Milano

Leoncavallo, appello a Sala: "Lasciateci in via Watteau"

Il Centro sociale chiede una soluzione e rinnova la proposta di un canone sociale simbolico. "Non ce ne andremo".

Leoncavallo, appello a Sala per trovare una soluzione

Il Leoncavallo non vuole lasciare via Watteau e aper questo ha lanciato un appello al Comune affinché riprenda il dialogo con il Gruppo Cabassi, proprietà dell'immobile, al fine di arrivare a una regolarizzazione dello stato delle cose. "La prima cosa è che il Comune di Milano ripristini il filo del dialogo che al momento non c'e' più - ha spiegato Daniele Farina, esponente del Leoncavallo e portavoce storico, nel corso della presentazione del Bilancio sociale 2013-2017 - Le associazioni non sono mai state interpellate e possono dare un contributo".

Il Leoncavallo anche questa mattina ha ricevuto la visita dell'ufficiale giudiziario incaricato di effettuare lo sfratto rinviato al 21 gennaio. Le associazioni che animano il Leoncavallo hanno chiesto un incontro con il sindaco che non è mai avvenuto", ha aggiunto. I membri del Leoncavallo continuano a proporre alla proprietà il pagamento di un canone sociale annuo simbolico che alcuni anni fa avevano fissato a 80 mila euro ma che ora sono disposti anche a ridiscutere pur di non lasciare l'immobile: "E' uno spazio dove abbiamo investito forze, siamo lì e lì restiamo - ha aggiunto Elisa Silva, dell'associazione Mamme antifasciste del Leoncavallo -. Vediamo difficile che ci venga proposto uno spazio simile".

Anche la sinistra di Milano Progressista, gruppo interno alla maggioranza in Consiglio comunale, punta alla regolarizzazione entro la fine del mandato. "E' la seconda volta che scriviamo su un programma elettorale che ci sara' un impegno concreto per la regolarizzazione - ha detto la capogruppo Anita Pirovano - Ad oggi purtroppo siamo lontani dalla soluzione amministrativa e c'è un silenzio preoccupante". Per quanto riguarda il Bilancio sociale negli anni 2013-2017 il Leoncavallo ha totalizzato entrate per quasi 2,8 milioni di euro, di cui 2,2 da sottoscrizioni, per uscite di circa 2,7 milioni. 







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