Milano

Milano, il Riesame: in cantiere Isola violate leggi su servizi e ristrutturazioni

Confermato il sequestro del cantiere adiacente allo Scalo Farini lanciato con il claim pubblicitario "Giardino Segreto Isola"

Milano: riesame, in cantiere Isola violate leggi su servizi e ristrutturazioni

Per il tribunale del riesame di Milano nel cantiere di via Lepontina 7-9 srl di Milano, sotto sequestro da maggio, sarebbero state violate le leggi sugli standard urbanistici (gli spazi pubblici), le ristrutturazioni edilizie su cui la giurisprudenza penale è "granitica e consolidata", quelle sulla lottizzazione abusiva che prevede i piani di dettaglio per gli interventi di "trasformazione edilizia e urbanistica" più alti di 25 metri o con cubature superiori a 3 metri cubi per metro quadrato. Mentre invece i giudici non ritengono che "vi siano elementi sufficienti" a ritenere violata "la norma inderogabile" sulle altezze delle nuove costruzioni all'interno di cortili che non potrebbero superare quelle degli edifici "preesistenti".

Confermato il sequestro del cantiere del "Giardino Segreto Isola"

È quanto emerge dalle 22 pagine di provvedimento - secondo quanto riferisce l'agenzia LaPresse  - con il cui il tribunale delle libertà ha confermato il sequestro del cantiere in zona Isola adiacente allo Scalo Farini lanciato con il claim pubblicitario 'Giardino Segreto Isola' che prevede la demolizione di un edificio di 11,95 metri da due piani di uffici-laboratori e la ricostruzione di un palazzo di 7 piani. Le accuse mosse dalla pm Marina Petruzzella a 9 indagati fra tecnici, costruttori, membri della commissione paesaggio e funzionari comunali vanno dall'aver sottostimato gli oneri di urbanizzazione al presunto illecito aumento di cubature e superfici realizzabili, senza predisporre un piano su servizi d'interesse generale per Milano come parcheggi, verde, scuole. Il riesame, che nel 2022 e 2023 aveva dato torto per due volte al magistrato sulla vicenda simile del 'palazzo nel cortile' di piazza Aspromonte, ora ha sposato in larga parte le tesi della Procura rigettando le tesi degli avvocati Eugenio Bono e Guido Alberto Inzaghi. I giudici hanno sostenuto che in questa esiste il pericolo "che possano riprendere i lavori nel cantiere senza un titolo legittimo" in caso di dissequestro e che "appare poco credibile dopo i procedimenti penali in corso" la "pubblicizzazione online della vendita degli appartamenti".







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