A- A+
Milano
La Cartabia sbarca a Milano: la riforma che fa arrabbiare i cronisti
Marta Cartabia Ministro della Giustizia

Stretta sulle informazioni sui procedimenti penali

È «competenza esclusiva del Procuratore della Repubblica» fornire «informazioni» alla stampa sui procedimenti penali in corso, tramite conferenze stampa ocomunicati dell'autorità giudiziaria o delle forze dell'ordineautorizzate dallo stesso procuratore, e «al di fuori di questicasi, non è consentito ad alcuno, né ai magistrati né agliappartenenti alla polizia giudiziaria, di fornire ulteriorinotizie», si legge -come riporta l'ANSA - nelle disposizioni sui «rapporti» con «gli organi di informazione» emanate oggi dal procuratore facentefunzione di Milano Riccardo Targetti, che citano e seguono sututta la linea la nuova normativa sulla «presunzione diinnocenza» entrata in vigore il 14 dicembre scorso.

Informazioni processi penali, cosa prevede la direttiva

La direttiva del procuratore, che come sottolinea l'ANSA, sostituisce «integralmente» tutte le regole interne emanate in precedenza, è stata inoltrataoggi ai procuratori aggiunti e a tutti i pm della Procura, al Procuratore generale, al presidente dell'Ordine degli avvocati milanesi, al Questore e ai vertici delle forze dell'ordine. Spetta solo al Procuratore, in pratica, dare informazioni sui«procedimenti penali», ossia su quelli per i quali «vi è già stata l'iscrizione nel registro delle notizie di reato». Nei comunicati e nelle conferenze stampe, che devono sempre essere gestiti e autorizzati dal Procuratore, l'attività d'indagine «deve essere attribuita impersonalmente all'ufficio, senza indicazione del nome dei magistrati assegnatari delprocedimento». E le informazioni possono «essere divulgate» solo per due motivi: se «strettamente necessarie per la prosecuzionedelle indagini» o quando «ricorrono specifiche ragioni di interesse pubblico».

Quando si possono rendere pubbliche le informazioni

Si possono fornire informazioni quando c'è la «necessità» di renderle pubbliche ad esempio per «stimolare la collaborazione dei cittadini o richiamare la loroattenzione su situazioni che possono cagionare rischi o pericoliper la pubblica incolumità». Oppure nel caso di atti diindagine, come arresti o altro, «ritenuti di particolare interesse e rilevanza», per i quali sia venuto meno «l'obbligo del segreto». Si legge ancora: «Giova precisare che può essere oggetto di comunicazione sui media anche una notizia di rilevanza meramente locale, con l'unico limite che il fattori scuota o possa riscuotere un effettivo interesse per quel ristretto ambito».

La conferenza stampa, poi, «è possibile solo nei casi di particolare rilevanza pubblica» e «diversamente si dovràpreferire il comunicato». Dare un nome all'indagine, inoltre, non è «in sé» vietato, ma non possono essere scelte espressioniche contraddicano il principio della presunzione d'innocenza. E se si deve «riferire il nome» delle persone «coinvolte», va «accuratamente specificato il loro ipotetico ruolo» nellavicenda e solo «se ciò appare necessario per garantire lacompletezza dell'informazione».

In più, si legge ancora, vanno «evitate» espressioni o frasi«che attribuiscono ad alcuno le stimmate del colpevole», a menoche non sia già stato condannato in via definitiva. Nel caso diviolazioni delle norme, infine, «sono previste sanzioni penali edisciplinari». 

Commenti
    Tags:
    cartabia

    Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

    © 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

    Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

    Contatti

    Cookie Policy Privacy Policy

    Cambia il consenso

    Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.