di Milano Anna Scavuzzo: "Sull'Islam la Regione ci ripensi, la norma peggiorerà i rapporti"

Islam, Scavuzzo: "La Regione ci ripensi, la norma peggiorerà i rapporti"

La circolare emessa giorni fa da Regione Lombardia sull'applicazione della legge regionale 2/2015 "e' un provvedimento che nei fatti porta a ostacolare l'esercizio della liberta' religiosa e l'applicazione di quell'art. 19 della Costituzione che non puo' che stare a cuore a tutti i cittadini, credenti e non credenti, qualunque religione professino". Il vicesindaco con delega ai Rapporti con le Comunita' religiose, Anna Scavuzzo commenta cosi' la circolare regionale che "ribadisce l'estensione della disciplina urbanistica del Piano per le Attrezzature Religiose a qualsiasi immobile ospiti un'associazione o un centro culturale d?ispirazione religiosa, ove si svolgano attività in modo non saltuario o non occasionale". Secondo il vice sindaco la circolare "ribadisce un approccio di difficile applicazione, presupponendo controlli nei confronti di tutte le realta' d'ispirazione religiosa e impedendo di procedere alla emersione dall'illegalita' di luoghi di culto in tutta la Lombardia, con il solo effetto di peggiorare il rapporto con le comunita' religiose e di incentivare la diffusione di luoghi di culto irregolari".

"Per questo - continua Scavuzzo - mi permetto di invitare il Pirellone a ripensare la norma in ragione del suo obiettivo dichiarato: regolamentare, e non impedire, la realizzazione di nuovi luoghi di culto, lasciare liberta' di professare la propria religione nel rispetto delle norme e della Costituzione del nostro Paese, combattere il fenomeno del radicalismo religioso con strumenti realmente efficaci". "Il Comune di Milano da sempre ritiene opportuna l'elaborazione di una normativa per regolamentare in modo chiaro ed efficace l'apertura di nuovi luoghi di culto - spiega il vice sindaco - e ha avviato immediatamente l'iter amministrativo per la redazione del Piano per le Attrezzature Religiose, nonostante la legge di Regione Lombardia rappresenti un caso unico in Italia, che relega il tema a mera questione urbanistica e impone uno strumento di pianificazione complesso e di lunga gestazione come il Piano di Governo del Territorio".

La replica: "Scavuzzo è in malafede"

Al vetriolo la replica dell'assessore lombardo al Territorio, Viviana Beccalossi: "Comprendiamo che chi ha deciso di piantare palme e banane in piazza a Duomo non possa che avere particolarmente a cuore la cultura e la religione islamica. Ma in questo slancio di generosita', in cui il vicesindaco Anna Scavuzzo prova a fare di ogni erba un fascio, mi sembra esserci della malafede. La legge sui luoghi di culto e la relativa circolare interpretativa, non fa altro che chiarire un concetto: in Lombardia per costruire e quindi utilizzare strutture in cui i cittadini si ritrovano, in modo continuativo e abituale, per svolgere funzioni religiose bisogna rispettare la legge". "La vicesindaco Scavuzzo - afferma Viviana Beccalossi - cita la Costituzione e la liberta' di culto. Eppure, essendo stata molto vicino all'ex presidente del Consiglio Matteo Renzi, dovrebbe sapere bene che il suo governo impugno' la Legge regionale proprio davanti alla Corte Costituzionale, dalla quale il testo e' uscito praticamente indenne". La "Regione Lombardia - conclude Beccalossi - non vuole impedire di professare una religione, ma evitare che magazzini, scantinati, macellerie e private abitazioni vengano scambiati per luoghi di preghiera, con evidenti problemi legati alla mancata trasparenza delle attivita' svolte e delle persone che li frequentano, ed e' ancora peggio se cio' avviene attraverso 'finti' centri culturali che di fatto altro non sono che moschee. In Germania due giorni fa e' stata chiusa una moschea dopo aver scoperto che fosse meta di personaggi come il 'mostro di Berlino' Anis Amri e anche in Lombardia sono gia' diversi i casi di luoghi di culto da dove sono passati aspiranti terroristi. Non e' quindi la nostra legge a essere dannosa, ma chi non la vuole applicare continuando a fare finta di niente".








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