Milano
La giustizia? Va cambiata. Il caso ATM-Bontà Più ne è la prova

Dopo 7 anni che il Tribunale si era pronunciato e ben 21 tentativi finalmente l'Atm è riuscita a sfrattare Bontà Più dal mezzanino di Loreto
di Fabio Massa
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C'era una volta la necessità di riformare la giustizia. Ecco, il caso di cronaca di oggi racconta il perché dobbiamo assolutamente procedere a cambiare le cose. Non per mettere in carcere Berlusconi, non per fermare i comunisti, non per picchiare i cinque stelle, non per mettere un argine a Salvini. E dico di più: neppure per fermare i corrotti e i corruttori, gli stupratori, i violenti eccetera. Su questi, grazie a Dio, le leggi sono abbastanza chiare. Che poi non vengano applicate è tutto un altro discorso, ma là non è questione di cambiare la legge. E' questione di applicarla. Più difficile se si vuole, ma non serve una riforma della giustizia.
La giustizia va cambiata invece perché - ed è notizia di oggi - dopo ventuno (sentite bene: VEN-TU-NO) tentativi finalmente l'Atm è riuscita a sfrattare Bontà Più dal mezzanino di Loreto. Fate conto che il tribunale si è pronunciato sette anni fa. Sette. Da allora per 21 volte si è presentato l'ufficiale giudiziario. Ve ne frega qualcosa? No? Allora mettiamola così: avete affittato casa e il vostro inquilino non vi paga. State sette anni pagando le spese condominiali, e senza poter usufruire di quel bene, mandate l'ufficiale giudiziario 21 volte. E solo all'ultima riuscite a mandare fuori gli inquilini morosi. Vi sembra giusto? Ve ne fregherebbe? Ecco perché va fatta la riforma della giustizia. Perché la volta prossima, o la volta scorsa, ci siete stati voi, al posto di Atm che è un colosso. E per voi era questione di vita o di morte.
fabio.massa@affaritaliani.it