Milano
Lega, da Sondrio a Crema è lite. E Maroni "blinda" Fava. Inside

Anche Sondrio è commissariata. La Lega Nord ribolle. A Milano traballa Davide Boni, nel mirino di una mozione di sfiducia. A Crema e Mantova...
di Fabio Massa
Anche Sondrio è commissariata. La Lega Nord ribolle. A Milano traballa Davide Boni, nel mirino di una mozione di sfiducia, a Crema è bagarre, a Mantova c'è guerra. A Sondrio c'è, come commissario da circa un mese Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega al Pirellone, a normalizzare un luogo nel quale il segretario Borromini (che ha sostenuto attivamente la candidatura di Gianni Fava alla segreteria federale della Lega Nord) si è dimesso per diventare delegato di Maroni al rischio idrogeologico. Insomma, come anticipato da Affaritaliani.it Milano, la notte dei lunghi coltelli è in tutta la Lombardia. Questa mattina Gianmarco Senna, indicato dai rumors come possibile successore di Davide Boni, ha tenuto a precisare su Facebook "non è la segreteria provinciale la mia partita, chiaro che se me lo chiedesse Salvini sarei a disposizione, ma non credo si porrà il problema, le gerarchie si rispettano, l'amicizia anche". Che cosa succederà se davvero Matteo Salvini gli chiederà di diventare segretario di Milano? Questioni irrisolte a parte, continuano forti le voci di possibili siluramenti di Gianni Fava da assessore regionale. Il tam tam di ieri indicava in molteplici le spinte verso Maroni per "punire" il ribelle. Il governatore ha risposto oggi con un comunicato nel quale annuncia che "da oggi l'assessore Gianni Fava si prenderà in carico il rapporto con il Governo, cioé con i Ministeri dell'Interno, dell'Istruzione e della Difesa, per garantire che i tempi siano rispettati e per garantire che il referendum si faccia secondo le modalità che abbiamo previsto". In pratica, Maroni schiera Fava in prima linea nella battaglia dell'autonomia che tutta la Lega dovrà sostenere, mettendolo al riparo delle critiche e delle epurazioni interne. Peraltro su una partita nella quale, stando a rumors, nell'incontro di ieri con Marco Minniti si è registrata grande freddezza del governo. Una freddezza che non ha affatto calmato i timori di Maroni sul supporto governativo alla consultazione.
fabio.massa@affaritaliani.it