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Milano
Lite tra radicali, nel mirino Lipparini. ”Vuole un mausoleo per Pannella"

"Io ieri ho parlato con Lorenzo Lipparini, l'assessore radicale qui a Milano, e penso che lui si stia muovendo per avere un bene demaniale come la Palazzina per Dario Fo", ha dichiarato Mauro Suttora ieri a Radio Radicale, ospitato da Diego Sabatinelli. E non è l'unica fonte che ci ha rivelato questo. A chi vuole davvero bene a Marco Pannella non interessa un Mausoleo come quello per Lenin, una imbalsamatura di lusso in un luogo di lusso del potere per meglio imbalsamare le sue lotte e le sue idee. Interessa invece che la memoria del politico di "marciapiede" quale egli stesso si definiva continui a operare vicino alle persone per i cui diritti lottava, perché questo è utile NON a Pannella ma a noi tutti. Il principio per cui "10 anni sono un tempo ragionevole per valutare l'opportunità di una simile decisione" non vale più perché è bastato un anno per la Palazzina per Dario Fo e per Franca Rame (alla quale erano già stati dedicati dei giardini prima di 10 anni dalla sua morte). E il Presidente di centrosinistra del Municipio 6 già chiede di intitolare un ponte ad Alda Merini prima di 10 anni dalla sua morte. La giunta allora esegua il volere del Consiglio Comunale che, alla quasi unanimità senza voti contrari e con Del Corno che si era rimesso "al parere dell'aula", aveva chiesto di attivarsi per la deroga per intitolare da subito i giardini a Marco Pannella. In questo quadro la proposta approvata dal Municipio 1 di intitolare al leader radicale un albero in Piazza Aquileia non ha più senso e già giorni fa abbiamo mandato al Presidente Arrigoni questa lettera aperta per chiedergli di annullarla.

(Lettera Aperta)

Niente albero ma la dedica dei Giardini come chiesta dal Consiglio

Gentile Presidente, il rifiuto della Giunta di chiedere deroghe alla regola per cui devono passare 10 anni dalla morte di una persona per dedicargli un bene pubblico aveva un motivo etico (l'Assessore su Libero il 24-1-17 ha dichiarato "Dieci anni sono un tempo ragionevole" e "non vogliamo più creare precedenti") e non giuridico (la legge stessa che parla dei 10 anni consente le deroghe). Conta poco che si debba fare una deroga (che è stata più volte accettata) o no: serve un tempo ragionevole come quello di 10 anni per intitolare una via, una piazza, eccetera. Visto che questa era la posizione della Giunta vi abbiamo proposto di intitolare un albero in attesa che passasse questo tempo. Ora dopo un solo anno dalla sua morte è stata dedicata una palazzina a Dario Fo. Quindi, come per usare il linguaggio dell'Assessore, senza questo "tempo ragionevole" e creando un precedente. Che non si debba chiedere una deroga per questo è una aggravante: il parere del ministero è un "secondo grado di giudizio" che può frenare la "bulimia intitolativa" che sembrava volesse evitare Del Corno. Se proprio bisogna scegliere dove aspettare 10 anni andrebbe fatto sui beni che può intitolare direttamente il Comune, perché lì non c'è nessun freno. Il Comune decide e si fa. E allora se non è più un problema aspettare il "tempo ragionevole" ed essendosi già creato un precedente o l'albero viene proposto dal Municipio come formale richiesta di passare subito alla intitolazione dei Giardini (ma capisco che sarebbe una frizione con una Giunta a voi vicina) o non ha più alcun senso. Mi sembra corretto e doveroso esporre questa posizione direttamente ai consiglieri per cui Le chiedo la possibilità di farlo.

Grazie e cordiali Saluti
Gianni Rubagotti

Segretario Associazione per l'Iniziativa Radicale "Myriam Cazzavillan"

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liapparini pannellaradicali lite







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