Milano
Regione Lombardia, Alessandro Fermi presidente. Alla dissidente Sardone 9 voti
Si è ufficialmente aperta al Pirellone l'XI legislatura regionale lombarda. Alessandro Fermi presidente
Regione Lombardia, Alessandro Fermi presidente del Consiglio regionale con il "soccorso" del Pd. 9 voti alla dissidente Sardone
Alessandro Fermi è il nuovo presidente del Consiglio regionale della Regione Lombardia. L’elezione è arrivata alla quarta chiamata con 55 voti, quando era sufficiente la maggioranza dei voti dell’aula e non i due terzi come le precedenti chiamate. Comasco, Fermi era stato indicato da Forza Italia. L'elezione di Fermi sarebbe arrivata anche con il "soccorso rosso" del Pd che avrebbe dato 6 voti. Alla dissidente di Forza Italia, Silvia Sardone, solo 9 voti. La stessa Sardone, parlando con Affaritaliani.it Milano ha assicurato di aver votato Fermi, come da indicazione del partito, in tutte le votazioni. Pare che chi ha scritto il suo nome provenga tuttavia dal centrodestra. Una chiara indicazione "polemica" per una questione che ancora non è chiusa.
Chi è Alessandro Fermi
Nato l’11 novembre 1974 a Como, Fermi è stato Sindaco di Albavilla dal 2009 al 2013. Nel 2013 è eletto Consigliere regionale e viene poi nominato Sottosegretario all’Attuazione del programma, ai rapporti istituzionali nazionali e alle relazioni internazionali.
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(di Max Rigano)
La terza assemblea legislativa d’Italia – “E’ un onore – ha esordito Fermi - presiedere la terza assemblea legislativa in Italia dopo Camera e Senato. Far parte di questa Assise deve riempirci non solo di onore e di orgoglio, ma anche di grande responsabilità. Abbiamo il dovere di vivere questo nostro compito con l’orgoglio di chi è consapevole di rappresentare 10 milioni di lombardi, un popolo ricco di storia, con grandi capacita innovative, imprenditoriali e di lavoro. Una terra culla di grandi idee, fertile di volontariato, di associazioni e dal cuore grande”.
Il ruolo del Consiglio – Fermi ha quindi sottolineato la necessità che il Consiglio regionale avverta questa responsabilità avendo come unico riferimento i cittadini e come atteggiamento “la serietà, l’impegno, la concretezza e la dedizione anche adattandosi alle novità. Prima fra tutte la separazione fra il ruolo di Consigliere e quello di Assessore”.
La separazione dei ruoli tra Assessori e Consiglieri - “Questa modifica – ha detto Fermi - avrà certamente il vantaggio di migliorare i lavori del Consiglio e delle Commissioni, ma soprattutto consentirà a quest’Aula di esercitare in modo più puntuale le attribuzioni previste dal nostro Statuto che, oltre all’attività legislativa, prevede il concorso alla determinazione dell’indirizzo politico regionale e il controllo sull’attività di Giunta”. Nessuna rivendicazione di ruoli – Non si tratta di rivendicare ruoli perché questa legislatura “nasce con una grande peculiarità”. Il ruolo di governatore sarà esercitato da Attilio Fontana che ha presieduto l’Aula per molti anni e quindi ne conosce bene “il valore, il ruolo, e la straordinaria forza di collaborazione che può esprimere”.
Attività legislativa e Commissioni – In questo quadro di leale e reciproco rispetto dei ruoli e dei compiti, la funzione legislativa del Consiglio non deve necessariamente tradursi solo nella produzione di nuove leggi, ma anche nella riorganizzazione e semplificazione delle norme che già esistono. “L’autorevolezza di questo Consiglio – ha proseguito Fermi - si misurerà anche nella capacità di migliorare il dialogo con i cittadini che non ci chiedono nuove norme, ma di rendere più semplici, chiare e rispondenti ai bisogni quelle che già ci sono”. Ne deriva che le Commissioni, come “canale di ascolto e approfondimento delle istanze territoriali”, avranno un ruolo ancora più importante.
Il Consiglio è la voce dei territori – Fermi immagina anche “nuove forme per contribuire all’indirizzo politico regionale” partendo “dalla straordinaria forza di quest’Aula di essere la voce del territorio capace di esprimere il proprio contributo di partecipazione nell’elaborazione di atti fondamentali come il Programma Regionale di Sviluppo”. Il Consiglio potrà poi essere “la casa di tutti gli amministratori locali”, a maggior ragione dopo che le province non possono più svolgere il ruolo di interfaccia con i Comuni.
Valorizzare ciò che funziona – Fuori dalle funzioni strettamente statutarie, il Consiglio dovrà potenziare ulteriormente quello che ha ben funzionato: l’apertura (non solo delle porte del Grattacielo) al territorio e la valorizzazione di esempi di buona politica, solo per citarne alcune. Autonomia – E infine l’autonomia, la sfida delle sfide “cui ciascuno è chiamato a contribuire per scrivere una pagina storica di questo territorio”.
Fermi ha voluto ricordare come questo percorso sia iniziato da un altro comasco, Ettore Albertoni, sotto la cui Presidenza venne approvato il nuovo Statuto d’autonomia della nostra Regione e iniziò il confronto con il Governo per richiedere maggiore autonomia in 18 ambiti differenti.
“A distanza di 11 anni – ha sottolineato Fermi - il percorso avviato allora può trovare ora finalmente attuazione concreta. Il referendum dello scorso 22 ottobre e la Risoluzione approvata da quest’Aula il 7 novembre scorso ci consegnano ora una responsabilità che non potremo mai perdere di vista”. Una Commissione speciale – Proprio con questo obiettivo Fermi sottoporrà all’Ufficio di Presidenza l’istituzione di una Commissione ad hoc o la modifica dei compiti di quella già esistente per il riordino delle autonomie. La politica come baluardo della libertà – “Dal nostro operato – ha concluso Fermi - deriverà la capacità di invertire quella rotta che porta oggi ad una diffusa convinzione che senza Politica vivremmo meglio, che la Politica è qualcosa di inutile, di costoso e fonte di privilegi. La Politica in realtà è un baluardo della libertà del Popolo ue na voce soprattutto per i più deboli e i più umili.”
Prima della conclusione dei lavori, è stata costituita la Giunta delle elezioni, composta da un componente per gruppo e a cui spettano le verifiche sulla sussistenza di eventuali casi di incompatibilità e sulla convalida degli eletti. Il numero delle Commissioni consiliari e le rispettive competenze saranno stabiliti in una seduta successiva, su proposta dell’Ufficio di Presidenza, sentita la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari.
Brianza (Lega) e Borghetti (Pd) vice presidenti Consiglio
La leghista Francesca Brianza e il democratico Carlo Borghetti sono stati eletti vice presidenti del Consiglio regionale lombardo. A Brianza, ex assessore alle Politiche sociali di Roberto Maroni, sono andati 40 voti, 30 a Borghetti, due al consigliere M5s Dario Violi e tre alla forzista Silvia Sardone.