Madre sola con 5 figlie, una disabile: "Non possiamo più vivere qui" - Affaritaliani.it

Milano

Madre sola con 5 figlie, una disabile: "Non possiamo più vivere qui"

L'appello di una madre che vive in una casa fatiscente al quarto piano senza ascensore con la figlia disabile: "Aiutateci a trovare un nuovo alloggio"

Madre sola con 5 figlie, una disabile: "Non possiamo più vivere qui"

E' una storia drammatica quella riportata su MBNews.it, una richiesta di aiuto che non può passare inosservata. Nell'articolo si parla di Rosy, 38 anni, 5 figlie di cui 4 minorenni e una gravemente disabile, 2 nipotini e una separazione in corso. La donna vive a Monza assieme a 4 delle sue figlie, in affido ai servizi sociali, in soli 40 metri quadri, in una casa fatiscente, con le pareti rivestite di muffa al 4° piano di un edificio senza ascensore.  Una condizione davvero impossibile se si considera che la figlia disabile è costretta sulla sedia a rotelle perché impossibilitata a camminare. 

Raccontando la storia di Rosy ci si augura possa esserci la possibilità per la donna di trovare un nuovo alloggio. “Questa situazione - si legge su MBNews - si trascina ormai da due anni. La prima volta che ho chiesto aiuto in Comune, ho avuto un colloquio direttamente con il sindaco. Ho parlato poi con gli assessori e gli assistenti sociali, che già seguono il mio caso, ma nulla, non c’è stata ancora l’opportunità di trovare una soluzione abitativa alternativa a quella attuale. Mi hanno ripetuto diverse volte che tra le case momentanee non ne esiste una adatta alla nostra situazione. Ho chiesto anche informazioni per gli appartamenti di emergenza, ma senza successo. Prima di Natale, ho nuovamente scritto al sindaco, purtroppo però non ho ricevuto alcuna risposta. Purtroppo viviamo al quarto piano senza ascensore, ciò comporta che la mia bambina di 10 anni con paralisi cerebrale, in casa, resta sempre ancorata al divano. La carrozzina infatti, rimane all’ingresso. Non solo, la casa è pervasa da enormi aree di muffa: l’ambiente è chiaramente malsano“.

Rosy deve anche gestire i trasporti delle figlie da e verso la scuola: “Neanche in questo ambito sono riuscita ad avere supporto: essendo rimasta senza auto, avevo chiesto un supporto per il trasporto casa-scuola, ma nulla”, racconta la donna. Comune e servizi sociali hanno detto di essere a conoscenza della famiglia di Rosy e di aver preso in carico la situazione, ma al momento ancora nulla si è mosso. Non resta che appellarsi alla generosità di privati e associazioni.

 








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