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Milano Fashion Week, tradizione e innovazione per Chicco Mao
La sua ultima collezione per la stagione Primavera/Estate 2025, presentata durante la Milano Fashion Week si chiama BREAK ed è un viaggio poetico tra vita, morte e rinascita
Milano Fashion Week, tradizione e innovazione per Chicco Mao
Chicco Mao è un designer che sfida le convenzioni della moda, riuscendo a catturare l'attenzione con la sua capacità di combinare tradizione e innovazione in modo inaspettato. Cresciuto in Cina e formatosi a Milano, Mao ha saputo fondere il meglio di due mondi: l'antico patrimonio culturale cinese e gli aspetti più innovativi della moda. Da quando ha fondato il marchio CHICCO MAO nel 2014, ha sempre sorpreso finendo sulle riviste di moda internazionali e vestendo attori di fama come Zhang Ziyi e Liu Yifei.
La sua ultima collezione per la stagione Primavera/Estate 2025, presentata durante la Milano Fashion Week si chiama BREAK ed è un viaggio poetico tra vita, morte e rinascita. Chicco Mao prende ispirazione dai cicli della natura e li trasforma in abiti, utilizzando il serpente come simbolo di questo flusso incessante. In Oriente questo rettile rappresenta la rinascita, mentre in Occidente evoca la ciclicità della vita. Le squame di serpente diventano dettagli di design, presenti su abiti che fondono la cultura tradizionale cinese con un'estetica futuristica.
Chicco Mao, attenzione alla sostenibilità
Ciò che rende Mao speciale è l’ attenzione alla sostenibilità. BREAK è un richiamo urgente all’azione collettiva per proteggere il pianeta. Mao impiega tecniche avanzate come la stampa 3D e il taglio laser, ma è particolarmente innovativo nella scelta dei tessuti: PHA biodegradabile, materiali marini riciclati e persino ceramica, che nella collezione sono scaglie che adornano gli abiti.
Ed ecco l'omaggio alla sua eredità culturale: il broccato Song, la seta Kesi e la tessitura di bambù. Tutti elementi tradizionali che l’artista reinterpreta in chiave moderna, rendendoli parte integrante del suo linguaggio. Bilanciare la delicatezza della tradizione con l’audacia dell’innovazione è ciò che lo rende davvero un visionario.