No vax: arrivano le sospensioni per il personale sanitario lombardo
Dopo la segnalazione dei primi sessanta operatori sanitari in Lombardia senza green pass, ora le sospensioni. Venticinque per ora
No vax: arrivano le sospensioni per il personale sanitario lombardo
Dopo la segnalazione dei primi sessanta operatori sanitari in Lombardia senza green pass, ora le sospensioni. 25 per ora, 15 dipendenti sanzionati all’ospedale di Niguarda e poi al San Paolo. Erano arrivati a sessanta i sanitari sospesi senza stipendio dalle strutture sanitarie lombarde per non aver rispettato, senza una ragione clinica certificata dal medico di base, l’obbligo di vaccinarsi dal coronavirus introdotto il 1° aprile con il dl 44, convertito in legge a fine maggio.
È un numero in costante aggiornamento, precisano dall’assessorato regionale al Welfare, perché l’invio della prima tranche delle lettere di accertamento dalle Ats agli ordini professionali, o direttamente alle aziende sanitarie per le figure che non hanno un ordine, si concluderà questa settimana: 2.525 lettere in Lombardia entro fine luglio, un migliaio dall’Ats Metropolitana di Milano e Lodi. Fino a pochi giorni fa erano 12.648, di cui circa cinquemila nell’Ats Metropolitana, i sanitari che risultavano scoperti senza giustificato motivo; ma sugli altri diecimila sono ancora in corso le verifiche delle Ats. Prima della lettera di accertamento che fa scattare la sospensione, infatti, i sanitari ricevono due avvisi via Pec o raccomandata, ed è grazie a questo lavoro di verifica che l’elenco iniziale di circa 49mila scoperti dall’antivirus in Lombardia (circa 17 mila nell’Ats Metropolitana) si è assottigliato, man mano che gli operatori si convincevano a vaccinarsi, o dimostravano di non poterlo fare, o veniva accertato che non sono più in attività.
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