Milano
"La lunga notte di Vicarello": la rapina cult nel libro di Alfano
Manila Alfano pubblica per Jaba edizioni un libro che rievoca la rapina del 1990, che tenne con il fiato sospeso l'Italia per 72 ore
"La lunga notte di Vicarello": la rapina cult nel libro di Alfano
Trentaquattro anni fa un piccolo borgo alle porte di Livorno divenne teatro di una rapina che occupò per giorni le prime pagine dei quotidiani e l’apertura di tutti i Tg. Manila Alfano nel suo bel “La lunga notte di Vicarello” ci restituisce non solo la cronaca di quelle settantadue ore ma anche le emozioni dei protagonisti.
Il 26 settembre 1990 Vicarello, piccola frazione del comune di Collesalvetti, a quindici chilometri da Livorno, diventa il palcoscenico della più lunga rapina con presa di ostaggi della storia italiana.
Nella gioielleria del paese, molto conosciuta in zona e ben fornita, tanto da avere tra i clienti affezionati anche i militari della vicina base statunitense di Camp Derby, poco prima della chiusura per la pausa pranzo si presentano due uomini. All'interno: Lido Meucci, il titolare, e il suo amico Sovero Lisi che spesso passa a trovarlo per fare quattro chiacchiere. Quelli che all'apparenza potrebbero sembrare clienti sono in realtà due detenuti del carcere di San Gimignano in permesso premio.
Il colpo l'hanno progettato da tempo. Il bersaglio è facile, le vie di fughe agevoli. Entrare, afferrare tutto il bottino possibile e fuggire. Pochi minuti per sparire e cambiare vita.
Non sarà facile: l’illusione della manciata di istanti si trasformerà in uno stallo di tre giorni.
La gioielleria si rivelerà una trappola nella quale rimarranno "prigionieri" banditi e ostaggi.
"La lunga notte di Vicarello": il libro su Amazon
Manila Alfano, cronista de "Il Giornale", nel bellissimo "La lunga notte di Vicarello" -JABA Edizioni, disponibile su Amazon- rievoca, in una narrazione a tratti avvincente, a tratti toccante, quei tre giorni che irruppero sulle prime pagine di tutti i quotidiani e in ogni telegiornale.
La minuziosa ricostruzione, dall'irruzione dei due banditi al dispiegamento delle forze dell'ordine, dall'arrivo a Vicarello di centinaia di curiosi ai momenti cruciali in cui magistrati e polizia valutano se intervenire con un blitz delle teste di cuoio o avviare una trattativa, dallo sciame dei cronisti giunti da tutta Italia all'angoscia dei familiari degli ostaggi, si accompagna a un mirabile ritratto psicologico dei protagonisti.
Infatti, il merito di Manila Alfano non è solo quello di averci restituito la cronaca in presa diretta di uno dei più eclatanti episodi criminali della recente storia italiana, ma di accompagnare il lettore all'interno delle dinamiche personali e relazionali -con tanto di "sindrome di Stoccolma- che si creano, dipanano e intrecciano nella cornice di un evento così eccezionale e drammatico.
Faccia a faccia ritroveremo, percependone l'intensità, le "speranze" d'azzardo dei due rapinatori, il terrore degli ostaggi, la freddezza obbligata dei mediatori costretti a scegliere con estrema cura ogni parola e ogni intonazione nel corso della trattativa. Il finale è noto: dopo tre giorni infiniti i banditi si arrenderanno, liberando gli ostaggi incolumi.
L'autrice invece ci regala la storia che lo precede e che così non era mai stata raccontata.