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Milano
Maltrattamenti e abusi sui maiali: denunciata azienda lombarda - VIDEO SHOCK
(foto Animal Equality)

Maltrattamenti e abusi sui maiali: denunciata azienda lombarda - VIDEO SHOCK

Solo poche settimane fa, La7 e Animal Equality hanno mostrato delle immagini terribili, svelando la condizione dei maiali allevati in Nord Italia, in particolare nella provincia di Brescia, una delle zone principali per l’allevamento intensivo in Italia. Si trattava di un allevamento che risulta essere tra le sedi del Gruppo Bompieri, dove i maiali venivano sistematicamente maltrattati, con operatori che li trascinavano per le zampe con le corde, li lasciavano morire di stenti e senza cure, le mangiatoie erano piene di feci e ratti, solo per citare alcuni dei fatti documentati. 

Dopo aver già presentato una denuncia in Procura nel febbraio 2021, Animal Equality oggi annuncia di aver quindi presentato una denuncia per pubblicità ingannevole presso l’Autorità del Garante della Concorrenza e del Mercato proprio contro Bompieri, un colosso della produzione di carne di maiale, che conta più di 40 allevamenti - tra cui quello investigato - e centinaia di migliaia di maiali allevati ogni settimana.

In pieno contrasto con tutto quello che viene concepito come benessere animale, gli investigatori hanno trovato nell’allevamento di Gruppo Bompieri una situazione igienico-sanitaria allarmante, con infestazioni di parassiti, insetti e topi, cadaveri di animali abbandonati, maiali morenti e agonizzanti nei corridoi esterni e animali feriti, con cisti e impossibilitati a camminare. 

Un’immagine molto diversa da quella divulgata - invece - da Gruppo Bompieri sul proprio sito internet, che è stato messo in manutenzione pochi giorni dopo il rilascio dell’inchiesta di La7.

Sul sito però si potevano trovare slogan sul ruolo leader di Gruppo Bompieri per il benessere animale, la genetica, i mangimi e la sostenibilità, oltre a immagini di maialini che correvano liberi nell’erba verdeggiante. 

Per tutti questi motivi, Animal Equality ha denunciato i responsabili anche presso l’AGCM. Nonostante l’azienda, mettendo il sito offline, abbia tentato di porre un rimedio alla condotta, ancora una volta infatti emerge chiaramente come l’immagine idilliaca che spesso viene mostrata dagli allevatori contrasta nettamente con la realtà, una realtà che spesso, purtroppo, è fatta di abusi terribili e sofferenze. 

E' quindi nostra intenzione, da qui in avanti, utilizzare tutti i mezzi legali a nostra disposizione per far sì che i consumatori sappiano ciò che si cela dietro questi luoghi e non siano costretti a compiere le loro scelte economiche solo sulla base della pubblicità edulcorata promossa dalle aziende, perché le condizioni in cui vivono questi animali sono inaccettabili per chiunque e pericolose per la salute di chi li consuma. 

In Italia sono più di 8 milioni i maiali che vengono allevati ogni anno negli allevamenti intensivi, di cui quasi 4 milioni solo in Lombardia. Di questi quasi 1,5 milioni sono allevati nella provincia di Brescia, colpita anche dall’inquinamento e dagli sversamenti di liquami proprio legati alla massiccia presenza degli allevamenti intensivi. 

Con l’investigazione inoltre è stata lanciata una petizione sul sito animalequality.it/inchiesta-la7 rivolta alla Presidenza del Consiglio e al Ministro della Salute, chiedendo controlli più frequenti, più efficaci e tempestivi, da realizzare a sorpresa in modo da garantire davvero il rispetto delle norme igienico-sanitarie e di benessere animale. 

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