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Milano
Csm, Storari deposita memoria difensiva. Greco: "Da lui slealtà e menzogne"
Paolo Storari (Lapresse)

Csm, Storari deposita memoria difensiva. Greco: "Da lui slealtà e menzogne"

Il pm di Milano Paolo Storari ha depositato alla commissione disciplinare del Csm (udienza fissata per domani alle 14) un'articolata memoria per rispondere punto per punto alle tre incolpazioni formulate dal pg della Cassazione Giovanni Salvi, che ha chiesto per lui il trasferimento cautelare d'urgenza e il cambio di funzioni per il caso dei verbali di Amara. Alla memoria- riporta l'ANSA - Storari ha allegato la lettera a suo sostegno che ha gia' raccolto oltre 220 firme di magistrati, tra cui quasi tutti i sostituti della Procura milanese. In piu', ha allegato le stesse carte depositate nell'inchiesta bresciana per rivelazione di segreto d'ufficio. 

Storari ha deciso di allegare la lettera di solidarieta' proprio per dimostrare di non essere incompatibile con i suoi colleghi e con l'ambiente giudiziario di Milano. Le toghe milanesi e non solo, infatti, nella missiva spiegano che "esclusa ogni valutazione di merito, la loro serenita' non e' turbata dalla permanenza del collega, nell'esercizio delle sue funzioni". Mentre il pg della Cassazione nel chiedere il trasferimento ha fatto riferimento alla necessita' di "garantire" la "serenita' di tutti i magistrati del distretto".

Con la memoria - spiega l'ANSA - il pm si difende dalle tre accuse formulate a suo carico da Salvi: l'aver "divulgato i verbali" di Amara a Davigo nell'aprile 2020 violando il segreto d'ufficio, in piu' un "comportamento gravemente scorretto nei confronti" del procuratore Greco e dell'aggiunto Pedio da lui accusati di inerzia nelle indagini su quelle dichiarazioni, omettendo, "di comunicare" ai vertici "il proprio dissenso per la mancata iscrizione" nel registro degli indagati dell'avvocato e di formalizzare con una lettera agli organi competenti, come la Procura generale, il suo disappunto "circa le modalita' di gestione delle indagini". Inoltre, per Salvi, che si e' basato sulle relazioni inviate da Greco e Pedio, Storari doveva astenersi dal prendere parte all'indagine aperta nell'ottobre 2020 sulla divulgazione ad un quotidiano di quei verbali. Storari, invece, ha sempre sostenuto, carte alla mano, ossia portando a Brescia anche le mail e i documenti che inoltrava ai vertici della Procura, di aver consegnato a Davigo quei verbali pensando all'apertura di una pratica "a sua tutela", dato appunto lo stop imposto alle indagini su Amara, senza immaginarsi lontanamente che la segretaria dell'ex membro del Csm li avesse recapitati ad alcuni giornalisti.

Greco attacca Storari: da lui slealta e menzogne

"Altro e' difendersi, altro e' lanciare gravi ed infondate accuse, dopo essere venuti meno ai piu' elementari principi di lealta' nei confronti di chi ha la responsabilita' di dirigere un ufficio, non astenendosi, tra l'altro, da una indagine su un fatto in cui si e' personalmente coinvolti". Cosi' in una lettera inviata per mail ai pm della Procura di Milano il procuratore Francesco Greco 'attacca' il pm Paolo Storari alla vigilia dell'udienza in commissione disciplinare del Csm che dovra' decidere sulla richiesta di trasferimento cautelare. "Le tante menzogne, calunnie e diffamazioni sono e saranno attentamente denunciate". 

"Cari colleghi - ha scritto il procuratore Greco nella missiva - mentre la magistratura italiana affronta una grave crisi di legittimazione, la nostra Procura ha vissuto una grave vicenda di fuga di notizie. Il collega (Greco non lo nomina mai, sottolinea l'ANSA) ritenuto responsabile e' ora indagato in sede penale e incolpato in sede disciplinare in un procedimento giurisdizionale nel quale si applica il codice di procedura penale. Al rispetto della presunzione di innocenza e delle strategie di difesa ho ispirato tutta la mia vita professionale e non vi verro' meno in questa circostanza". "Ma altro e' difendersi - si legge ancora - altro e' lanciare gravi ed infondate accuse, dopo essere venuti meno ai piu' elementari principi di lealta' nei confronti di chi ha la responsabilita' di dirigere un ufficio, non astenendosi, tra l'altro, da una indagine su un fatto in cui si e' personalmente coinvolti. Queste accuse infondate, nei miei confronti, sono state smentite nelle sedi competenti da precisa e documentata ricostruzione dei fatti storici". "Ho osservato fino ad oggi - scrive ancora Greco - un rigoroso riserbo istituzionale ritenendolo dovuto nell'interesse di questa Procura. Per quanto mi riguarda, le tante menzogne, calunnie e diffamazioni sono e saranno attentamente denunciate in tutte le sedi competenti cosi' come tutte le violazioni dell'obbligo che hanno i pubblici ufficiali ai sensi dell'art 331 c.p.p".

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