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Marco Bestetti: “Proseguo con Fdi. Valorizza impegno, merito e consenso”
Marco Bestetti

Marco Bestetti: “Proseguo con Fdi. Valorizza impegno, merito e consenso”

La questione abitativa "è una vera emergenza" sia "per la mole spaventosa di case vuote o occupate abusivamente" sia per il costo della vita sempre più alto, soprattutto a Milano. Marco Bestetti, consigliere comunale a Milano e presidente della commissione di controllo sugli enti partecipati, recentemente ha annunciato il suo passaggio da Forza Italia a Fratelli d'Italia. In un'intervista ad Affaritaliani.it Milano, Bestetti, candidato anche alle regionali, racconta l’ingresso nel partito di Giorgia Meloni e illustra le sue priorità per la Lombardia: "Dopo tanti anni di orgogliosa militanza in Fi ho scelto di proseguire il mio percorso in una comunità che valorizza sul serio l'impegno sul territorio, il merito e il consenso".

Bestetti, come è stato accolto in Fdi?

Positivamente dai colleghi, che in molti casi sono degli amici con cui ho condiviso un percorso comune dai tempi del Pdl: più che una prima presentazione è un ritorno alla collaborazione. Tutti hanno ben compreso il contributo che mi piacerebbe portare, che è aggiuntivo rispetto al lavoro che stanno già svolgendo molto bene in Fdi: non c'è sovrapposizione ma complementarità, una reciproca contaminazione.

In Fi era il portavoce nazionale dei giovani. Come hanno preso la sua decisione?

Molti giovani in giro per l'Italia hanno assunto la medesima scelta, altri hanno preferito restare più per affetto ma credo ci sia consapevolezza che purtroppo la valorizzazione del movimento giovanile non è stata nelle priorità di Fi: un gran peccato.

Ha sentito Giorgia Meloni? E Silvio Berlusconi?

Non direttamente ma era informata costantemente sul mio percorso. Berlusconi l'ho incontrato e ci siamo salutati con grande stima reciproca. Nonostante il percorso diverso, cercherò di essere sempre a sua disposizione. Con Berlusconi non ho mai avuto alcun tipo di discussione, ci vogliamo bene a vicenda. Il problema non riguarda lui ma le scelte compiute dalla dirigenza.

Capitolo case popolari.

La questione abitativa è un'emergenza sotto diversi profili, sia per la mole spaventosa di case vuote e occupate abusivamente, sia per il costo della vita che sta raggiungendo livelli di insostenibilità. Se non si prenderanno misure drastiche questo problema sociale esploderà con violenza.

E quindi come si interviene?

Occorre lavorare per rendere più snelle le procedure perché passa troppo tempo dallo sgombero di una casa all'avvio dei lavori di recupero. E così il fenomeno delle occupazioni si amplifica: è come svuotare il mare con un cucchiaino. Servono appalti quadro con importi stabili e con priorità di intervento scelte di volta in volta a seconda dell'attività. E l'azienda poi deve essere pronta per iniziare la manutenzione. La dico semplice: vorrei non vedere più la lastra messa sulla porta di un appartamento sgomberato che rimane vuoto e rioccupabile. Non più sgomberi e lastre, ma sgomberi e cazzuola.

E per combattere un caro-vita sempre più accentuato?

Si deve continuare a integrare il criterio meramente reddituale anche con altri parametri che aiutino a comporre un mix sociale più consistente. Uscire dalla logica dei ghetti e far accedere all'edilizia residenziale pubblica categorie come le forze dell'ordine, i lavoratori delle società partecipate o gli operatori sanitari. Troppe persone rifiutano un'occupazione in città o lasciano la propria abitazione per trasferirsi fuori.

Il presidente Attilio Fontana ha parlato anche della necessità di aumentare gli stipendi equiparandoli al costo della vita.

Doveroso. Il costo della vita di Milano o di alcune aree della Lombardia non è paragonabile ad altre zone. La maggior parte degli stipendi sono stabiliti da contratti nazionali ma quello che doveva essere un principio di equità sta diventando una causa di disuguaglianza: condizioni diverse devono essere trattate in maniera diversa. Regione ha già iniziato, destinando 100 euro in più in busta paga al mese al personale sanitario dei pronto soccorso.

Il biglietto di Atm è aumentato, come può aumentare i ricavi una partecipata legata ai trasporti?

O si fa come la giunta Pd, che decide di far pagare di più i cittadini, o si comincia ad affrontare seriamente il tema del recupero dell'evasione tariffaria quantificata da Atm in 30 milioni annui. La soluzione più semplice è aumentare il numero del personale Atm supportato anche dalla polizia locale. Poi ritengo necessario integrare i database dell'azienda con le anagrafiche del Comune per individuare quelli che sono gli 'evasori seriali'. Probabilmente scopriremo che molti di questi si mettono in fila per chiedere bonus e sussidi, quando invece non devono più partecipare a bandi per accedere a misure di sostegno economico.

Su Area B la battaglia continuerà in Regione?

La lotta all'inquinamento va fatta a livello nazionale e internazionale. Provvedimenti di questo genere sono solo dei balzelli per fare cassa con le multe mascherati da provvedimenti ecologisti. La Regione deve continuare a potenziare quelle politiche a sostegno, per esempio, dell'efficientamento energetico. Perché iniziative come quella di Area B servono a punire il cittadino. L'incidenza delle auto sulle inquinamento è parziale e intervenire in ambiti di territorio molto piccoli non ha alcun senso.

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