Maltempo in Lombardia, scatta il codice rosso per Cremona, Milano, Lodi, Pavia - Affaritaliani.it

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Maltempo in Lombardia, scatta il codice rosso per Cremona, Milano, Lodi, Pavia

Lombardia, possibili esondazioni di fiumi a causa del maltempo: codice rosso dalle 18 di venerdì 25 novembre

Allarme per la possibile esondazioni di fiumi nelle zona lombarde di Pavia, Lodi e Milano. La Sala operativa della Protezione civile della Regione ha emesso un avviso di elevata criticita' (codice rosso) per rischio idraulico sulla Bassa pianura occidentale, nelle province di Cremona, Lodi, Milano e Pavia a partire dalle ore 18 di oggi, venerdi' 25 novembre. Contemporaneamente viene confermato il passaggio a codice arancio (ordinaria criticita') per rischio idrogeologico sulle zone omogenee dei Laghi e Prealpi varesine e Lario e Prealpi occidentali nelle province di Como e Lecco. La Sala Operativa ha comunicato anche codice giallo (moderata criticita') per le giornate di oggi, venerdi' 25 novembre e domani, sabato 26 novembre, per rischio idrogeologico e idraulico in gran parte della regione.

Particolare attenzione - segnala la Protezione civile della Lombardia - dovra' essere rivolta ai Comuni insistenti sulle aste fluviali del Po, dove un'onda di piena proveniente dal territorio piemontese e' in ingresso alla nostra regione, con raggiungimento dell'elevata criticita' (codice rosso) alle stazioni piu' a monte di Ponte Valenza e Isola S. Antonio gia' nella serata di oggi. L'indicazione di codice rosso oggi e' relativa sempre ai Comuni ricadenti nella fascia del fiume Po, dei tratti terminali degli affluenti del Po (Sesia, Agogna, Staffora, Terdoppio, Ticino e Lambro) a causa dei possibili effetti di rigurgito causati dall'innalzamento dei livelli di Po; del reticolo idraulico nord milanese dei bacini Olona - Seves, Lambro e del reticolo idraulico minore, dove possibili intensificazioni delle precipitazioni previste tra il pomeriggio di oggi e le prime ore di domani 26/11 potrebbero dar luogo a locali criticita'.

TAGLIATI DUE ARGINI SUL PO - Sono stati tagliati i due argini "fusibili" della prima linea di difesa dalle acque del Po a San Rocco al Porto, in localita' Isolone nel Lodigiano. La decisione - spiega la Coldiretti Lombardia - e' stata presa per far sfogare parte della piena che si prevede arrivera' nelle prossime ore ma che gia' adesso sta gonfiando il fiume. Ad essere sommersi saranno i campi in golena fino alla seconda linea di difesa prima della cascina Isolone. Intanto i livelli del fiume sono in aumento. Il ponte della Becca a Pavia verra' chiuso alle 17 per essere riaperto o domenica o lunedi' a seconda di come si evolve la situazione: il Po e' sopra i tre metri e si prevede che arrivera' a 5,5 metri entro domani pomeriggio, superando il punto di allarme di criticita' elevata fissato a 4,5 metri.

AGENZIA DEL FIUME PO: "SITUAZIONE CONTROLLATA 24 ORE SU 24" - "I nostri tecnici presidiano il territorio monitorando la situazione 24 ore su 24. Aipo, l'Agenzia Interregionale del fiume Po, e' stata creata nel 2003 e da allora ha investito risorse pari a 50-60 milioni di euro l'anno lungo tutta la asta del fiume per interventi di rafforzamento delle difese e il miglioramento della sicurezza. Tutte opere, che in queste ore, soprattutto in Piemonte, ma anche in Lombardia ed Emilia, si stanno rivelando fondamentali per contenere una situazione davvero critica. In qualita' di presidente dell'Aipo, ho gia' disposto l'invio di alcuni tecnici dalla Lombardia in Piemonte per supportare l'azione che fin dai primi momenti dell'emergenza vede impegnato tutto il personale piemontese dell'Agenzia". Lo dichiara Viviana Beccalossi presidente dell'Aipo e assessore regionale della Lombardia al Territorio, Urbanistica e Difesa del Suolo, intervenendo sulla situazione di emergenza idrogeologica che sta interessando le Regioni del Nord Italia e che ha causato gravi danni in Liguria e Piemonte.

PAVIA, UN PONTE CHIUSO GIA' DA IERI - A Pavia già ieri pomeriggio è stata disposta la chiusura, a scopo precauzionale, del ponte della SP206 tra Sannazzaro de' Burgondi e Gerola, in previsione di una eventuale piena del fiume Po, considerati dei sospetti problemi strutturali di un pilastro di sostegno. Attivati i volontari delle associazioni della Provincia di Pavia per il presidio del ponte chiuso, al fine anche di fornire ai cittadini indicazioni per la viabilita' alternativa.

 








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