Milano Digital Week, Fondazione Tronchetti Provera: Creating a New Workforce
La Fondazione S.T. Provera è intervenuta al Base di Milano con una tavola rotonda di illustri professori, per un confronto sul futuro del mondo del lavoro
di Beatrice Elerdini
La Fondazione Silvio Tronchetti Provera ha partecipato alla Milano Digital Week con un evento al Base intitolato 'Creating e New Workforce': come le nuove tecnologie impatteranno sul mondo del lavoro è uno dei più grandi interrogativi che la Digital Revolution ci pone dinanzi. A discuterne in una tavola rotonda sono intervenuti illustri professori provenienti dalle più importanti università milanesi e internazionali: Francesco Giavazzi dell'Università Bocconi, Derrick de Kerchkove dell'Università di Toronto, Giuseppe Testa dell'Università Statale di Milano, Alberto Sangiovanni Vincentelli dell'Università della California - Berkely e Nicola Zanardi dell'Università di Milano Bicocca.
Digital Revolution: rischio e opportunità
Secondo la Relazione Conclusiva della Commissione lavoro del Senato (Giugno 2017), la rivoluzione digitale creerà numerosi rischi, ma nel contempo darà vita anche a molte opportunità, proprio per questo è fondamentale che il Paese e soprattutto i giovani siano preparati all'enorme cambiamento imminente. In Italia, stima l'OCSE, il 44 % degli occupati subirà un radicale cambiamento delle mansioni entro il 2025, mentre un 10% rischia di essere sostituito da un robot.

A tal proposito, l'Ing. Lucio Pinto, direttore della Fondazione Silvio Tronchetti Provera, ha spiegato: 'La Digital Revolution è una grande sfida, rappresenta un momento di discontinuità e di grandi opportunità nello stesso momento. Secondo le indagini condotte da McKinsey, dei ragazzi che oggi hanno 12 anni solo 1 su 3 si ritroverà a fare un lavoro tradizionale, mentre 2 su 3 faranno lavori che oggi ancora non esistono. Sicuramente avere nozioni di Big Data aiuterà molto il futuro dei giovani di oggi'.
Attualmente l'Italia registra un alto tasso di disoccupazione giovanile, tuttavia la Digital Revolution creerà nuove figure professionali e nuovi posti di lavoro. Il problema al momento è che le nuove figure professionali non sono conosciute dagli studenti e solo poche Università hanno dei chiari programma in tale direzione. Ciò condurrà l'Europa, già nel 2020, a un grave gap tra domanda e offerta. L'obiettivo per l'Italia dunque, è quello di investire in formazione e preparazione digitali, per preparare il capitale umano alla grande trasformazione.
Per giungere preparati al cambiamento di domani, il consiglio ai giovani del Prof. Francesco Giavazzi è di 'evitare facoltà e materie molto vicine al mondo del lavoro, studiare marketing a 18 anni significa rovinarsi la testa. A quell'età bisogna studiare matematica, fisica e filosofia, materie che aprono la mente e ampliano la visione, soprattutto considerato che nella vita lavorativa di una persona il cambiamento sarà sempre più frequente. Per poter cambiare bisogna essere flessibili e avere una preparazione il più possibile generale'.