Gensami: l’eleganza degli affetti secondo Miruna Gheordunescu - Affaritaliani.it

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Gensami: l’eleganza degli affetti secondo Miruna Gheordunescu

Dalla Romania all’Italia, Miruna Gheordunescu unisce radici, design e sostenibilità in un brand che veste legami autentici. L'intervista

di Krystel Lowell

Gensami: l’eleganza degli affetti secondo Miruna Gheordunescu

Dalla Romania all’Italia, Miruna Gheordunescu unisce radici, design e sostenibilità in un brand che veste legami autentici.

Miruna, la tua storia inizia in Romania e si sviluppa in Italia, un viaggio che ti ha portato a diventare imprenditrice. Come le tue esperienze personali e culturali hanno influenzato la creazione di GENSAMI e la tua visione per il brand?

La mia storia personale è il cuore pulsante di GENSAMI. Sono nata in Romania, ma poi sono stata “adottata” dal Belpaese. Cresciuta in una terra con una forte tradizione di ricamo e, in generale, di artigianato handmade, ho ritrovato in Italia l’apice dell’eccellenza artigianale: l’attenzione al dettaglio, l’amore per la bellezza con la A maiuscola. Il marchio GENSAMI racconta sicuramente le mie radici, ma guarda al futuro. È il mio modo di dare voce ai legami autentici, con una visione universale che abbraccia culture diverse, generazioni, affetti.

GENSAMI offre un concetto innovativo di abbigliamento coordinato per bebè, adulti e pet. Puoi parlarci di come è nata questa idea e quali sono le sfide e le gioie nel realizzare una collezione così unica?

L’idea di creare capi coordinati per bebè, adulti e pet è nata dal desiderio di dare forma a una nuova narrazione affettiva. Non si tratta solo di “vestirsi uguali”, ma di creare un linguaggio comune tra chi si ama. È un concetto che rompe gli schemi del classico “Mini Me” per proporre un’estetica corale, elegante e mai banale. Le sfide sono molte: dal bilanciamento delle proporzioni tra taglie così diverse, alla ricerca di punti maglia che funzionino su silhouette differenti. Ma la gioia più grande è vedere famiglie intere—nelle loro infinite sfumature—ritrovarsi nei nostri capi e sentirsi raccontate.

Hai fondato GENSAMI durante la pandemia di COVID-19. In che modo questa esperienza ha influenzato il tuo approccio all'imprenditorialità e alle pratiche di sostenibilità nel tuo brand?

GENSAMI è nata nel silenzio e nell’incertezza della pandemia. Quell’esperienza ha riscritto le mie priorità. Ho capito che volevo costruire qualcosa che parlasse di vicinanza, anche quando non possiamo toccarci. La pandemia ha rafforzato il mio desiderio di sostenibilità autentica: produrre meno, meglio, con cura. Ho scelto fin da subito una filiera corta e trasparente, fatta di piccoli laboratori italiani, perché ogni capo portasse con sé non solo bellezza, ma anche rispetto.

Con la tua esperienza e il successo di GENSAMI, quali sono i tuoi piani per il futuro del brand? Come intendi continuare a coniugare eleganza, sostenibilità e innovazione nella moda?

Il futuro di GENSAMI sarà una continua evoluzione tra emozione e innovazione. Voglio continuare a esplorare nuove tecniche di maglieria, nuovi blend naturali, nuove narrazioni affettive. Stiamo anche valutando una linea homewear, pensata per estendere il comfort e la bellezza anche allo spazio domestico. La mia visione per il futuro prevede collaborazioni con realtà culturali e artistiche che condividano i nostri valori. Tra cinque anni, vedo GENSAMI come un microcosmo affettivo riconosciuto a livello internazionale: un brand che veste non solo i corpi, ma anche le relazioni tra le persone che si vogliono bene.