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Milano
Maran sosterrà Majorino. Ma la battaglia nel Pd continua. Inside
Da sinistra: Pierfrancesco Majorino e Pierfrancesco Maran (IPA)

I telefoni tacciono. Nè Pierfrancesco Maran né i suoi, a caldo, commentano niente. Forse, più a tarda serata. Forse, ponderando le parole in un post domattina. Chi si è aggiudicato il ruolo di sfidante di Attilio Fontana è lui, Pierfrancesco Majorino. Chi è rimasto fuori è l'altro Pierfrancesco, Maran. Che però fin da subito aveva interpretato la battaglia come una battaglia nel partito e per il partito. Come aveva anticipato Affaritaliani.it Milano, fin dalla mattinata si era capito che sarebbe stato Majorino a correre. Malgrado un ultima resistenza di alcune rappresentanze del Pd lontane da Milano, malgrado una tenue e flebile resistenza di +Europa, poi accomodatasi con trattative tutte romane. E Maran? Una cosa è certa: non esce dal partito. Rimane dentro, perché ora comincia la battaglia congressuale. E la battaglia congressuale è l'unico vero obiettivo alla portata, adesso. Se Majorino sarà impegnato in una campagna che lo porterà in giro per la Lombardia, Maran cercherà di capitalizzare lo scontento che ha lasciato il processo di selezione che quantomeno è stato tortuoso. Alla fine, arriveranno anche i 5 Stelle, in coalizione. I bene informati dicono questo.

Il Terzo Polo gioisce: più spazio per Letizia Moratti

Il Terzo Polo invece si frega le mani. Secondo fonti di Affaritaliani.it Milano in Azione la candidatura di Majorino è vista molto positivamente: marcata a sinistra, allarga spazi per Letizia Moratti che a questo punto può procedere ad assorbire pezzi di Forza Italia ma anche gli scontenti nel lato più a destra del Pd, i riformisti. Non Pierfrancesco Maran né i suoi, ovviamente, ma i tanti che vedevano in Maran un possibile candidato. Ma tra i due Pier come è il rapporto? Pare che sia buono, e che si siano pure parlati, nelle ultime ore, pur permanendo le grandissime differenze politiche. Ora manca solo un atto: l'assemblea del Pd, che deve ratificare la decisione della coalizione con una maggioranza di due terzi. Maggioranza che ci sarà, ma che sarà l'ultimo atto, anche formale del primo atto della rivolta di Maran.

fabio.massa@affaritaliani.it

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