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Olimpiadi Milano-Cortina: a che punto siamo, tra ritardi, costi, e inchieste giudiziarie

A meno di due anni dall'inizio delle Olimpiadi invernali, ritardi nei lavori, costi in aumento e una serie di inchieste giudiziarie continuano a scuotere il progetto

Olimpiadi Milano-Cortina: a che punto siamo, tra ritardi, costi, e inchieste giudiziarie

Le Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026 rappresentano un evento epocale, ma a meno di due anni dalla cerimonia di apertura, il cammino è tutt’altro che semplice. Tra ritardi nei lavori, costi in aumento e una serie di inchieste giudiziarie che scuotono il progetto, l’Italia si trova a fronteggiare sfide complesse per portare a termine uno degli eventi sportivi più importanti del decennio.

La situazione dei cantieri: progresso e difficoltà

Uno dei cantieri più delicati e importanti è quello della pista di bob a Cortina. Recentemente, il ministro dello Sport, Andrea Abodi, ha confermato che i lavori stanno procedendo secondo il cronoprogramma, con oltre 250 lavoratori coinvolti e l’obiettivo di completare la pista entro marzo 2025, in tempo per la pre-omologazione ?.

Il PalaItalia, l’arena da 16.000 posti che ospiterà le gare di hockey, è però un altro punto di tensione. Con costi iniziali stimati in 180 milioni di euro, la cifra è salita a causa dei rincari delle materie prime e dell’energia, costringendo gli organizzatori a chiedere il supporto del governo e della Regione Lombardia per coprire gli extracosti ?.

L’inchiesta su Novari: un’ombra su Milano-Cortina

A complicare ulteriormente la situazione, c’è l’inchiesta aperta dalla Procura di Milano che ha messo sotto indagine l’ex amministratore delegato della Fondazione Milano-Cortina, Vincenzo Novari. Il caso si è concentrato su presunti abusi nella gestione degli appalti, con particolare riferimento all’affidamento dei servizi a Vetrya, una società coinvolta nella gestione delle piattaforme digitali. L’indagine, che ha toccato Novari, è partita da un articolo di Affaritaliani.it e riguarda presunte irregolarità nel processo di assegnazione degli incarichi ?.

Secondo quanto emerso, la Procura ha ipotizzato che la Fondazione Milano-Cortina, pur essendo qualificata come ente di diritto privato, debba essere trattata come un ente pubblico, quindi soggetta a procedure di appalto pubblico per tutti gli incarichi assegnati. Questo punto è al centro dell’inchiesta, poiché eventuali irregolarità potrebbero mettere in discussione non solo i contratti già assegnati, ma anche l’intera operatività della Fondazione ?.

L’impasse politica e i timori per il futuro

Mentre i lavori procedono e le indagini continuano, la politica non può permettersi errori. Matteo Salvini, che ha seguito da vicino i lavori per le infrastrutture, ha recentemente dichiarato la sua soddisfazione per il completamento di una parte della pista di bob, ma ha anche sottolineato che l’intervento della magistratura potrebbe rallentare ulteriormente il progetto ?.

La Fondazione Milano-Cortina si trova dunque a fronteggiare una doppia sfida: da una parte, completare nei tempi le infrastrutture, dall’altra evitare che l’inchiesta possa compromettere il suo operato e mettere a rischio il successo delle Olimpiadi.

Conclusione: tra opportunità e incertezze

Le Olimpiadi di Milano-Cortina sono un’opportunità unica per rilanciare l’immagine dell’Italia sul palcoscenico mondiale, ma il progetto è minacciato da costi crescenti, ritardi e un’inchiesta che rischia di far crollare il castello di carte. Se il governo e gli organizzatori non riusciranno a risolvere questi problemi in tempo, l’Italia potrebbe trovarsi a gestire non solo un evento sportivo in difficoltà, ma anche una crisi istituzionale e giudiziaria di portata storica.








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