Milano
Milano 2027, Violi (M5s): “I nomi dei candidati? Cazzeggio pre-elettorale”

Dario Violi, Coordinatore Regionale del M5s, liquida le grandi manovre per i prossimi candidati sindaco. “Valuteremo coi militanti un’alleanza progressista per Milano”. L'intervista
Milano 2027, Violi (M5s): “I nomi dei candidati? Cazzeggio pre-elettorale”. L'intervista
“In mancanza di idee, si buttano giù dei nomi”. Il Coordinatore Regionale del M5S, Dario Violi, vanta una lunga esperienza politica a livello locale, che gli permette di bollare il dibattito sui nomi di possibili candidati alle comunali di Milano del 2027 come “cazzeggio pre-elettorale”. Con Affaritaliani.it il già Consigliere e candidato alle Regionali in Lombardia del Movimento entra nel merito di un’alleanza progressista di centrosinistra per vincere a Milano tra tre anni. L’intervista.
Violi, cosa gliene pare del dibattito sui candidati sindaco a Milano?
Personalmente credo che sia cazzeggio pre-elettorale. Ormai credo di avere abbastanza esperienza per dire che, quando non si hanno idee, si buttano lì dei nomi. Milano, invece, ha bisogno di cambiamento su grandi temi. È una città dinamica che, al contempo, ha grandi problemi. Al contrario qui si fanno grandi nomi: più sono altisonanti, più finiscono sui giornali.
Nello specifico, le parole di Sala che effetto le hanno fatto?
Senza dubbio il sindaco Sala sa utilizzare lo strumento. Sapeva che scomodando il nome di Mario Calabresi avrebbe riscosso successo. Parliamo di un uomo conosciuto e apprezzato. La mia impressione è che il sindaco abbia scelto di parla di lui per distogliere lo sguardo dal momento di difficoltà della giunta su stadio e altri dossier.
Pierfrancesco Majorino ha dichiarato che su Milano si dovrebbe riproporre lo schema di alleanza giallorosso tentato in Lombardia. Voi ci sareste?
Non escludiamo nulla. Ho lavorato con Majorino all’opposizione in Regione. È una persona seria e preparata. La proposta di alleanza è una questione che valuteremo coi nostri militanti. Anche se alcune alleanza del passato non hanno funzionato.
Come si può far funzionare un’eventuale alleanza giallorossa a Milano?
La base per un accordo deve essere sui temi, non sui nomi. Per la Milano del futuro problemi non ce ne sono. Ma non deve essere la solita manfrina finalizzata solo a mettere dei simboli sulla scheda elettorale. Dobbiamo trovare una sintesi su temi scottanti. Primo tra tutti quello dell’abitare. Milano non può diventare un dormitorio per ricchi o Airbnb. Sta diventando difficile vivere, anche per persone che hanno un buon reddito. Per gli universitari è ormai inaccessibile.
La situazione interna al Movimento vi permetterà di incidere nella decisione con gli alleati?
Non sono appassionato di dibattito interno, poi non amo sprecare energia in questioni di politica fine a sé stessa che allontano gli elettori. Sulla questione dico la mia nelle assise interne. Queste estenuanti discussioni interne sicuramente non ci aiutano nelle difficoltà che già affrontiamo nei territori.
Qual è la situazione del M5S in Lombardia?
Abbiamo conosciuto delle oggettive difficoltà strutturali a livello locale, ma stiamo lavorando per far crescere i gruppi territoriali. Con orgoglio adesso possiamo dire di avere una struttura corposa, che ci rende più riconoscibili. I nostri assessori e amministratori, anche nell’area metropolitana di Milano, stanno aumentando. Tra mille difficoltà, stiamo crescendo.