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Milano Fashion Week, Moncler e Armani super. Oggi si chiude
Milano Fashion Week

Milano Fashion Week, Moncler e Armani super. Oggi si chiude

Milano Fashion Week, Moncler e Armani super. Oggi si chiude Weekend ricco di appuntamenti alla MFW. Oggi con le sfilate digital si chiude la settimana. Il racconto dell’inviata speciale Krystel Lowell

LUISA BECCARIA

Dopo due anni di fermo causa Covid, Luisa Beccaria torna finalmente a sfilare alla MFW. Ci era mancata. La sua collezione per la prossima bella stagione si ispira a Capri, al mare e ai fiori. La donna di Luisa Beccaria è un inno alla leggerezza che si esprime attraverso materiali freschi e impalpabili come raso e organza, georgette impreziositi da ricami, lavorazioni a fil coupé, inserti in sangallo e stampe floreali romantiche. La palette di colori è la massima espressione della femminilità con sfumature di verde e azzurro che ricordano il mare. Le silhouette sinuose si ispirano alle increspature delle onde, grazie a balze, plissettature e giochi 3D. Il guardaroba per il giorno va dal mini-dress in fil coupé con scollo a v all’abito da annodare sulle spalle, dallo chemisier al maxi-dress floreale con la cintura che segna il punto vita. Di sera sono invece trasparenze e dettagli di madreperla. Luisa Beccaria lancia anche la nuova linea di beachwear composta da costumi, infradito e cappelli a tesa larga. Insieme ai nuovi accessori di stagione, come le bisacce in rafia, gli infradito dai riflessi laminati e i gioielli con le conchiglie.

MONCLER

Moncler ha celebrato il suo 70° anniversario con uno straordinario take over di Piazza del Duomo a Milano con un pubblico di circa 18,000 persone che ha partecipato a questa notte speciale, dando il via a un programma di 70 giorni di eventi ed esperienze a livello globale. Coerente con la sua continua ricerca dello straordinario, Moncler ha portato in scena una performance dal vivo ad alto impatto visivo ed emozionale che ha esplorato il potere della ripetizione nell’esecuzione. L’energia della serata ha ruotato attorno alla giacca Maya: un modello iconico, rivisitato nello stile e nei materiali che connette simbolicamente le origini del marchio con il suo futuro.

Lo spettacolo senza precedenti, inaugurato dalla prima ballerina del Teatro alla Scala di Milano Virna Toppi, ha svelato un cast d’eccezione composto da 1952 talenti — in omaggio all’anno di fondazione di Moncler — che hanno completamente “dipinto” di bianco la piazza mentre cantavano, ballavano e si muovevano indos- sando il modello speciale Moncler Maya 70 appositamente realizzato per l’anniversario. Il celebre coreografo Sadeck Berrabah (Sadeck Waff) ha orchestrato uno spettacolo che ha offerto una prospettiva unica della danza contemporanea, sfidando i limiti geometrici del corpo umano. Con l’obiettivo di continuare a coinvolgere e connettere le community, Moncler ha aperto l’evento ad un vastissimo pubblico, che nonostante la pioggia ha sfiorato la capacità massima di diciottomila persone.

“In Piazza Duomo ho visto la sintesi perfetta di come immagino Moncler nel futuro. C’è il rispetto della tradizione e la spinta all’innovazione nell’iconico modello Maya che negli anni continua ad evolvere nello stile e nei materiali, restando sempre contemporaneo. C’è il rigore nell’esecuzione e la ricerca dell’unicità in uno spettacolo straordinario che propone una visione inedita della danza. C’è l’emozione di vivere questa esperienza insieme. C’è un messaggio che arriverà in tutto il mondo attraverso i canali digitali. Ed infine la cosa di cui sono più orgoglioso è di vedere qui rappresentate tutte le generazioni e di sentire la forte energia che arriva dalle nostre community. Insieme a loro costruiremo i nostri prossimi 70 anni”, ha commentato Remo Ruffini, Presidente e AD di Moncler.

La performance si è aperta con un gruppo di ballerini disposti sull’intera piazza per trasmettere l’idea di una tela bianca, simbolo di un nuovo inizio. Un corista ha cantato poi a cappella mentre Virna Toppi, prima ballerina del Teatro alla Scala, ha eseguito un assolo sul palco.

Alla fine del balletto, Sadeck Waff ha raggiunto Virna sul palco mentre il coro delle Voci Bianche ha iniziato a cantare. Il coro ha lasciato poi la scena alle note del brano Carmina Burana, suonato da un’orchestra milanese con la partecipazione di musicisti del Teatro alla Scala. Il pubblico ha poi assistito all’esibizione di danza di Waff accompagnato da un gruppo di ballerini. La perfezione dei movimenti geometrici ha generato grandissima energia e un’atmosfera assolutamente elettrizzante.

Al culmine dello show, la musica dell’orche- stra è stata sostituita dalla musica elettronica del DJ Lorenzo Senni, mentre i 1952 componenti del cast si muovevano all’unisono e una miriade di coriandoli bianchi suggellava il finale. Tra gli ospiti speciali Remo Ruffini è stato raggiunto in Piazza del Duomo da molti amici del brand tra cui Alessandra Ambrosio, Salehe Bembury, Blanco, Bianca Brandolini D’Adda, Eric Chou, Cesc Fàbregas, Hiroshi Fujiwara, Future, Matilde Gioli, Anne Hathaway, Elsa Hosk, Minhyun Hwang, Carmen Jordá, JR, Colin Kaepernick, Michèle Lamy, Sungkyung Lee, Nessa, Normani, Tobi Nwigwe, Bella Poarch, Francesco Ragazzi, Francesco Scianna, Maria Sharapova, Nigel Sylvester, Shaun White, Pharrell Williams, Shailene Woodley, Na Ying.

FERRARI

Ferrari romba anche a teatro: va in scena al Lirico la collezione disegnata da Rocco Iannone che, alla sua terza prova come direttore creativo della linea di moda della maison del Cavallino, allarga gli orizzonti dell'abbigliamento nato dalla casa automobilistica. Questa volta il punto di partenza è Hollywood, con le pellicole che hanno contribuito a diffondere nel mondo il mito Ferrari. Ecco quindi un'estetica che parte dal sogno, incarnata dal fashion movie che apre la sfilata, "The Dream of Dreamers" diretto dalla fotografa e regista italo-canadese Floria Sigismondi. In questo sogno trovano spazio tutte le anime Ferrari, riflesse nel miscelarsi di abbigliamento sartoriale, riferimenti al racing e al workwear: la tuta da pilota trapuntata con il tacco a spillo, l'abito da sera di specchietti con i guanti da guida, il Rosso Le Mans e il Giallo Modena che incontrano l'azzurro e il kaki, il camouflage pop delle palme californiane e i patch del mondo automotive. Il tutto ad alta tecnologia, proprio come per le macchine: il denim reso lucente dal trattamento a ozono, i ricami piazzati con viti e bulloni, solitamente utilizzati per l'assemblaggio dei motori, questa volta cuciti insieme alle pietre lucenti.

GIORGIO ARMANI

Come gli antichi greci che vedevano nella bellezza fisica il riflesso di un valore morale, Giorgio Armani con un filo d'oro tiene insieme dentro e fuori, convinto che "ciò che è bello a vedersi rende belli anche dentro". Per sottolineare il messaggio, "ho spinto il pedale - spiega dopo la sfilata - su un'estetica rassicurante". Rassicurante come lo sono i colori, con i sabbia percorsi da bagliori dorati, che tornano a punteggiare borse e accessori, e calzature, sempre piatte, perché in fondo anche il tacco alto - chiosa Armani - è un po' una violenza a volte. Lui, che si dice "innamorato del lavoro e delle belle donne vestite con eleganza, con la consapevolezza di essere un bel messaggio nel mondo", con questa collezione ha dato l'ennesimo esempio di come sia possibile far emergere la propria interiorità anche con la scelta di un abito.

"Non è stato difficile - spiega - lavorare sulla spiritualità, si tratta solo di continuare il mio discorso e di portarlo avanti anche di fronte a realtà diverse, che hanno un loro successo, per questo è un discorso violento quello che devo affrontare. Mi dicono di continuare a fare ciò che mi piace, ma devo stare un po' attento anche a ciò che succede intorno a me e valutare ciò che può rientrare nella mia storia". Ecco quindi le contaminazioni, ma alla maniera di Armani: un tocco d'Oriente, filtrato da un'estetica rigorosa, questa volta forse più morbida del consueto. Saranno i bagliori dell'oro, saranno i colori del deserto, le canne di bambù che fanno da cornice alla passerella, il fruscio degli abiti luccicanti, l'intimità del piccolo teatro di via Borgonuovo, i mandala scelti come decori, ma la passerella della collezione per la prossima estate ha il sapore del sogno, della leggerezza dell'estate, dell'incontro con mondi diversi, che non è mai una rinuncia alla propria estetica ma uno sguardo più ampio sulla moda e sul mondo.

DOLCE E GABBANA CON KIM KARDASHIAN

Tra i suoi ricordi di infanzia c'è la mamma che esce di sera con il papà in un abito Dolce e Gabbana, in casa giravano un labrador nero e un chihuahua che si chiamavano proprio come i due e negli anni ha accumulato una sorta di lookbook dei desideri di tutti i suoi modelli preferiti degli stilisti siciliani, che è andata a cercare in giro per il mondo. Se anche le influencer hanno dei sogni ancora non realizzati, quello di Kim Kardashian è andato in passerella a Milano, con una sfilata dei suoi 'desiderata' scelti nelle collezioni tra il 1987 e il 2007. Vent'anni della storia della moda tra cui la celebrity e imprenditrice, ex moglie di Kanye West, è andata a scandagliare con la collaborazione di chi l'ha creata, fino a scegliere insieme cosa potesse essere ancora nuovo e giusto oggi. E' nata così la sfilata 'Ciao, Kim!', con la Kardashian in versione 'curatrice' della collezione per la prossima estate, in mezzo agli stilisti a fine sfilata per l'uscita in pedana, in abito da sera lungo completamente ricoperto di cristalli Swarovski neri.    

Il tutto abilmente spoilerato sui social, con video in bianco e nero su Instagram dove la diva dei nostri giorni arriva a Milano presa d'assalto dai paparazzi, butta fiori che le vengono regalati, mangia un piatto di spaghetti inguainata in un abito di cristalli.      Ed è proprio questo fashion film in bianco e nero che apre lo show per la prossima estate, preceduto dal rombo di un aereo che atterra e dai flash dei paparazzi che chiamano a gran voce la star dei social. In prima fila la mamma di Kim, Kris Jenner, con il giovane fidanzato, la sorella Khloe, i figli Chicago, North, Psalm, Saint, avuti con Kanye West, ma anche Monica Bellucci e Bianca Balti.

In passerella abiti a corsetto e giarrettiere, reggicalze e pizzi, tute seconda pelle e giacche sartoriali avvitate, quasi tutte create tra il 1987 e il 2007. Sono quelli gli anni di cui Kim va pazza, come ha raccontato ai due stilisti al matrimonio della sorella Courtney a Portofino. E' lì che ha chiesto a Dolce di aprire gli archivi e lui, dopo averci pensato un po', e aver visto il boom sui social dei look vintage sfoggiati dalle sorelle Kardashian per i festeggiamenti italiani, è andato a Los Angeles da Kim, che ha scelto gli abiti che preferiva.    

"Abbiamo confrontato le nostre scelte e all'80% erano uguali" raccontano i due, ammettendo che da una parte è stata un colpo al cuore la scelta di lei di usare una sola stampa e pochissimi colori, dall'altra che il cuore si è aperto pensando a quegli abiti, alle persone che li hanno indossati, da Linda Evangelista a Monica Bellucci fino a isabella Rossellini. Ora quei capi sono molto Kim: lei è arrivata giovedì e - con le idee già chiarissime - ha seguito i fitting dicendo 'voglio questo e voglio quello'. "Avevo sempre visto tutto da fuori e non lo avevo mai vissuto, è stata - dice lei, incontrando la stampa prima della sfilata - la sfida più bella e stimolante creativamente".

Lo è stata un po' anche per i due creativi: "siamo sempre stati due, questa volta eravamo in 3, Kim - dicono - ama e capisce la moda e ha un suo stile, è stata una conversazione stimolante".     L'apporto della Kardashian non è evidente solo nella scelta di puntare tutto su pochi colori e su molti bagliori, ma anche nel casting, con diverse modelle curvy. "Spero che la mia esperienza nella moda - spiega lei - venga ricordata per il contributo all'inclusione di tutte le taglie e tutte le donne.     Anche in questa collezione ci sono abiti che vorranno mia madre, le mie sorelle e persino le mie figlie". Ed è ai figli che pensa quando le chiedono quale sogno le rimanga da realizzare: "magari un sonnellino - scherza - sicuramente finire di studiare e, da madre, veder crescere i miei figli sereni e felici".

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